Vaccini, per l’on Ruggiero «inutile» l’ordinanza anti no-vax dei sindaci

Abbaticchio: «Si impegni piuttosto a far emettere leggi chiare invece delle proroghe su norme esistenti. Io penso alla salute della mia Comunità e dei nostri bambini»

lunedì 27 agosto 2018 11.30

L'ordinanza con cui alcuni sindaci pugliesi hanno stoppato in maniera chiara la possibilità di autocertificare la propria situazione immunologica è inutile. A riferirlo è il deputato bitontino del Movimento 5 Stelle, Francesca Anna Ruggiero, intervenuta sull'argomento dopo i provvedimenti partiti dai primi cittadini di Maruggio, in provincia di Taranto, poi di Lucera, a Foggia, ma anche a Mola, in provincia di Bari e ultimamente anche di Bitonto.

«In merito alla prassi che va consolidandosi tra alcuni amministratori comunali pugliesi (in particolare coloro che hanno aderito al partito politico di recente costituzione Italia in Comune) di emanare ordinanze per vietare l'ammissione agli asili nido e alle scuole dell'infanzia ai bambini che non presentino il certificato di vaccinazione, mi vedo costretta a intervenire con una precisazione», annuncia la Ruggiero che si dice «rappresentante del governo in carica» e attirando, già con questa affermazione, il sarcasmo di molti. In tanti hanno fatto notare, infatti, che ogni parlamentare in realtà non rappresenta affatto «il governo», quanto piuttosto l'intera «Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato», come stabilisce l'art. 67 della Costituzione Italiana.

Auto definizioni approssimative a parte, l'attenzione della Ruggiero è sulla questione vaccini. «Il Ministero della Sanità e il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca – spiega la grillina - il 7 luglio hanno congiuntamente inviato una circolare ai dirigenti e a tutti i responsabili dei servizi educativi e scolastici che dispone che per i minori da 6 a 16 anni, quando non si tratta di prima iscrizione, resta valida la documentazione già presentata per l'anno scolastico 2017-2018. Per i bambini da 0 a 6 anni e per la prima iscrizione alle scuole (6-16 anni), invece, basta una "dichiarazione sostitutiva di avvenuta vaccinazione". Trattasi semplicemente di una proroga ai termini già previsti dal decreto Lorenzin in quanto non completato il procedimento d'adozione del decreto ministeriale deputato ad istituire l'Anagrafe Nazionale Vaccini e alcune Regioni non sono riuscite a istituire un'anagrafe vaccinale regionale».
Secondo la pentastellata si tratterebbe di una «iniziativa parlamentare di buon senso che sospende ancora per un anno una delle tre forme sanzionatorie inserite nella stessa legge che prevede il non accesso agli asili nido e alle scuole materne dei bimbi che non abbiano presentato entro il 10 luglio la certificazione ufficiale della Asl che comprovi l'avvenuta vaccinazione». L'ordinanza comporterebbe solo altra confusione, secondo la Ruggiero, anche perché «le Asl pugliesi si sono per tempo adeguate riuscendo a inviare ai dirigenti scolastici le informazioni sull'obbligo senza occorrenza di richiesta di alcun certificato ai cittadini».
«Tra gli addetti ai lavori, i soggetti interessati e gli amministratori, la cosa è risaputa», dice la deputata bitontina, adducendo come fonte delle sue considerazioni un articolo di giornale.
Una cosa, per la Ruggiero, è comunque certa: «Per gli studenti dei comuni pugliesi non sarà necessario presentare alcuna documentazione sulle vaccinazioni né eventuale autocertificazione. Si deduce che le ordinanze di cui sopra, emanate da alcuni furbi e disattenti sindaci pugliesi, risultano altresì inutili se non per aumentare la polemica antigovernativa e ulteriore confusione sul tema "vaccini" e, cosa ancor più grave, per creare propaganda politica fine a se stessa utilizzando atti di pubblica amministrazione».

La replica del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, tra i firmatari dell'ordinanza contro le autocertificazioni, non si è fatta attendere e il primo cittadino ha rivendicato la scelta, sottolineando come essa sia «sostenuta dall'Ordine dei Medici». «Lei si impegni a far emettere una legge chiara al Governo su tante cose (tra le quali questa) – ha risposto Abbaticchio - invece di proroghe di norme precedenti con circolari varie. Io penso alla salute della mia Comunità e dei nostri bambini. L'autorità sanitaria sono io perché il mio nome e cognome è stato votato per la seconda volta da una maggioranza d cittadini più ampia della prima, credo legittimamente».

«Invece di chiedere le mie dimissioni – conclude il sindaco - insieme al partito locale di Berlusconi dovreste pensare a lavorare per questa Città. Ci servono i finanziamenti per strade e marciapiedi (per esempio) in tutti i Comuni, c'è disoccupazione in giro, c'è una Italia che deve decollare. Questo è il cambiamento che aspettiamo ed io Le sarò grato se vorrà garantirlo con i fatti alla Comunità in cui siamo nati».