Spari nei pressi di Porta Robustina: uccisa una 84enne, ferito un 23enne
L'episodio in via Le Martiri. Trenta minuti dopo la rappresaglia contro un'abitazione di via Pertini. Ucciso anche un cane
sabato 30 dicembre 2017
10.08
Una anziana di 84 anni, Anna Rosa Tarantino, è morta ed un giovane di 20 anni, Giuseppe Casadibari secondo gli inquirenti legato al clan Cipriano, è rimasto ferito a causa di alcuni colpi di arma da fuoco sparati da alcune persone non ancora identificate e in circostanze ancora da chiarire, nei pressi di Porta Robustina, all'ingresso del centro storico.
Una sparatoria, quella avvenuta questa mattina alle ore 07.40 tra via Le Martiri e l'arco di Sant'Andrea, che ha preceduto l'esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco contro un edificio di via Pertini, in cui risiedono diversi pregiudicati esponenti del clan Conte: lampi di guerra fra i gruppi armati di Bitonto per il controllo dei traffici criminali. È questo lo scenario su cui insistono in queste ore gli agenti del Commissariato di P.S. di Bitonto e i Carabinieri della locale Stazione.
Alle ore 07.40, il primo episodio, nella città vecchia. Non è stato ancora accertato se i colpi di arma da fuoco siano stati sparati a scopo intimidatorio o se si sia verificato un conflitto a fuoco tra esponenti di clan rivali. Almeno 10 i colpi sparati: alcuni hanno mandato in frantumi il lunotto posteriore di una Hyundai Atos in sosta, mentre uno ha colpito l'anziana 84enne che passava per caso in strada, trovata riversa in una pozza di sangue nei pressi dell'arco di Sant'Andrea.
La donna è rimasta gravemente ferita ed è morta a bordo dell'ambulanza del Servizio 118 poco prima dell'arrivo nell'ospedale San Paolo di Bari. Un altro proiettile, invece, ha colpito alla schiena il 20enne, che ha precedenti penali per vari reati, tra cui lo spaccio di droga. Non si esclude che probabilmente fosse proprio il 20enne il bersaglio dell'agguato.
Gli inquirenti non escludono che il 20enne, inseguito dai killer, si sia fatto scudo della donna. Il ferito, in ogni modo, si è recato da solo presso il punto di primo intervento di Bitonto, prima di essere soccorso dal personale del Servizio 118 e trasportato al Policlinico di Bari. Al momento non si hanno notizie sulle sue condizioni. Così come al momento non si sa se i colpi siano stati sparati con una pistola o con una mitraglietta.
Trenta minuti più tardi, la rappresaglia: alcuni colpi di arma da fuoco sono stati esplosi da due persone giunte a bordo di due scooter contro l'abitazione di alcuni esponenti di spicco del clan Conte, in via Pertini. Sul posto, in pochi minuti, sono giunti i militari dell'Arma che stanno eseguendo i rilievi del caso per repertare i 30 bossoli di diverso calibro ed indagando per appurare se effettivamente fosse lui il destinatario dell'intimidazione.
Di sicuro, per gli investigatori che indagano sulla duplice sparatoria di via Pertini e via Le Martiri, i due episodi accaduti a pochi minuti di distanza l'uno dall'altro, sarebbero collegati. Inoltre, dopo 20 minuti dall'agguato avvenuto nei pressi di porta Robustina, è stato ucciso, a colpi di pistola, un pastore tedesco, a pochi metri dalla sparatoria di via Pertini. Si chiamava Rocky ed era usato come "vedetta" nei confronti di estranei e forze dell'ordine.
Sui due episodi indagano i Carabinieri che dovranno appurare se siano collegati ai fatti di sangue avvenuti nel centro storico.
Una sparatoria, quella avvenuta questa mattina alle ore 07.40 tra via Le Martiri e l'arco di Sant'Andrea, che ha preceduto l'esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco contro un edificio di via Pertini, in cui risiedono diversi pregiudicati esponenti del clan Conte: lampi di guerra fra i gruppi armati di Bitonto per il controllo dei traffici criminali. È questo lo scenario su cui insistono in queste ore gli agenti del Commissariato di P.S. di Bitonto e i Carabinieri della locale Stazione.
Alle ore 07.40, il primo episodio, nella città vecchia. Non è stato ancora accertato se i colpi di arma da fuoco siano stati sparati a scopo intimidatorio o se si sia verificato un conflitto a fuoco tra esponenti di clan rivali. Almeno 10 i colpi sparati: alcuni hanno mandato in frantumi il lunotto posteriore di una Hyundai Atos in sosta, mentre uno ha colpito l'anziana 84enne che passava per caso in strada, trovata riversa in una pozza di sangue nei pressi dell'arco di Sant'Andrea.
La donna è rimasta gravemente ferita ed è morta a bordo dell'ambulanza del Servizio 118 poco prima dell'arrivo nell'ospedale San Paolo di Bari. Un altro proiettile, invece, ha colpito alla schiena il 20enne, che ha precedenti penali per vari reati, tra cui lo spaccio di droga. Non si esclude che probabilmente fosse proprio il 20enne il bersaglio dell'agguato.
Gli inquirenti non escludono che il 20enne, inseguito dai killer, si sia fatto scudo della donna. Il ferito, in ogni modo, si è recato da solo presso il punto di primo intervento di Bitonto, prima di essere soccorso dal personale del Servizio 118 e trasportato al Policlinico di Bari. Al momento non si hanno notizie sulle sue condizioni. Così come al momento non si sa se i colpi siano stati sparati con una pistola o con una mitraglietta.
Trenta minuti più tardi, la rappresaglia: alcuni colpi di arma da fuoco sono stati esplosi da due persone giunte a bordo di due scooter contro l'abitazione di alcuni esponenti di spicco del clan Conte, in via Pertini. Sul posto, in pochi minuti, sono giunti i militari dell'Arma che stanno eseguendo i rilievi del caso per repertare i 30 bossoli di diverso calibro ed indagando per appurare se effettivamente fosse lui il destinatario dell'intimidazione.
Di sicuro, per gli investigatori che indagano sulla duplice sparatoria di via Pertini e via Le Martiri, i due episodi accaduti a pochi minuti di distanza l'uno dall'altro, sarebbero collegati. Inoltre, dopo 20 minuti dall'agguato avvenuto nei pressi di porta Robustina, è stato ucciso, a colpi di pistola, un pastore tedesco, a pochi metri dalla sparatoria di via Pertini. Si chiamava Rocky ed era usato come "vedetta" nei confronti di estranei e forze dell'ordine.
Sui due episodi indagano i Carabinieri che dovranno appurare se siano collegati ai fatti di sangue avvenuti nel centro storico.