Smantellata piazza di spaccio a Bitonto: tre obblighi di dimora, in due tornano liberi
Il blitz dei Carabinieri in via Pendile, nella città vecchia: sequestrati 257 grammi di droga e oltre 3mila euro in contanti
domenica 23 febbraio 2025
9.43
Una piazza di spaccio dietro un portone scorticato, ora murato, di una piccola corte condominiale. Un market della droga nel borgo antico di Bitonto. È qui, dove la luce è fioca, ma fa gioco ai pusher, che venerdì i Carabinieri hanno arrestato cinque giovani e scovato 257 grammi di droga tra cocaina, hashish e marijuana.
Ai domiciliari, per il concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sono finiti il 21enne Sabino D'Ambra, i 22enni Michele Arbore e Francesco Pio Digiacomantonio, il 25enne Agostino Altieri e il 27enne Nicola Schiraldi. Ieri, però, dopo la direttissima, la giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Luna Calzolaro, ha ordinato la liberazione di Altieri, difeso dagli avvocati Francesco Toscano e Giuseppe Galliani, e Schiraldi, assistito dall'avvocato Galliani.
Per gli altri tre - D'Ambra, difeso dall'avvocato Michele Pasculli, Arbore, difeso da Toscano e Galliani, e Digiacomantonio, difeso dall'avvocato Luigi Ventola - la gip ha disposto l'obbligo di dimora. I militari della Compagnia di Modugno, diretti dal maggiore Giovanna Bosso sapevano che la vendita di droga era rallentata, ma non ferma. E grazie al fiuto investigativo della Stazione, guidata dal maresciallo maggiore Roberto Tarantino, hanno mappato qualsiasi rifugio per gli spacciatori.
L'hanno trovato in via Pendile. Curioso il movimento di alcuni giovani, come quello di vedette. Così hanno concentrato gli sforzi e, venerdì, hanno avviato il blitz, passando all'azione. Un elicottero dell'Arma ha sorvolato l'intera città, mentre i militari hanno battuto palmo a palmo l'area con il supporto di unità cinofile e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Puglia. Ad essere colpita è stata l'organizzazione della piazza di spaccio che avveniva dalla fessura di una cassetta postale.
Per gli inquirenti del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Giuseppe Dentamaro, «D'Ambra era il custode dello stupefacente ed il distributore della sostanza ai clienti e consumatori», mentre «tutti gli altri avevano il ruolo di vedette». All'interno del locale, i militari hanno rintracciato D'Ambra e sequestrato 50 grammi di cocaina, altrettanti di hashish e 157 di marijuana, oltre alla somma di 3.073 euro in contanti, ritenuti il provento dell'attività di spaccio al dettaglio.
Un plauso all'Arma è arrivato dal sindaco Francesco Paolo Ricci secondo cui «l'operazione nel centro storico, che ci dà fiducia, è anche la conseguenza del frutto delle diverse interlocuzioni con la Prefettura di Bari. Non dobbiamo cantare vittoria, ma dobbiamo necessariamente tutti quanti fare ognuno il proprio dovere».
Ai domiciliari, per il concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sono finiti il 21enne Sabino D'Ambra, i 22enni Michele Arbore e Francesco Pio Digiacomantonio, il 25enne Agostino Altieri e il 27enne Nicola Schiraldi. Ieri, però, dopo la direttissima, la giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Luna Calzolaro, ha ordinato la liberazione di Altieri, difeso dagli avvocati Francesco Toscano e Giuseppe Galliani, e Schiraldi, assistito dall'avvocato Galliani.
Per gli altri tre - D'Ambra, difeso dall'avvocato Michele Pasculli, Arbore, difeso da Toscano e Galliani, e Digiacomantonio, difeso dall'avvocato Luigi Ventola - la gip ha disposto l'obbligo di dimora. I militari della Compagnia di Modugno, diretti dal maggiore Giovanna Bosso sapevano che la vendita di droga era rallentata, ma non ferma. E grazie al fiuto investigativo della Stazione, guidata dal maresciallo maggiore Roberto Tarantino, hanno mappato qualsiasi rifugio per gli spacciatori.
L'hanno trovato in via Pendile. Curioso il movimento di alcuni giovani, come quello di vedette. Così hanno concentrato gli sforzi e, venerdì, hanno avviato il blitz, passando all'azione. Un elicottero dell'Arma ha sorvolato l'intera città, mentre i militari hanno battuto palmo a palmo l'area con il supporto di unità cinofile e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Puglia. Ad essere colpita è stata l'organizzazione della piazza di spaccio che avveniva dalla fessura di una cassetta postale.
Per gli inquirenti del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Giuseppe Dentamaro, «D'Ambra era il custode dello stupefacente ed il distributore della sostanza ai clienti e consumatori», mentre «tutti gli altri avevano il ruolo di vedette». All'interno del locale, i militari hanno rintracciato D'Ambra e sequestrato 50 grammi di cocaina, altrettanti di hashish e 157 di marijuana, oltre alla somma di 3.073 euro in contanti, ritenuti il provento dell'attività di spaccio al dettaglio.
Un plauso all'Arma è arrivato dal sindaco Francesco Paolo Ricci secondo cui «l'operazione nel centro storico, che ci dà fiducia, è anche la conseguenza del frutto delle diverse interlocuzioni con la Prefettura di Bari. Non dobbiamo cantare vittoria, ma dobbiamo necessariamente tutti quanti fare ognuno il proprio dovere».