«Strumenti obsoleti e carenza di personale alla Ginecologia del San Paolo»
Il consigliere regionale Damascelli (FI) sferza Emiliano: «Dove sono finiti i suoi proclami?»
lunedì 6 maggio 2019
9.49
Se avete intenzione di far nascere il vostro bambino nell'ospedale San Paolo di Bari è bene sapere che non è possibile farlo col parto indolore. Ma non è l'unica cosa che manca. Arriva dal consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli, l'ennesima denuncia sul funzionamento del nosocomio barese al quale, teoricamente, dovrebbero fare riferimento, oltre ai cittadini baresi della zona, anche tutti gli abitanti di Bitonto e Palo del Colle dopo la chiusura dell'ospedale di Bitonto.
Il forzista ha presentato un'interrogazione urgente al presidente-assessore alla Sanità, Michele Emiliano, chiedendosi come sia possibile che, «nonostante sia un ospedale di primo livello, manchi il parto indolore. Pur dovendo essere garantito come Livello essenziale di assistenza, da anni è stato sospeso nell'Unità di Ginecologia e Ostetricia dell'ospedale San Paolo di Bari, a causa della carenza di anestesisti. L'ennesima vergogna, conseguenza dell'opera di smantellamento della sanità pubblica che la Puglia subisce da anni, ad opera dei governi di centrosinistra».
«Che ne è stato dei suoi proclami – chiede ancora Damascelli - delle sue ripetute promesse di assicurare servizi sanitari efficienti e di qualità ai cittadini pugliesi? Il San Paolo continua ad essere depotenziato, senza tener conto della sua posizione nevralgica nel territorio metropolitano e dell'utenza, che va ben oltre il capoluogo di regione e i comuni della conca barese».
«Non è accettabile -prosegue il consigliere regionale - che gli anestesisti operativi nell'intero presidio siano appena la metà della dotazione prevista. E ancora: non essendoci l'Unità di terapia intensiva neonatale, le gestanti sono costrette a subire trasferimenti d'urgenza in altri ospedali, con tutti i rischi che ne conseguono. Non basta: il reparto è nuovo solo a metà, poiché è stato arredato con mobilio vecchio e rotto, disattendendo l'impegno di nuove forniture. Anche l'intera dotazione di strumenti e attrezzature elettromedicali è da rinnovare: molti sono obsoleti o addirittura fuori uso e mai sostituiti. Quella che manca, in realtà, è la volontà politica di valorizzare la struttura sanitaria, affinché possa servire adeguatamente un territorio tanto vasto e popoloso».
La richiesta, allora, è di «provvedere con urgenza al ripristino della parto analgesia, alla sostituzione di strumentazioni e apparecchi obsoleti e fuori uso e alla fornitura di nuovi arredi. Chiedo inoltre se s'intenda istituire l'Unità di terapia intensiva neonatale, in modo da scongiurare i rischi dovuti a trasferimenti d'urgenza e offrire un'assistenza sanitaria completa. Il Governo Emiliano si dia da fare almeno in quest'ultimo scorcio di legislatura, per rimediare allo sfacelo che ha causato per inerzia e inettitudine».
Il forzista ha presentato un'interrogazione urgente al presidente-assessore alla Sanità, Michele Emiliano, chiedendosi come sia possibile che, «nonostante sia un ospedale di primo livello, manchi il parto indolore. Pur dovendo essere garantito come Livello essenziale di assistenza, da anni è stato sospeso nell'Unità di Ginecologia e Ostetricia dell'ospedale San Paolo di Bari, a causa della carenza di anestesisti. L'ennesima vergogna, conseguenza dell'opera di smantellamento della sanità pubblica che la Puglia subisce da anni, ad opera dei governi di centrosinistra».
«Che ne è stato dei suoi proclami – chiede ancora Damascelli - delle sue ripetute promesse di assicurare servizi sanitari efficienti e di qualità ai cittadini pugliesi? Il San Paolo continua ad essere depotenziato, senza tener conto della sua posizione nevralgica nel territorio metropolitano e dell'utenza, che va ben oltre il capoluogo di regione e i comuni della conca barese».
«Non è accettabile -prosegue il consigliere regionale - che gli anestesisti operativi nell'intero presidio siano appena la metà della dotazione prevista. E ancora: non essendoci l'Unità di terapia intensiva neonatale, le gestanti sono costrette a subire trasferimenti d'urgenza in altri ospedali, con tutti i rischi che ne conseguono. Non basta: il reparto è nuovo solo a metà, poiché è stato arredato con mobilio vecchio e rotto, disattendendo l'impegno di nuove forniture. Anche l'intera dotazione di strumenti e attrezzature elettromedicali è da rinnovare: molti sono obsoleti o addirittura fuori uso e mai sostituiti. Quella che manca, in realtà, è la volontà politica di valorizzare la struttura sanitaria, affinché possa servire adeguatamente un territorio tanto vasto e popoloso».
La richiesta, allora, è di «provvedere con urgenza al ripristino della parto analgesia, alla sostituzione di strumentazioni e apparecchi obsoleti e fuori uso e alla fornitura di nuovi arredi. Chiedo inoltre se s'intenda istituire l'Unità di terapia intensiva neonatale, in modo da scongiurare i rischi dovuti a trasferimenti d'urgenza e offrire un'assistenza sanitaria completa. Il Governo Emiliano si dia da fare almeno in quest'ultimo scorcio di legislatura, per rimediare allo sfacelo che ha causato per inerzia e inettitudine».