Sindaco di Bitonto: «Pericolo voto di scambio sulle elezioni»
Abbaticchio lancia l'allarme: «Pandemia e mafia a braccetto»
venerdì 18 settembre 2020
9.13
La possibilità di ridisegnare la geografia politica delle forze alla guida dei Comuni e della Regione per dare un impulso alle pubbliche amministrazioni, ma anche il rischio concreto di prestare il fianco alla piaga del voto di scambio. È una medaglia dal rovescio pericoloso quella rappresentata dalle prossime elezioni regionali e comunali in Puglia secondo il sindaco di Bitonto, nonché vicecoordinatore nazionale di Italia in Comune, Michele Abbaticchio. Ad aumentare la possibilità che i cittadini mettano a disposizione il proprio voto in cambio di denaro e "favori" la situazione «di disagio sociale ed economico, eredità del periodo di lockdown appena trascorso», che «sarebbe il terreno fertile per il proliferare del fenomeno criminoso».
«Siamo nel momento più pericoloso per la democrazia – dice Abbaticchio commentando la situazione attuale - quello in cui la gente ha perso fiducia e la mafia può attingere a mani basse tra la disperazione offrendo il denaro che proviene dal mercato della droga e delle discariche abusive. È in questo scenario che arrivano le elezioni regionali e, con esse, l'ombra del voto di scambio».
«Dove c'è assenza di comizi, eventi, momenti di confronto – sottolinea - si avverte, nel silenzio, il rapido dialogo del 'do ut des', del favore in cambio del voto: chi pensate finanzi i buoni benzina, gli affidamenti di incarichi vari? In che modo pensate possa governare chi chiede il voto promettendo favori individuali a destra e a manca? Stiamo rischiando grosso. Molto».
«Siamo nel momento più pericoloso per la democrazia – dice Abbaticchio commentando la situazione attuale - quello in cui la gente ha perso fiducia e la mafia può attingere a mani basse tra la disperazione offrendo il denaro che proviene dal mercato della droga e delle discariche abusive. È in questo scenario che arrivano le elezioni regionali e, con esse, l'ombra del voto di scambio».
«Dove c'è assenza di comizi, eventi, momenti di confronto – sottolinea - si avverte, nel silenzio, il rapido dialogo del 'do ut des', del favore in cambio del voto: chi pensate finanzi i buoni benzina, gli affidamenti di incarichi vari? In che modo pensate possa governare chi chiede il voto promettendo favori individuali a destra e a manca? Stiamo rischiando grosso. Molto».