Torna a Bitonto ma gli rubano l'auto: cerchi già in vendita on line a Cerignola
Brutta avventura per un giovane residente nelle Marche
sabato 4 maggio 2019
13.08
È tornato a Bitonto, come sempre, con il carico di nostalgia di chi vive lontano dalla sua terra ed è felice di riabbracciarla, ma insieme alla bellezza del suo paese ha dovuto fare i conti anche con le sue contraddizioni, che lo hanno lasciato, letteralmente, a piedi.
Brutta avventura per un 34enne bitontino trapiantato da 20 anni ad Ancona, tornato nei giorni scorsi in città per un matrimonio in famiglia che però ha visto questo momento di felicità rovinato dai ladri. Nella notte tra giovedì e venerdì, infatti, ignoti gli hanno rubato l'auto a bordo della quale era arrivato in cui c'erano anche indumenti e altri effetti personali a cui era legato.
«In questi anni ho sempre amato il mio paese – ha spiegato il giovane, raccontando lo spiacevole episodio - e ne faccio pubblicità positiva con tutti: amici, colleghi, parenti della mia compagna. Seguo costantemente le pagine internet di informazione bitontina e apprezzo la volontà di cambiamento. Invito a visitare la mia città, perché anche se la distanza mi divide da essa la porto sempre nel cuore. "Era candidata a capitale della Cultura ed è arrivata seconda, sai che bello se vinceva?". Addirittura ieri, passeggiando per il centro storico mi stuzzicava anche l'idea di investirci: "In futuro magari ci compriamo una piccola casetta anche qua, quando finisco di pagare la macchina" dissi alla mia compagna. "Voglio tornarci, sta cambiando! Prima quando ci vivevo non era così". Ma come faccio a spiegarle com'era prima? Chi non ha mai vissuto a Bitonto non lo capisce! "Tu sei troppo paranoico!" Mi dice spesso. "Che bella Bitonto, grazie di avermela fatta conoscere" rimarca ogni volta!».
La storia, stavolta, però, non ha un lieto fine perchè il mattino successivo ha dovuto fare i conti con la brutta sorpresa: «La mia macchina, un'Opel Astra sudata con tanto lavoro e un finanziamento di sei anni, comprata appena un mese fa, non c'era più. Davanti ad un bar aperto alle sei di mattina l'hanno portata via e nessuno ha visto nulla. Le telecamere non hanno registrato nulla». Il paradosso è che solo poche ore dopo il furto la vittima ha già potuto ritrovare, riconoscendoli da alcuni dettagli, i pezzi della sua auto pubblicati da un utente di Cerignola su un sito di e-commerce che consente la vendita da parte di privati.
Nemmeno la visita al commissariato per la denuncia di rito è servita ad alimentare le sue speranze. Anzi.
«Sarà così fino a quando non proverete a togliere questi ignoranti dalla strada – è stato il suo amaro sfogo - e fino a quando le persone resteranno in silenzio! Perché, si, la mafia è una montagna di merda. Tutti la vedono ma si preferisce girare con la maschera antigas piuttosto che sotterrarla».
«Sicuramente non sarò più il turista felice che ero – conclude il giovane, cui non resta che sperare nell'assicurazione sul furto attivata per tempo - e la casetta dei sogni non credo di volerla prendere nel mio paese di origine! Non posso promettere che non ci tornerò più solo perché la amo troppo e so che non è vero!».
Brutta avventura per un 34enne bitontino trapiantato da 20 anni ad Ancona, tornato nei giorni scorsi in città per un matrimonio in famiglia che però ha visto questo momento di felicità rovinato dai ladri. Nella notte tra giovedì e venerdì, infatti, ignoti gli hanno rubato l'auto a bordo della quale era arrivato in cui c'erano anche indumenti e altri effetti personali a cui era legato.
«In questi anni ho sempre amato il mio paese – ha spiegato il giovane, raccontando lo spiacevole episodio - e ne faccio pubblicità positiva con tutti: amici, colleghi, parenti della mia compagna. Seguo costantemente le pagine internet di informazione bitontina e apprezzo la volontà di cambiamento. Invito a visitare la mia città, perché anche se la distanza mi divide da essa la porto sempre nel cuore. "Era candidata a capitale della Cultura ed è arrivata seconda, sai che bello se vinceva?". Addirittura ieri, passeggiando per il centro storico mi stuzzicava anche l'idea di investirci: "In futuro magari ci compriamo una piccola casetta anche qua, quando finisco di pagare la macchina" dissi alla mia compagna. "Voglio tornarci, sta cambiando! Prima quando ci vivevo non era così". Ma come faccio a spiegarle com'era prima? Chi non ha mai vissuto a Bitonto non lo capisce! "Tu sei troppo paranoico!" Mi dice spesso. "Che bella Bitonto, grazie di avermela fatta conoscere" rimarca ogni volta!».
La storia, stavolta, però, non ha un lieto fine perchè il mattino successivo ha dovuto fare i conti con la brutta sorpresa: «La mia macchina, un'Opel Astra sudata con tanto lavoro e un finanziamento di sei anni, comprata appena un mese fa, non c'era più. Davanti ad un bar aperto alle sei di mattina l'hanno portata via e nessuno ha visto nulla. Le telecamere non hanno registrato nulla». Il paradosso è che solo poche ore dopo il furto la vittima ha già potuto ritrovare, riconoscendoli da alcuni dettagli, i pezzi della sua auto pubblicati da un utente di Cerignola su un sito di e-commerce che consente la vendita da parte di privati.
Nemmeno la visita al commissariato per la denuncia di rito è servita ad alimentare le sue speranze. Anzi.
«Sarà così fino a quando non proverete a togliere questi ignoranti dalla strada – è stato il suo amaro sfogo - e fino a quando le persone resteranno in silenzio! Perché, si, la mafia è una montagna di merda. Tutti la vedono ma si preferisce girare con la maschera antigas piuttosto che sotterrarla».
«Sicuramente non sarò più il turista felice che ero – conclude il giovane, cui non resta che sperare nell'assicurazione sul furto attivata per tempo - e la casetta dei sogni non credo di volerla prendere nel mio paese di origine! Non posso promettere che non ci tornerò più solo perché la amo troppo e so che non è vero!».