Vertenza Maria Cristina, Damascelli: «Massimo impegno da parte mia, ma il Comune dov’era?»
Il consigliere regionale di Forza Italia replica alle forze di maggioranza
sabato 1 dicembre 2018
12.26
«Sulla vertenza dei lavoratori dell'asp Maria Cristina di Savoia di Bitonto ho profuso sin dal primo momento il massimo impegno a tutela dei dipendenti, già da consigliere comunale con la collega Rossiello. Parlano i fatti: basta fare una semplice ricerca su Google e rileggere la cronaca dei giornali online e della Gazzetta del Mezzogiorno».
Così Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia, in risposta alle accuse delle forze di maggioranza che supportano l'amministrazione comunale bitontina.
«Appena insediato nel mio nuovo ruolo di consigliere regionale - ricorda - la vertenza Maria Cristina è stata tra i primi argomenti che ho portato all'attenzione della massima assise pugliese. Già ad ottobre 2015 chiedevo la convocazione della Commissione regionale Welfare, investendo della problematica direttamente l'assessore regionale alle politiche sociali con l'audizione di sindacati, amministrazione comunale e governo regionale, ma il Comune di Bitonto fu assente».
«Ad aprile 2016 - prosegue - depositai un'interrogazione urgente, portata in discussione in una seduta del Consiglio regionale. Seguirono ripetute sollecitazioni alla Giunta Emiliano.
A marzo 2017 si è affrontato nuovamente l'argomento durante una seduta della Commissione regionale Lavoro, a cui sono intervenuto ricevendo la condivisione del presidente. Anche in quell'occasione il Comune di Bitonto era assente».
«A luglio 2017 - continua Damascelli - ho incontrato i dipendenti dell'asp durante una manifestazione di protesta, e il giorno stesso chiedevo all'assessore regionale di convocare la task force sull'occupazione per affrontare lo stato di crisi dell'istituto. Ad ottobre 2017, con la consigliera Rossiello, abbiamo sollecitato l'amministrazione comunale a farsi carico di una vicenda che stava completamente trascurando, chiedendo la convocazione di un consiglio comunale ad hoc».
«Ad aprile 2018 - ricorda ancora il consigliere Fi - ho scritto al presidente Emiliano per ribadire la mia richiesta d'intervento da parte della Regione Puglia per la soluzione dell'emergenza occupazionale, attraverso la convocazione di un tavolo per ricollocare gli ex dipendenti dell'asp. Due settimane dopo, sono tornato ad incalzare il presidente della Regione affinché nominasse un commissario incaricato di occuparsi prioritariamente della ricollocazione dei dipendenti in altri enti pubblici. A luglio 2018 ho sollecitato la task force regionale a non interrompere il lavoro iniziato, bloccato a seguito delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto l'ex direttore generale dell'asl Bari. A novembre 2018 ho chiesto al dipartimento Sanità della Regione di autorizzare la asl a firmare i contratti per la soluzione definitiva della vicenda. Autorizzazione non ancora accordata».
«Durante la trattativa della task force - evidenzia Damascelli - ho seguito passo dopo passo tutto l'iter, confrontandomi costantemente con i vertici asl. E il 16 novembre scorso, in un incontro presso con il nuovo direttore generale Sanguedolce, gli ho nuovamente sottoposto la questione».
«Ai tavoli della task force sull'occupazione - precisa - non sono stato invitato e convocato, essendo quelle riunioni riservate ai rappresentanti dei sindacati, degli enti a cui è in capo la gestione dell'asp e delle istituzioni che dovevano assorbire il personale».
«Che l'impegno del Comune di Bitonto in questa vicenda sia stato deludente - sottolinea - è stato dichiarato pubblicamente nella riunione della task force anche da rappresentanti della presidenza della Regione, come possono testimoniare tutti i presenti. Riunione alla quale il sindaco di Bitonto era, come sempre, assente. Trattandosi di lavoratori bitontini, il Comune avrebbe potuto e dovuto fare uno sforzo maggiore per la loro ricollocazione: questo è un dato di fatto, non un'accusa né un attacco politico. Anche la Regione Puglia è governata da uno schieramento avverso al mio, ma va oggettivamente ringraziata per aver preso in carico il problema con responsabilità, assorbendo ben 15 lavoratori su 16 tramite la asl Bari. Lo stesso non si può dire del Comune, che ne ricollocherà uno soltanto».
«E poi - aggiunge Damascelli - per una soluzione sofferta, giunta dopo anni di angosce senza stipendio, c'è poco da trionfare e da appuntarsi medaglie di merito, perché a quei lavoratori è stato finalmente restituito un diritto dopo una lunga battaglia, loro e delle rappresentanze sindacali. Invece l'amministrazione comunale di Bitonto, pur avendo fatto uno sforzo pressoché nullo, non ha perso occasione per auto elogiarsi».
«Infine - conclude il consigliere regionale - mi sia consentita una valutazione di stile: io non ho offeso nessuno, mi sono limitato a condividere una critica oggettiva che ho fatto mia, mentre i bravi sguinzagliati da chi non ha il coraggio di affrontarmi a tu per tu hanno assunto toni livorosi e maleducati per attaccarmi. E poi, io non le mando a dire, ma rispondo direttamente perché sono vero come vere sono le persone che hanno subito il grande torto di restare senza stipendio per 36 mesi. A loro le istituzioni devono chiedere scusa per il maltolto. Ho visto tanto interesse e impegno di Abbaticchio quando c'era da pretendere la nomina del presidente del Maria Cristina, assegnata guarda caso ad un assessore della sua Giunta. Adesso mi aspetto che ci metta lo stesso impegno per recuperare le somme necessarie ad onorare i debiti nei confronti dei lavoratori che attendono ancora il pagamento di tre anni di stipendi, e di tutti quei collaboratori esterni che a vario titolo hanno prestato la loro attività professionale al Maria Cristina».
