Trasparenza nell'assegnazione del bonus docenti: la Gilda fa ricorso al Tar
Per il sindacato: «Non è dato sapere quanto e a chi viene assegnato»
mercoledì 19 luglio 2017
19.19
A mali estremi, estremi rimedi. La Gilda, il sindacato degli insegnanti di Bari, ha deciso di fare ricorso contro i direttori scolastici che si sono rifiutati di consegnare i documenti relativi al bonus docenti consegnato nelle loro mani e da assegnare in base al merito agli insegnanti delle strutture da loro dirette.
Da ottobre 2016 infatti solo il 30% delle scuole avrebbe assolto alla richiesta di accesso agli atti avanzata dall'organizzazione sindacale. «Le prime sette udienze – fanno sapere dalla Gilda - si sono tenute nel maggio del 2017. I giudici hanno in parte accolto il nostro ricorso in ben 5 casi.
Infatti dalle sentenze emerge che i D.S. devono fornire informativa, in merito al bonus di merito, alle Organizzazioni Sindacali che deve essere anche pubblicata sul sito istituzionale della scuola. Tutto questo va fatto per dati aggregati». Ai sindacati però non basta. Dal loro punto di vista infatti sarebbe «diritto del sindacato avere anche tutti i nominativi dei beneficiari del bonus meritocratico qualora si indichi l'interesse a tutelare un singolo docente».
«La legge 107 – aggiugono dalla Gilda di Bari - ha dato infatti in mano ai dirigenti uno strumento, quello del bonus premiale, che pone seri interrogativi. Cosa è il merito? Chi e come lo stabilisce?
A questo andrebbe aggiunto che la legge non ha previsto adeguate forme di pubblicità e di trasparenza, questo sembrerebbe dare enorme potere discrezionale ai D.S. che sulla carta dovrebbero, nell'assegnare il 'bonus di merito', attenersi ai criteri elaborati dal comitato di valutazione, ma che in realtà non avendo alcun controllo e soprattutto non avendo l'obbligo di rendere pubblici i nominativi dei premiati, potrebbero gestire questa somma di denaro quasi come se fosse proprio e non pubblico».
Da ottobre 2016 infatti solo il 30% delle scuole avrebbe assolto alla richiesta di accesso agli atti avanzata dall'organizzazione sindacale. «Le prime sette udienze – fanno sapere dalla Gilda - si sono tenute nel maggio del 2017. I giudici hanno in parte accolto il nostro ricorso in ben 5 casi.
Infatti dalle sentenze emerge che i D.S. devono fornire informativa, in merito al bonus di merito, alle Organizzazioni Sindacali che deve essere anche pubblicata sul sito istituzionale della scuola. Tutto questo va fatto per dati aggregati». Ai sindacati però non basta. Dal loro punto di vista infatti sarebbe «diritto del sindacato avere anche tutti i nominativi dei beneficiari del bonus meritocratico qualora si indichi l'interesse a tutelare un singolo docente».
«La legge 107 – aggiugono dalla Gilda di Bari - ha dato infatti in mano ai dirigenti uno strumento, quello del bonus premiale, che pone seri interrogativi. Cosa è il merito? Chi e come lo stabilisce?
A questo andrebbe aggiunto che la legge non ha previsto adeguate forme di pubblicità e di trasparenza, questo sembrerebbe dare enorme potere discrezionale ai D.S. che sulla carta dovrebbero, nell'assegnare il 'bonus di merito', attenersi ai criteri elaborati dal comitato di valutazione, ma che in realtà non avendo alcun controllo e soprattutto non avendo l'obbligo di rendere pubblici i nominativi dei premiati, potrebbero gestire questa somma di denaro quasi come se fosse proprio e non pubblico».