SI Bitonto: «Sulle lampade votive le nostre domande risvegliano l’amministrazione»
La locale sezione del partito chiede altri chiarimenti sulla questione
mercoledì 19 settembre 2018
9.37
«Sono state necessarie le domande di Sinistra Italiana Bitonto sulle lampade votive al cimitero comunale a risvegliare dal torpore un'Amministrazione dormiente su un servizio richiesto a gran voce da tanti concittadini». Sarebbe merito della locale sezione di SI se l'amministrazione si sarebbe messa in moto per risolvere la questione delle lampade votive del cimitero comunale, spente dopo l'interruzione del rapporto col vecchio gestore da parte di Palazzo Gentile che però non era riuscita nel contempo a mantenere la continuità del servizio individuando un sostituto. Almeno ne sono certi gli attivisti di SI Bitonto, secondo cui, in ogni caso, le risposte arrivate nelle scorse ore dal sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio e pubblicate ieri da BitontoViva sono un buon segno: «Quando si risponde con cotanta solerzia ad una sollecitazione dei cittadini è indice di salute di una struttura pubblica comunale. Ce ne rallegriamo».
«Non ci resta che aspettare per altri quindici giorni per vedere attuata la soluzione alla vicenda – scrivono gli attivisti in una nota stampa - che qualora confermata troverebbe anche il consenso del nostro gruppo politico. Infatti, non poteva trovarsi maniera migliore se, come anticipato dal Sindaco, la gestione del servizio di illuminazione cimiteriale diventasse interamente pubblica».
A lasciare perplessi i sostenitori di SI Bitonto sono però alcuni termini utilizzati dal primo cittadino.
«Nella sua dichiarazione riportata su di un quotidiano on line aggiunge la seguente frase: "In questo modo chiudiamo anche questa leggenda metropolitana". Tale frase aggiunta al sostantivo "affaire", usato dal giornalista per definire la questione lampade votive, suscitano inquietudine e meritano un approfondimento. Lungi da noi l'intenzione di insegnare a qualcuno il proprio lavoro, specie a chi dei rapporti con la stampa e utilizzo dei social ne ha fatto il proprio braccio armato elettorale, ma con il termine "affaire" normalmente si indicano vicende di carattere giudiziario con marchio di intrigo. Allora siamo curiosi di conoscere la "leggenda metropolitana", così come è necessario raccontare ai cittadini di Bitonto quali intrighi nasconda la vicenda delle lampade votive». In realtà il termine si usa normalmente come sinonimo di "questione" o "problema" e solo in passato, talvolta, veniva utilizzato per indicare vicende che implicavano risvolti politici o giudiziari. Che molto probabilmente ci saranno, visto che il vecchio gestore quasi certamente ricorrerà contro la decisione dell'amministrazione comunale di interrompere il rapporto.
Il riferimento di SI Bitonto è all'articolo apparso ieri su questa testata giornalistica: «Signor Sindaco, parafrasando un passo del Vangelo: Bussiamo alla sua porta e lei ci apre. Cerchiamo soluzioni e lei le ha già in tasca. Ora noi le chiediamo. Lei, bontà sua, risponda».
«Non ci resta che aspettare per altri quindici giorni per vedere attuata la soluzione alla vicenda – scrivono gli attivisti in una nota stampa - che qualora confermata troverebbe anche il consenso del nostro gruppo politico. Infatti, non poteva trovarsi maniera migliore se, come anticipato dal Sindaco, la gestione del servizio di illuminazione cimiteriale diventasse interamente pubblica».
A lasciare perplessi i sostenitori di SI Bitonto sono però alcuni termini utilizzati dal primo cittadino.
«Nella sua dichiarazione riportata su di un quotidiano on line aggiunge la seguente frase: "In questo modo chiudiamo anche questa leggenda metropolitana". Tale frase aggiunta al sostantivo "affaire", usato dal giornalista per definire la questione lampade votive, suscitano inquietudine e meritano un approfondimento. Lungi da noi l'intenzione di insegnare a qualcuno il proprio lavoro, specie a chi dei rapporti con la stampa e utilizzo dei social ne ha fatto il proprio braccio armato elettorale, ma con il termine "affaire" normalmente si indicano vicende di carattere giudiziario con marchio di intrigo. Allora siamo curiosi di conoscere la "leggenda metropolitana", così come è necessario raccontare ai cittadini di Bitonto quali intrighi nasconda la vicenda delle lampade votive». In realtà il termine si usa normalmente come sinonimo di "questione" o "problema" e solo in passato, talvolta, veniva utilizzato per indicare vicende che implicavano risvolti politici o giudiziari. Che molto probabilmente ci saranno, visto che il vecchio gestore quasi certamente ricorrerà contro la decisione dell'amministrazione comunale di interrompere il rapporto.
Il riferimento di SI Bitonto è all'articolo apparso ieri su questa testata giornalistica: «Signor Sindaco, parafrasando un passo del Vangelo: Bussiamo alla sua porta e lei ci apre. Cerchiamo soluzioni e lei le ha già in tasca. Ora noi le chiediamo. Lei, bontà sua, risponda».