Ucciso durante una lite a Bitonto, in aula il video dell’aggressione
Le immagini del pestaggio al centro del processo per la morte di Paolo Caprio. Per la difesa, il decesso sarebbe stato indotto dalla caduta
martedì 14 febbraio 2023
17.50
Sono stati ascoltati alcuni testimoni delle parti civili e soprattutto è stato visionato un video nel corso dell'udienza di questa mattina davanti alla Corte di Assise di Bari nell'ambito del processo di primo grado per l'omicidio di Paolo Caprio, l'imbianchino 40enne di Bitonto aggredito nella notte tra il 4 e il 5 settembre del 2021 all'esterno del bar dell'area di servizio Dill's lungo la strada provinciale che porta a Modugno.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Caprio, dopo essere stato colpito cadde sbattendo la testa sul marciapiede e morì. Con l'accusa di omicidio volontario è imputato il 21enne bitontino ex pugile Fabio Giampalmo, ritenuto dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Ignazio Abadessa, responsabile del pestaggio.
I testi, persone vicine all'imputato e che si trovavano con lui nella stazione di sevizio, hanno sostanzialmente confermato la ricostruzione della vicenda. Nel filmato visionato oggi si vede l'arrivo nella stazione di servizio dell'imputato e il momento in cui sferra i quattro pugni a Caprio che cade all'indietro sbattendo la testa sul marciapiede.
La Procura di Bari ritiene si sia trattato di omicidio volontario; la difesa, con gli avvocati Giovanni Capaldi e Nicola Quaranta, intende invece provare che si sia trattato di omicidio preterintenzionale e che i quattro pugni inferti non siano stati idonei a cagionare la morte, che sarebbe avvenuta per il trauma occipitale causato dalla caduta.
Nell'atto di convalida del fermo in carcere il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Marco Galesi, aveva sottolineato la profonda conoscenza delle tecniche di combattimento di Giampalmo. Si tornerà in aula il prossimo 2 marzo.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Caprio, dopo essere stato colpito cadde sbattendo la testa sul marciapiede e morì. Con l'accusa di omicidio volontario è imputato il 21enne bitontino ex pugile Fabio Giampalmo, ritenuto dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Ignazio Abadessa, responsabile del pestaggio.
I testi, persone vicine all'imputato e che si trovavano con lui nella stazione di sevizio, hanno sostanzialmente confermato la ricostruzione della vicenda. Nel filmato visionato oggi si vede l'arrivo nella stazione di servizio dell'imputato e il momento in cui sferra i quattro pugni a Caprio che cade all'indietro sbattendo la testa sul marciapiede.
La Procura di Bari ritiene si sia trattato di omicidio volontario; la difesa, con gli avvocati Giovanni Capaldi e Nicola Quaranta, intende invece provare che si sia trattato di omicidio preterintenzionale e che i quattro pugni inferti non siano stati idonei a cagionare la morte, che sarebbe avvenuta per il trauma occipitale causato dalla caduta.
Nell'atto di convalida del fermo in carcere il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Marco Galesi, aveva sottolineato la profonda conoscenza delle tecniche di combattimento di Giampalmo. Si tornerà in aula il prossimo 2 marzo.