Terremoto nel centrosinistra dopo le Primarie
Il Pd in forte imbarazzo per la vittoria di Sannicandro
martedì 7 marzo 2017
10.12
Un terremoto. La vittoria di Emanuele Sannicandro alle Primarie rischia di avere un effetto devastante nella coalizione di centrosinistra, nonostante l'appello all'unità e al gioco di squadra lanciato dallo stesso ex consigliere regionale già nella notte di domenica. In primo luogo lo sconfitto Roberto Toscano, almeno a giudicare dai post su Facebook suoi e di alcune persone a lui vicine, non sembra aver digerito bene il ko. In secondo luogo (ma questo è in realtà il nodo politico più grosso), nel Pd locale i mal di pancia sono diventati forti. In realtà aveva già cominciato a manifestare dissenso prima delle Primarie, con una intervista a Bitonto Tv, il capogruppo uscente Francesco Paolo Ricci. Ora il ko del candidato Pietro Battipede (e ancor più la vittoria di Sannicandro) minaccia di rendere ingovernabile la situazione per il giovane segretario Biagio Vaccaro, che ha declinato l'invito a rendere dichiarazioni a dopo un confronto con gli organi del partito.
Che il Partito Democratico debba interrogarsi e chiarire cosa fare, del resto, lo ha detto persino l'onorevole Alberto Losacco che ieri ha chiesto ai Democratici locali di voltar pagina e di lavorare per l'unità del centrosinistra (con Abbaticchio?). "Fa male pensare che Lillino Sannicandro, uno dei fondatori del Pd bitontino, abbia abbandonato il partito ed oggi vinca le primarie di centrosinistra da esterno - ha scritto il deputato - Si tratta di un fatto politicamente rilevante, che impone alla classe dirigente cittadina un'approfondita riflessione sul modo con cui è stato guidato il partito in questo tempo, sul perché si è giunti a una situazione del genere". Se non una bocciatura della linea politica seguita fino ad ora, insomma, quasi.
L'aria, dunque, più che di entusiasmo in vista delle elezioni è da resa dei conti. Il maggior partito della coalizione è stato messo all'angolo da un uomo (anzi da due, contando l'ex assessore Michele Daucelli) che fino a un mese fa era alleato del "grande nemico" Abbaticchio. Sembra quasi che il duo, fondatore dell'associazione Progresso Democratico (PD!), abbia lanciato un'opa indiretta sulla Pescara. Sostenere Sannicandro e Daucelli ora, in campagna elettorale, non sarà affatto facile. E a pensar male (vista la strana coincidenza di tempi) si potrebbe credere, addirittura, che a partorire il diabolico piano possa essere stato lo stesso sindaco. Ma, anche se non è così, di sicuro Abbaticchio non può che gongolare affacciato alla finestra della sua stanza a Palazzo Gentile.
Che il Partito Democratico debba interrogarsi e chiarire cosa fare, del resto, lo ha detto persino l'onorevole Alberto Losacco che ieri ha chiesto ai Democratici locali di voltar pagina e di lavorare per l'unità del centrosinistra (con Abbaticchio?). "Fa male pensare che Lillino Sannicandro, uno dei fondatori del Pd bitontino, abbia abbandonato il partito ed oggi vinca le primarie di centrosinistra da esterno - ha scritto il deputato - Si tratta di un fatto politicamente rilevante, che impone alla classe dirigente cittadina un'approfondita riflessione sul modo con cui è stato guidato il partito in questo tempo, sul perché si è giunti a una situazione del genere". Se non una bocciatura della linea politica seguita fino ad ora, insomma, quasi.
L'aria, dunque, più che di entusiasmo in vista delle elezioni è da resa dei conti. Il maggior partito della coalizione è stato messo all'angolo da un uomo (anzi da due, contando l'ex assessore Michele Daucelli) che fino a un mese fa era alleato del "grande nemico" Abbaticchio. Sembra quasi che il duo, fondatore dell'associazione Progresso Democratico (PD!), abbia lanciato un'opa indiretta sulla Pescara. Sostenere Sannicandro e Daucelli ora, in campagna elettorale, non sarà affatto facile. E a pensar male (vista la strana coincidenza di tempi) si potrebbe credere, addirittura, che a partorire il diabolico piano possa essere stato lo stesso sindaco. Ma, anche se non è così, di sicuro Abbaticchio non può che gongolare affacciato alla finestra della sua stanza a Palazzo Gentile.