Tari salata a Bitonto. Lega Salvini: «Paghiamo troppo»

Per gli attivisti della sezione locale «un servizio da Terzo Mondo non giustifica il costo esoso»

lunedì 23 novembre 2020 10.32
Si paga tanto e si riceve poco in cambio. È questo il punto di vista della sezione locale della Lega Salvini Premier sulla questione Tari, recapitata nelle scorse settimane ai cittadini di Bitonto.

«Per mera consuetudine e civiltà – dicono dalla Lega - i bitontini, almeno quelli onesti, la pagheranno. I furbi? No! Tanto, ove non pagata, qualcuno la reclamerà? Lasciamo stare, per ora, questo punto dolente. La tariffazione del tributo 'spazzatura', a Bitonto, è ai massimi del consentito per legge. Rispetto ai comuni limitrofi, paghiamo decisamente troppo. Ci starebbe, si fa per dire, purché i servizi resi alla città ed ai cittadini, a fronte della pressione tariffaria elevatissima, fossero di tutt'altro tenore».
«Paghiamo tanto e troppo a fronte di strade sporche, cassonetti che, seppur vuoti e/o appena svuotati, danneggiano l'immagine di un decoro pubblico e civico», denunciano i leghisti bitontini, che rimproverano al Comune di non aver «approvato la proposta di taglio della tassazione TARI per le aziende colpite nella primavera scorsa dal lockdown, per le percentuali del 25, 40 e 50%. Ha dovuto recepire, pro forma, il taglio della tassazione al solo misero 25%. Certo: meglio di niente! La 'cosa' solo afronte di una petizione popolare che ha raccolto quasi 800 firme. Non si poteva far finta di nulla!». Adesso però le aziende starebbero producendo, secondo la Lega Salvini, meno rifiuti e usufruendo di uno sconto, dal suo punto di vista, insufficiente. «Altro mistero appare l'errata previsione circa il potenziamento della raccolta differenziata – proseguono i sostenitori locali di Salvini - e l'inesistenza delle promesse premialità! Ed in effetti, ad oggi, non vengono rilevati i quantitativi di differenziato che ciascuna famiglia ripone nei mastelli che dovrebbero avere un 'chip'. Quanto sono costati? Non parliamo di costi perché farebbe 'schifo' ricordare la montagna di soldi versati negli ultimi anni per consulenze. Oltre 10 milioni di euro annui di tassazione (o sbagliamo?) per avere da un lato un servizio di igiene pubblica da terzo mondo, dall'altro consulenze d'oro ai soliti professionisti! Intanto, 'pantalone' paga!».

Biasimando quei consiglieri comunali «che parlavano solo perché in minoranza ed oggi tacciono perché in maggioranza» i leghisti propongo la loro ricetta per risolvere i problemi: «In primis, una commissione consiliare che si occupi permanente, e senza gettone di presenza, della situazione COVID-19, magari assegnandone l'incombenza alla commissione 'Controllo e Garanzia'. E poi? Destinare il 50% del percepito, per le riunioni di commissioni e riunioni di Consiglio Comunale, devolvendolo, ad un fondo cassa per quanti a causa del Covid-19 si siano ritrovati in gravissime condizioni economiche, ovvero per le sanificazioni di strade cittadine».