Sepolto a Bitonto dopo un anno in obitorio grazie al Comune
Il ghanese Joseph era annegato dopo un tuffo in mare a Bari, ma viveva e lavorava in città e la famiglia non aveva soldi per recuperare il corpo
venerdì 30 ottobre 2020
17.00
Era arrivato in Italia con in tasca i sogni di tutti i ragazzi della sua giovanissima età e a Bitonto si era messo subito al lavoro in una carrozzeria, trovando perfino l'amore, mentre spediva alla sua famiglia quasi tutto l'esiguo stipendio. Doveva essere una "partenza", ma purtroppo è stata la sua ultima tappa: ad agosto del 2019, infatti, Joseph, 21enne ghanese ma ormai bitontino d'adozione, è annegato a Bari, mentre era a mare con alcuni amici. Da allora però il suo corpo è rimasto in una cella frigorifera dell'obitorio, perchè la famiglia d'origine non aveva risorse a sufficienza per riportare a casa quel corpo su cui non ha potuto nemmeno piangere. Fino a ieri, quando il comune di Bitonto ha deciso di sostenere le spese delle esequie e dare una fine quantomeno dignitosa a questa vita spezzata.
«Joseph Ofori è stato nostro concittadino – ha detto il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, dopo la cerimonia - onesto lavoratore fu accolto dalla nostra città grazie al percorso SPRAR e poi, dopo aver trovato occupazione bussando porta dopo porta in una carrozzeria cittadina, ha trovato conforto e amore. Di lui ho sentito solo parlare bene. Ma a soli 21 anni è annegato dopo una giornata con i suoi amici. La deriva burocratica internazionale, complice la povertà, lo ha condannato a non ricevere sepoltura per più di un anno, mentre il suo corpo "riposava" in una cella frigorifera di un ospedale barese. La Cooperativa Auxilium gestore dello SPRAR bitontino ed il nostro Comune hanno risolto l'inghippo con l'ambasciata e sostenuto le spese necessarie per consentirne degna sepoltura».
«È stata una bella cerimonia nella nostra Basilica – ha aggiunto il primo cittadino - raccolta ma sentita. Il commento più ascoltato è "a Bitonto nessuno viene lasciato solo". Non è sempre cosi, purtroppo, ma il numero minore possibile resta sempre un grande obiettivo. Per me, Joseph è ancora qui: negli occhi dei tanti giovani che lo hanno conosciuto e accompagnato».
«Joseph Ofori è stato nostro concittadino – ha detto il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, dopo la cerimonia - onesto lavoratore fu accolto dalla nostra città grazie al percorso SPRAR e poi, dopo aver trovato occupazione bussando porta dopo porta in una carrozzeria cittadina, ha trovato conforto e amore. Di lui ho sentito solo parlare bene. Ma a soli 21 anni è annegato dopo una giornata con i suoi amici. La deriva burocratica internazionale, complice la povertà, lo ha condannato a non ricevere sepoltura per più di un anno, mentre il suo corpo "riposava" in una cella frigorifera di un ospedale barese. La Cooperativa Auxilium gestore dello SPRAR bitontino ed il nostro Comune hanno risolto l'inghippo con l'ambasciata e sostenuto le spese necessarie per consentirne degna sepoltura».
«È stata una bella cerimonia nella nostra Basilica – ha aggiunto il primo cittadino - raccolta ma sentita. Il commento più ascoltato è "a Bitonto nessuno viene lasciato solo". Non è sempre cosi, purtroppo, ma il numero minore possibile resta sempre un grande obiettivo. Per me, Joseph è ancora qui: negli occhi dei tanti giovani che lo hanno conosciuto e accompagnato».