Sequestrato ulivo infetto da Xylella a Monopoli. Gilet arancioni: «Notizia gravissima»
Dura Italia Olivicola: «Si dà seguito alle denunce di santoni e negazionisti. Ci rivolgeremo a Mattarella»
lunedì 14 gennaio 2019
12.17
Un ulivo risultato infetto dal batterio della Xylella nelle campagne di Monopoli è stato sequestrato dalla Procura di Bari. A darne notizia è stato il portavoce del coordinamento dei Gilet arancioni, Onofrio Spagnoletti Zeuli, che in una nota ha definito «il sequestro dell'albero infetto, insieme a tutto il campo, probabilmente a causa di un esposto di qualche santone e negazionista».
«Assistiamo - ha aggiunto - al sequel del film registrato in Salento con i sequestri iniziali che diedero il via all'avanzata del batterio». Secondo quanto riferito da Zeuli, il proprietario della pianta – avrebbe richiesto l'eradicazione come previsto per legge, impedita probabilmente da una denuncia rispetto all'iniziativa che stava per essere intrapresa.
«A sette mesi di distanza dalle nostre denunce – ha attaccato duro Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola - contro tutti i santoni che hanno rallentato il contrasto alla xylella con le loro follie non abbiamo notizie dalle Procure, mentre questa gentaglia presenta un esposto ed un minuto dopo la Magistratura mette i sigilli a piante e terreni rinviando l'eradicazione necessaria. Ma in che paese viviamo?».
«Non riesco davvero a comprendere – si è chiesto Sicolo - perché si dia priorità agli esposti folli di questa gentaglia e non alle denunce serie e circostanziate di chi davvero è parte lesa nella vicenda xylella. È sconfortante tutto questo perché è proprio grazie a queste storture che la xylella avanza indisturbata. Non sono più rinviabili interventi speciali per accelerare le eradicazioni ed evitare anche ricorsi ed esposti di questi nullafacenti così ascoltati da alcuni magistrati».
«Non escludiamo, a questo punto - ha annunciato il numero uno di Italia Olivicola - di rivolgerci per avere giustizia direttamente al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che è anche il garante di centinaia di migliaia di famiglie che vivono grazie agli ulivi e ai vivai».
«Assistiamo - ha aggiunto - al sequel del film registrato in Salento con i sequestri iniziali che diedero il via all'avanzata del batterio». Secondo quanto riferito da Zeuli, il proprietario della pianta – avrebbe richiesto l'eradicazione come previsto per legge, impedita probabilmente da una denuncia rispetto all'iniziativa che stava per essere intrapresa.
«A sette mesi di distanza dalle nostre denunce – ha attaccato duro Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola - contro tutti i santoni che hanno rallentato il contrasto alla xylella con le loro follie non abbiamo notizie dalle Procure, mentre questa gentaglia presenta un esposto ed un minuto dopo la Magistratura mette i sigilli a piante e terreni rinviando l'eradicazione necessaria. Ma in che paese viviamo?».
«Non riesco davvero a comprendere – si è chiesto Sicolo - perché si dia priorità agli esposti folli di questa gentaglia e non alle denunce serie e circostanziate di chi davvero è parte lesa nella vicenda xylella. È sconfortante tutto questo perché è proprio grazie a queste storture che la xylella avanza indisturbata. Non sono più rinviabili interventi speciali per accelerare le eradicazioni ed evitare anche ricorsi ed esposti di questi nullafacenti così ascoltati da alcuni magistrati».
«Non escludiamo, a questo punto - ha annunciato il numero uno di Italia Olivicola - di rivolgerci per avere giustizia direttamente al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che è anche il garante di centinaia di migliaia di famiglie che vivono grazie agli ulivi e ai vivai».