Sentenza Fer.Live, sindaco Ricci: «Tar riconosce operato del Comune di Bitonto»
Alla conferenza stampa di ieri, 12 dicembre, è intervenuto anche il sindaco di Terlizzi Michelangelo De Chirico
mercoledì 13 dicembre 2023
«La sentenza del Tar ha reso giustizia e riconosciuto l'operato del Comune di Bitonto. Sono molto contento perché abbiamo operato nel rispetto della legge e nell'interesse del nostro territorio e dei nostri cittadini». Comincia così l'intervento del sindaco Francesco Paolo Ricci, che ieri - 12 dicembre - in conferenza stampa ha presentato l'esito della sentenza del Tribunale amministrativo regionale riguardo la vicenda Fer.Live. È stato accolto, infatti, il ricorso presentato dal Comune di Bitonto contro il rilascio dell'Aia da parte della Città metropolitana di Bari. Dichiarato illegittimo, dunque, il provvedimento che, in un primo momento, autorizzava la società alla realizzazione di un bacino di smaltimento di rifiuti non pericolosi in contrada Colaianni, nel territorio rurale bitontino.
«Ora non possiamo assolutamente permetterci di abbassare la guardia - prosegue il primo cittadino di Bitonto -. È necessario ringraziare il Comune di Terlizzi e le associazioni che hanno sostenuto la causa mostrando grande impegno e sensibilità al tema».
«Per noi terlizzesi è stato un colpo al cuore immaginare questo pericolo - ha commentato Michelangelo De Chirico, sindaco di Terlizzi -. Bene ha fatto la scorsa Amministrazione e la mia a costituirsi parte civile ad adiuvandum, perché la difesa del territorio passa attraverso la rivalutazione di tutte le peculiarità paesaggistiche di cui disponiamo. La vera vittoria consiste non soltanto nell'ottima difesa portata avanti dai legali, ma dal movimento che ha coinvolto tutti: cittadini, ambientalisti e tutti coloro che hanno a cuore il rispetto della propria terra».
Nella sentenza si evidenziano diversi motivi che impediscono l'insediamento della discarica. Tra questi, il fatto che disti meno di 3km dal centro abitato di Palombaio, in zona a destinazione e vocazione agricola, e che intersechi le fasce di rispetto del "Torrente Marisabella" e della "Lama Balice", due contesti paesaggistici sottoposti a tutela. Tutti aspetti già evidenziati nei pareri negativi espressi dal Comune di Bitonto nella conferenza di servizi, precedentemente al rilascio del Aia.
Fondamentale nella vicenda anche il parere dell'Autorità di Bacino, che aveva a sua volta segnalato che il sito individuato dalla società Fer.Live fosse destinato a vasca di laminazione delle piene della Lama Balice dal piano di gestione del rischio alluvioni e – pertanto – incompatibile con la realizzazione di una discarica.
«Ora non possiamo assolutamente permetterci di abbassare la guardia - prosegue il primo cittadino di Bitonto -. È necessario ringraziare il Comune di Terlizzi e le associazioni che hanno sostenuto la causa mostrando grande impegno e sensibilità al tema».
«Per noi terlizzesi è stato un colpo al cuore immaginare questo pericolo - ha commentato Michelangelo De Chirico, sindaco di Terlizzi -. Bene ha fatto la scorsa Amministrazione e la mia a costituirsi parte civile ad adiuvandum, perché la difesa del territorio passa attraverso la rivalutazione di tutte le peculiarità paesaggistiche di cui disponiamo. La vera vittoria consiste non soltanto nell'ottima difesa portata avanti dai legali, ma dal movimento che ha coinvolto tutti: cittadini, ambientalisti e tutti coloro che hanno a cuore il rispetto della propria terra».
Nella sentenza si evidenziano diversi motivi che impediscono l'insediamento della discarica. Tra questi, il fatto che disti meno di 3km dal centro abitato di Palombaio, in zona a destinazione e vocazione agricola, e che intersechi le fasce di rispetto del "Torrente Marisabella" e della "Lama Balice", due contesti paesaggistici sottoposti a tutela. Tutti aspetti già evidenziati nei pareri negativi espressi dal Comune di Bitonto nella conferenza di servizi, precedentemente al rilascio del Aia.
Fondamentale nella vicenda anche il parere dell'Autorità di Bacino, che aveva a sua volta segnalato che il sito individuato dalla società Fer.Live fosse destinato a vasca di laminazione delle piene della Lama Balice dal piano di gestione del rischio alluvioni e – pertanto – incompatibile con la realizzazione di una discarica.