Truffa via SMS, risarcita una donna di Bitonto per 8.230 euro

Intervento decisivo da parte di Confconsumatori

lunedì 25 novembre 2024
A cura di La redazione
Grazie all'intervento di Confconsumatori, l'Arbitro Bancario Finanziario (ABF) ha riconosciuto il diritto al rimborso di 8.230 euro a una cittadina di Bitonto (BA), vittima di una truffa che ha portato all'effettuazione di due bonifici non autorizzati.

La dinamica della truffa
La frode è avvenuta attraverso un sofisticato sistema di phishing, che ha coinvolto le seguenti fasi:
La ricezione di un SMS apparentemente inviato dall'intermediario bancario, che segnalava un presunto accesso anomalo all'area privata della cliente, invitandola a cliccare su un link per disconoscere l'operazione.
Numerosi tentativi della consumatrice di contattare il call center della banca per verificare l'autenticità del messaggio, senza successo.
L'apertura del link, che sembrava indirizzare a una pagina ufficiale della banca.
Una telefonata da parte di un presunto operatore antifrode che segnalava prelievi anomali e chiedeva alla cliente di fornire codici di sicurezza ricevuti tramite SMS.
Infine, il contatto riuscito con il call center della banca, che ha confermato alla cliente di essere stata vittima di una truffa.

La decisione dell'ABF
Non riuscendo a ottenere un rimborso direttamente dall'intermediario, la cliente si è rivolta a Confconsumatori, rappresentata dagli avvocati Filomena Lisi e Filomena Panzarino. L'ABF ha accolto il ricorso, riconoscendo il diritto della cliente al rimborso totale degli 8.230 euro sottratti.
L'intermediario aveva inizialmente rimborsato autonomamente solo il 50% dell'importo, a seguito della ricezione del ricorso, ma l'ABF ha stabilito che la banca non aveva fornito prove sufficienti a dimostrare la corretta autenticazione delle operazioni.

Le dichiarazioni degli avvocati di Confconsumatori
«Il Collegio di Bari –hanno commentato gli avvocati Filomena Panzarino e Nuccia Lisi, presidente provinciale di Confconsumatori Bari– ha confermato che la banca non ha dimostrato adeguatamente l'autenticità delle operazioni. La descrizione generica del processo di autorizzazione non è sufficiente per dimostrare l'efficacia del sistema di sicurezza adottato».
Un'altra vittoria contro le frodi online
«Questa sentenza rappresenta un'altra importante vittoria nella battaglia di Confconsumatori contro le frodi online. Grazie al nostro intervento, negli ultimi mesi, abbiamo ottenuto rimborsi per oltre 50.000 euro a favore di consumatori truffati».