Vaccini: presto anche a Bitonto stop iscrizioni per nidi e materne a chi non è in regola
Il sindaco Abbaticchio: «Non possiamo attendere le lungaggini del legislatore per difendere la salute»
sabato 25 agosto 2018
8.42
Mentre la politica nazionale tentenna e rinvia la questione senza decidere, i sindaci pugliesi scendono in campo e fanno partire una piccola rivoluzione che pone vincoli precisi sul problema dei vaccini, a partire da Bitonto.
Anche qui infatti a breve sarà emanata l'ordinanza sindacale con cui sarà disposta la mancata ammissione ai nidi e alle materne per i bambini da 0 a 6 anni privi della certificazione con le avvenute vaccinazioni. Sarà applicata integralmente, quindi, a colpi di ordinanze sindacali, la Legge Lorenzin, che un emendamento al "Milleproroghe", già approvato in Senato e ora all'esame della Camera, vorrebbe in parte posticipare, nell'attesa che sia approvato il nuovo ddl presentato al Senato dalla maggioranza che introduce "l'obbligo flessibile".
«Non possiamo restare fermi – ha detto il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio - inermi nell'attesa del legislatore e sulla paura di perdere vecchi o nuovi consensi. Occorre coraggio e occorre difendere la salute delle nostre comunità. Senza paura».
Prima di Bitonto si sono già espressi in tal senso i sindaci di Maruggio, in provincia di Taranto, poi di Lucera, a Foggia, ma anche a Mola, in provincia di Bari, tutti diretti da sindaci di Italia in Comune.
«L'intervento dei Sindaci pugliesi costituisce una vera novità nel difficile intento di assicurare con le vaccinazioni il diritto alla salute dei cittadini, in particolare di quelli più fragili – commenta il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli – e apre una questione nevralgica sinora sottaciuta e talora misconosciuta nella gestione del Servizio sanitario nazionale: la partecipazione democratica delle comunità locali e dei cittadini alla gestione della salute sia pubblica che individuale».
«La salute – ha aggiunto Anelli - non è solo un diritto del singolo, da rispettare o da esigere. È un vero e proprio diritto di cittadinanza e, come tale, va riconosciuto e alimentato da una effettiva conoscenza dei problemi e da una informazione trasparente e completa, che portino a una piena consapevolezza, presupposto imprescindibile di ogni libertà e di ogni altro diritto».
Anche qui infatti a breve sarà emanata l'ordinanza sindacale con cui sarà disposta la mancata ammissione ai nidi e alle materne per i bambini da 0 a 6 anni privi della certificazione con le avvenute vaccinazioni. Sarà applicata integralmente, quindi, a colpi di ordinanze sindacali, la Legge Lorenzin, che un emendamento al "Milleproroghe", già approvato in Senato e ora all'esame della Camera, vorrebbe in parte posticipare, nell'attesa che sia approvato il nuovo ddl presentato al Senato dalla maggioranza che introduce "l'obbligo flessibile".
«Non possiamo restare fermi – ha detto il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio - inermi nell'attesa del legislatore e sulla paura di perdere vecchi o nuovi consensi. Occorre coraggio e occorre difendere la salute delle nostre comunità. Senza paura».
Prima di Bitonto si sono già espressi in tal senso i sindaci di Maruggio, in provincia di Taranto, poi di Lucera, a Foggia, ma anche a Mola, in provincia di Bari, tutti diretti da sindaci di Italia in Comune.
«L'intervento dei Sindaci pugliesi costituisce una vera novità nel difficile intento di assicurare con le vaccinazioni il diritto alla salute dei cittadini, in particolare di quelli più fragili – commenta il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli – e apre una questione nevralgica sinora sottaciuta e talora misconosciuta nella gestione del Servizio sanitario nazionale: la partecipazione democratica delle comunità locali e dei cittadini alla gestione della salute sia pubblica che individuale».
«La salute – ha aggiunto Anelli - non è solo un diritto del singolo, da rispettare o da esigere. È un vero e proprio diritto di cittadinanza e, come tale, va riconosciuto e alimentato da una effettiva conoscenza dei problemi e da una informazione trasparente e completa, che portino a una piena consapevolezza, presupposto imprescindibile di ogni libertà e di ogni altro diritto».