Sostenibilità e socialità urbana: Francesco Paolo Ricci punta sulla 'città giusta'
Il candidato sindaco del centrosinistra: «La parola d’ordine è condivisione. Bitonto è di tutti, o non è»
domenica 8 maggio 2022
9.49
Parola d'ordine: condivisione - di responsabilità, di opportunità, di spazi. "
«Perché una città condivisa è una città più giusta, per tutti». Parte sotto questi vessilli la campagna elettorale del centrosinistra bitontino a sostegno di Francesco Paolo Ricci sindaco per le elezioni amministrative del prossimo 12 giugno.
«A dover essere demolita è la percezione dei cittadini che per vivere bene nella propria città si debba ricorrere a privilegi e favoritismi. Bitonto è di tutti, o non è»spiega Ricci.
Una promessa di corresponsabilità declinata su più piani tematici, ai quali le realtà politiche del centrosinistra bitontino stanno lavorando in questi giorni, in una serie di gazebo programmatici nelle strade.
Tra i dossier spicca l'ecologia: «che non è uno slogan per ambientalisti di professione» precisa Ricci. «Ecologia è un modo di vivere la casa comune, di costruire nel proprio ambiente di vita relazioni di prossimità e di cura di sé, degli altri, dei luoghi».
Su questi principi si fonda una serie di azioni programmatiche tese a recuperare un sistema integrato città-campagna: «occorre ripensare e pianificare una rete di infrastrutture, anche verdi e a mobilità lenta (penso a Lama Balice) che rendano veramente interconnessi i nostri tre centri abitati – Bitonto, Palombaio e Mariotto – con l'enorme territorio rurale comunale, sino al nostro Bosco, che deve diventare il giardino di tutti i bitontini, vissuto e curato quotidianamente, anche attraverso progetti di permacoltura sociale».
Il principio della sostenibilità è dunque l'architrave di questa rivoluzione verde: «si tratta di cambiare mentalità: non sfruttare, ma recuperare risorse. Stiamo già studiando il piano di fattibilità di un sistema integrato di riutilizzo delle acque reflue, rigenerate dal nostro depuratore, per l'irrigazione dei campi e per il lavaggio delle strade: un progetto da candidare al finanziamento del PNRR».
E ancora: «meno cemento, più rigenerazione urbana degli immobili già esistenti, specie quelli comunali, attraverso progetti di utilità sociale compartecipati da associazioni e privati cittadini: la città deve pullulare di Spazi Condivisi, che immagino come tante oasi della comunità in cui le persone sappiano di poter trovare quotidianamente ascolto, cura, relazione».
Tra le proposte programmatiche relative alla sostenibilità non può mancare, specie in questi giorni, un riferimento alla questione energetica: «la guerra in Ucraina ci ha ricordato come la progressiva eliminazione delle risorse fossili sia un obiettivo non più rimandabile. Ed è un impegno che riguarda anche l'amministrazione di una città. La stabilizzazione della figura di un energy manager comunale deve garantire l'implementazione di un reale Piano di Azione per l'Energia Sostenibile (PAES), guidando e incentivando economicamente le scelte di famiglie e imprese bitontine per le fonti energetiche rinnovabili».
«Anche sull'approvvigionamento energetico si costruisce una comunità» – incalza Ricci – «perché c'è comunità là dove la scelta di uno tiene conto della scelta dell'altro; là dove capisco che ciò che ti riguarda, mi riguarda. È questa la Bitonto che immagino».
«Perché una città condivisa è una città più giusta, per tutti». Parte sotto questi vessilli la campagna elettorale del centrosinistra bitontino a sostegno di Francesco Paolo Ricci sindaco per le elezioni amministrative del prossimo 12 giugno.
«A dover essere demolita è la percezione dei cittadini che per vivere bene nella propria città si debba ricorrere a privilegi e favoritismi. Bitonto è di tutti, o non è»spiega Ricci.
Una promessa di corresponsabilità declinata su più piani tematici, ai quali le realtà politiche del centrosinistra bitontino stanno lavorando in questi giorni, in una serie di gazebo programmatici nelle strade.
Tra i dossier spicca l'ecologia: «che non è uno slogan per ambientalisti di professione» precisa Ricci. «Ecologia è un modo di vivere la casa comune, di costruire nel proprio ambiente di vita relazioni di prossimità e di cura di sé, degli altri, dei luoghi».
Su questi principi si fonda una serie di azioni programmatiche tese a recuperare un sistema integrato città-campagna: «occorre ripensare e pianificare una rete di infrastrutture, anche verdi e a mobilità lenta (penso a Lama Balice) che rendano veramente interconnessi i nostri tre centri abitati – Bitonto, Palombaio e Mariotto – con l'enorme territorio rurale comunale, sino al nostro Bosco, che deve diventare il giardino di tutti i bitontini, vissuto e curato quotidianamente, anche attraverso progetti di permacoltura sociale».
Il principio della sostenibilità è dunque l'architrave di questa rivoluzione verde: «si tratta di cambiare mentalità: non sfruttare, ma recuperare risorse. Stiamo già studiando il piano di fattibilità di un sistema integrato di riutilizzo delle acque reflue, rigenerate dal nostro depuratore, per l'irrigazione dei campi e per il lavaggio delle strade: un progetto da candidare al finanziamento del PNRR».
E ancora: «meno cemento, più rigenerazione urbana degli immobili già esistenti, specie quelli comunali, attraverso progetti di utilità sociale compartecipati da associazioni e privati cittadini: la città deve pullulare di Spazi Condivisi, che immagino come tante oasi della comunità in cui le persone sappiano di poter trovare quotidianamente ascolto, cura, relazione».
Tra le proposte programmatiche relative alla sostenibilità non può mancare, specie in questi giorni, un riferimento alla questione energetica: «la guerra in Ucraina ci ha ricordato come la progressiva eliminazione delle risorse fossili sia un obiettivo non più rimandabile. Ed è un impegno che riguarda anche l'amministrazione di una città. La stabilizzazione della figura di un energy manager comunale deve garantire l'implementazione di un reale Piano di Azione per l'Energia Sostenibile (PAES), guidando e incentivando economicamente le scelte di famiglie e imprese bitontine per le fonti energetiche rinnovabili».
«Anche sull'approvvigionamento energetico si costruisce una comunità» – incalza Ricci – «perché c'è comunità là dove la scelta di uno tiene conto della scelta dell'altro; là dove capisco che ciò che ti riguarda, mi riguarda. È questa la Bitonto che immagino».