Così Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia, in risposta alle accuse delle forze di maggioranza che supportano l'amministrazione comunale bitontina.
«Appena insediato nel mio nuovo ruolo di consigliere regionale - ricorda - la vertenza Maria Cristina è stata tra i primi argomenti che ho portato all'attenzione della massima assise pugliese. Già ad ottobre 2015 chiedevo la convocazione della Commissione regionale Welfare, investendo della problematica direttamente l'assessore regionale alle politiche sociali con l'audizione di sindacati, amministrazione comunale e governo regionale, ma il Comune di Bitonto fu assente».
«Ad aprile 2016 - prosegue - depositai un'interrogazione urgente, portata in discussione in una seduta del Consiglio regionale. Seguirono ripetute sollecitazioni alla Giunta Emiliano.
A marzo 2017 si è affrontato nuovamente l'argomento durante una seduta della Commissione regionale Lavoro, a cui sono intervenuto ricevendo la condivisione del presidente. Anche in quell'occasione il Comune di Bitonto era assente».
«A luglio 2017 - continua Damascelli - ho incontrato i dipendenti dell'asp durante una manifestazione di protesta, e il giorno stesso chiedevo all'assessore regionale di convocare la task force sull'occupazione per affrontare lo stato di crisi dell'istituto. Ad ottobre 2017, con la consigliera Rossiello, abbiamo sollecitato l'amministrazione comunale a farsi carico di una vicenda che stava completamente trascurando, chiedendo la convocazione di un consiglio comunale ad hoc».
«Ad aprile 2018 - ricorda ancora il consigliere Fi - ho scritto al presidente Emiliano per ribadire la mia richiesta d'intervento da parte della Regione Puglia per la soluzione dell'emergenza occupazionale, attraverso la convocazione di un tavolo per ricollocare gli ex dipendenti dell'asp. Due settimane dopo, sono tornato ad incalzare il presidente della Regione affinché nominasse un commissario incaricato di occuparsi prioritariamente della ricollocazione dei dipendenti in altri enti pubblici. A luglio 2018 ho sollecitato la task force regionale a non interrompere il lavoro iniziato, bloccato a seguito delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto l'ex direttore generale dell'asl Bari. A novembre 2018 ho chiesto al dipartimento Sanità della Regione di autorizzare la asl a firmare i contratti per la soluzione definitiva della vicenda. Autorizzazione non ancora accordata».
«Durante la trattativa della task force - evidenzia Damascelli - ho seguito passo dopo passo tutto l'iter, confrontandomi costantemente con i vertici asl. E il 16 novembre scorso, in un incontro presso con il nuovo direttore generale Sanguedolce, gli ho nuovamente sottoposto la questione».
«Ai tavoli della task force sull'occupazione - precisa - non sono stato invitato e convocato, essendo quelle riunioni riservate ai rappresentanti dei sindacati, degli enti a cui è in capo la gestione dell'asp e delle istituzioni che dovevano assorbire il personale».
«Che l'impegno del Comune di Bitonto in questa vicenda sia stato deludente - sottolinea - è stato dichiarato pubblicamente nella riunione della task force anche da rappresentanti della presidenza della Regione, come possono testimoniare tutti i presenti. Riunione alla quale il sindaco di Bitonto era, come sempre, assente. Trattandosi di lavoratori bitontini, il Comune avrebbe potuto e dovuto fare uno sforzo maggiore per la loro ricollocazione: questo è un dato di fatto, non un'accusa né un attacco politico. Anche la Regione Puglia è governata da uno schieramento avverso al mio, ma va oggettivamente ringraziata per aver preso in carico il problema con responsabilità, assorbendo ben 15 lavoratori su 16 tramite la asl Bari. Lo stesso non si può dire del Comune, che ne ricollocherà uno soltanto».
«E poi - aggiunge Damascelli - per una soluzione sofferta, giunta dopo anni di angosce senza stipendio, c'è poco da trionfare e da appuntarsi medaglie di merito, perché a quei lavoratori è stato finalmente restituito un diritto dopo una lunga battaglia, loro e delle rappresentanze sindacali. Invece l'amministrazione comunale di Bitonto, pur avendo fatto uno sforzo pressoché nullo, non ha perso occasione per auto elogiarsi».
«Infine - conclude il consigliere regionale - mi sia consentita una valutazione di stile: io non ho offeso nessuno, mi sono limitato a condividere una critica oggettiva che ho fatto mia, mentre i bravi sguinzagliati da chi non ha il coraggio di affrontarmi a tu per tu hanno assunto toni livorosi e maleducati per attaccarmi. E poi, io non le mando a dire, ma rispondo direttamente perché sono vero come vere sono le persone che hanno subito il grande torto di restare senza stipendio per 36 mesi. A loro le istituzioni devono chiedere scusa per il maltolto. Ho visto tanto interesse e impegno di Abbaticchio quando c'era da pretendere la nomina del presidente del Maria Cristina, assegnata guarda caso ad un assessore della sua Giunta. Adesso mi aspetto che ci metta lo stesso impegno per recuperare le somme necessarie ad onorare i debiti nei confronti dei lavoratori che attendono ancora il pagamento di tre anni di stipendi, e di tutti quei collaboratori esterni che a vario titolo hanno prestato la loro attività professionale al Maria Cristina».