Stop a Bitonto a messaggi razziali e attività neofasciste
Il Comune vieta piazze e spazi pubblici a nostalgici e cultori della “razza”
venerdì 7 settembre 2018
19.03
Bloccare ogni tentativo di diffondere messaggi con contenuti razziali o di ricostituire in qualsiasi forma il Partito Fascista. Con questo obiettivo il comune di Bitonto, attraverso la giunta del sindaco, Michele Abbaticchio, ha adottato un atto di indirizzo che vieta la concessione di piazze e spazi rivolti al pubblico a quei messaggi e iniziative che non rispettino la XII disposizione transitori e finale della Costituzione Italiana «divieto di riorganizzazione del Partito Fascista», vietando «l'utilizzo di spazi pubblici o pubblicitari per messaggi che vadano in quella direzione razziale – ha spiegato il primo cittadino – vogliamo dare vita a una Italia diversa con i fatti».
«Il 5 settembre 2018 (giorno in cui è stato adottato dalla giunta l'atto di indirizzo in oggetto) – ha poi ricordato il sindaco Abbaticchio - ricorre il l'80° anniversario della prima Legge razziale approvata dal Governo Fascista. Era il Regio Decreto Legge 5 settembre 1938-XVI, n. 1390, Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista (GURI n. 209, 13 settembre 1938). Convertito in legge senza modifiche con L 99/1939». L'atto con cui, in pratica, il Duce decise di rinsaldare l'alleanza seguendo la Germania di Hitler sulla politica antisemita e razzista, già adottata dai tedeschi da diversi anni.
Con questa presa di posizione da Palazzo Gentile si cerca di porre un limite alle manifestazioni "esteriori" delle attività neofasciste sul territorio bitontino, caratterizzando in ottica antifascista l'attività politica dell'amministrazione comunale.
«Il 5 settembre 2018 (giorno in cui è stato adottato dalla giunta l'atto di indirizzo in oggetto) – ha poi ricordato il sindaco Abbaticchio - ricorre il l'80° anniversario della prima Legge razziale approvata dal Governo Fascista. Era il Regio Decreto Legge 5 settembre 1938-XVI, n. 1390, Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista (GURI n. 209, 13 settembre 1938). Convertito in legge senza modifiche con L 99/1939». L'atto con cui, in pratica, il Duce decise di rinsaldare l'alleanza seguendo la Germania di Hitler sulla politica antisemita e razzista, già adottata dai tedeschi da diversi anni.
Con questa presa di posizione da Palazzo Gentile si cerca di porre un limite alle manifestazioni "esteriori" delle attività neofasciste sul territorio bitontino, caratterizzando in ottica antifascista l'attività politica dell'amministrazione comunale.