TARI e rifiuti, la lettera aperta dell'assessore Brandi
Una nota per invitare i cittadini a continuare con le buone pratiche
mercoledì 2 agosto 2023
L'assessore Francesco Brandi ha scritto una sorta di lettera aperta alla città sulla TARI e sulle buone pratiche derivanti da un corretto conferimento dei rifiuti. È risaputo, infatti, che maggiore è la percentuale di rifiuto differenziato, maggiori saranno i benefici economici per gli utenti. Non sembra essere così a Bitonto e in questi giorni ci sono state alcune polemiche sulla TARI, che non ha subito i ribassi auspicati.
Al di là della bagarre politica, che a Bitonto come altrove si accende spesso su questi temi, Brandi ha voluto analizzare il problema senza lesinare anche "mea culpa" amministrativi, ma puntando tutto sulle buone pratiche, necessarie per far scendere una delle tasse più odiate dai cittadini.
E questo che vi proponiamo è il testo giuntoci in redazione.
«Tornati a Bitonto dopo diversi anni di assenza, come semplici osservatori, potremmo notevolmente apprezzare il miglioramento del servizio rifiuti. Non faremmo nessuna fatica ad immaginare che qui come altrove gli incivili ci sono e abbandonano i rifiuti nelle campagne, lanciandoli dai finestrini delle auto, oppure ficcandoli a forza nei cestini stradali portarifiuti.
Tutto questo, però ha un impatto certamente minore rispetto agli orribili cassonetti stradali, debordanti, puzzolenti e rumorosi.
Ma il porta a porta avrebbe dovuto, con l'aumento della raccolta differenziata, portare benefici anche alle tasche dei cittadini. Almeno così si dice. Invece non tutti sanno che l'avviamento del servizio, tra acquisto mezzi, tirocinio dei cittadini ad un nuovo stile di vita, aumento del personale (e questo è un costo che ha delle contropartite sociali), non sarebbe costato poco.
Se a questo aggiungiamo che ogni tipologia di rifiuto viene portata a delle piattaforme private, che il rifiuto se lo fanno pagare, e non il contrario, possiamo immaginare perché il costo del servizio rifiuti sia aumentato e forse aumenterà finchè la nostra Regione non si darà un'impiantistica pubblica.
Cosa possiamo fare noi?
Conferire tutti e conferire correttamente. Perché gli sporcaccioni ci costano un patrimonio e chi mescola, per esempio, vetro e plastica, "sporca" il carico, comportando addebiti alla SANB e a noi.
In tutto questo, dobbiamo ancora migliorare.
Tutti, anche noi!
Nella scorsa manovra abbiamo chiesto agli uffici di agevolare le fasce deboli, con una serie di agevolazioni per fasce di reddito. Bene. Lo abbiamo fatto. Ma per un errore materiale, *il mancato introito derivante da queste agevolazioni, è stato previsionalmente
coperto dal Bilancio Comunale, su un capitolo già esistente e capiente.
Ma in fase di controllo, con la produzione degli avvisi di pagamento, ci siamo accorti che questo mancato introito derivante dalle agevolazioni non poteva essere coperto dal Bilancio, ma solo dalla TARI, per legge.
Il mancato introito, sempre in previsione, ammonta a 230.000 euro circa. Questa cifra, distribuita su tutte le circa 23.000 utenze TARI (tranne le agevolate ovviamente), secondo le tariffe previste per ciascuno, produrrà un conguaglio di qualche euro per le famiglie.
Il costo del servizio, dunque, è rimasto sempre lo stesso. Gli avvisi arrivati a casa sono validi e vanno pagati. L'errore è umano, e può essere corretto.
Ai cittadini di Bitonto diciamo di essere più fieri di se stessi, di pensarsi migliori, di far affidamento sul proprio senso civico e non farsi
demoralizzare da alcuna narrazione assistenzialista e catastrofista! Siamo tra i comuni ricicloni e dobbiamo rimanerci».
Francesco Brandi
Al di là della bagarre politica, che a Bitonto come altrove si accende spesso su questi temi, Brandi ha voluto analizzare il problema senza lesinare anche "mea culpa" amministrativi, ma puntando tutto sulle buone pratiche, necessarie per far scendere una delle tasse più odiate dai cittadini.
E questo che vi proponiamo è il testo giuntoci in redazione.
«Tornati a Bitonto dopo diversi anni di assenza, come semplici osservatori, potremmo notevolmente apprezzare il miglioramento del servizio rifiuti. Non faremmo nessuna fatica ad immaginare che qui come altrove gli incivili ci sono e abbandonano i rifiuti nelle campagne, lanciandoli dai finestrini delle auto, oppure ficcandoli a forza nei cestini stradali portarifiuti.
Tutto questo, però ha un impatto certamente minore rispetto agli orribili cassonetti stradali, debordanti, puzzolenti e rumorosi.
Ma il porta a porta avrebbe dovuto, con l'aumento della raccolta differenziata, portare benefici anche alle tasche dei cittadini. Almeno così si dice. Invece non tutti sanno che l'avviamento del servizio, tra acquisto mezzi, tirocinio dei cittadini ad un nuovo stile di vita, aumento del personale (e questo è un costo che ha delle contropartite sociali), non sarebbe costato poco.
Se a questo aggiungiamo che ogni tipologia di rifiuto viene portata a delle piattaforme private, che il rifiuto se lo fanno pagare, e non il contrario, possiamo immaginare perché il costo del servizio rifiuti sia aumentato e forse aumenterà finchè la nostra Regione non si darà un'impiantistica pubblica.
Cosa possiamo fare noi?
Conferire tutti e conferire correttamente. Perché gli sporcaccioni ci costano un patrimonio e chi mescola, per esempio, vetro e plastica, "sporca" il carico, comportando addebiti alla SANB e a noi.
In tutto questo, dobbiamo ancora migliorare.
Tutti, anche noi!
Nella scorsa manovra abbiamo chiesto agli uffici di agevolare le fasce deboli, con una serie di agevolazioni per fasce di reddito. Bene. Lo abbiamo fatto. Ma per un errore materiale, *il mancato introito derivante da queste agevolazioni, è stato previsionalmente
coperto dal Bilancio Comunale, su un capitolo già esistente e capiente.
Ma in fase di controllo, con la produzione degli avvisi di pagamento, ci siamo accorti che questo mancato introito derivante dalle agevolazioni non poteva essere coperto dal Bilancio, ma solo dalla TARI, per legge.
Il mancato introito, sempre in previsione, ammonta a 230.000 euro circa. Questa cifra, distribuita su tutte le circa 23.000 utenze TARI (tranne le agevolate ovviamente), secondo le tariffe previste per ciascuno, produrrà un conguaglio di qualche euro per le famiglie.
Il costo del servizio, dunque, è rimasto sempre lo stesso. Gli avvisi arrivati a casa sono validi e vanno pagati. L'errore è umano, e può essere corretto.
Ai cittadini di Bitonto diciamo di essere più fieri di se stessi, di pensarsi migliori, di far affidamento sul proprio senso civico e non farsi
demoralizzare da alcuna narrazione assistenzialista e catastrofista! Siamo tra i comuni ricicloni e dobbiamo rimanerci».
Francesco Brandi