Via alle mascherine all'aperto dall'11 febbraio
Emanato il provvedimento governativo. Speranza: «Segnali sono incoraggianti»
mercoledì 9 febbraio 2022
0.13
La data di venerdì 11 febbraio segnerà un primo passo in avanti dell'Italia dopo la quarta ondata Covid: come annunciato nella giornata di martedì 8 febbraio dal Sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, cadrà l'obbligo di mascherina all'aperto in tutta la penisola, con restrizioni solo per i non vaccinati.
«Siamo ancora in fase di lotta ma i segnali sono incoraggianti - ha dichiarato il Ministro della Salute Roberto Speranza dopo aver firmato una nuova ordinanza - e questo è stato possibile grazie ad una campagna vaccinale straordinaria».
COSA PREVEDE L'ORDINANZA
«Fino al 31 marzo 2022 - si legge - è fatto obbligo sull'intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private» e «nei luoghi all'aperto è fatto obbligo sull'intero territorio nazionale di avere sempre con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli laddove si configurino assembramenti o affollamenti».
«Non hanno l'obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo; i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva. Sono fatti salvi, in ogni caso, i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. Si precisa inoltre che l'uso del dispositivo di protezione delle vie respiratorie integra e non sostituisce le altre misure di protezione dal contagio».
GLI ULTIMI DATI NAZIONALI
I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari in Italia sono 18.675, ovvero 177 in più rispetto a lunedì. Una pressione che ancora persiste, come emerge dai dati dell'Agenas relativi al 6 febbraio, soprattutto per le rianimazioni dove resta al 15% la percentuale di occupazione, con un calo in Piemonte (che torna al 16%) e una crescita in 11 regioni o province autonome (molte delle quali, nei giorni scorsi, avevano visto un trend in calo).
Va meglio per i ricoveri in area non critica che restano stabili al 28% con una crescita in Abruzzo, dove tocca il valore più elevato (38%), ma dove è in atto un ricalcolo dei giorni scorsi, Basilicata (26%) e Bolzano (28%). In generale, si va verso una progressiva rimozione delle ultime misure di contenimento rimaste e si potranno riaprire attività che sono state particolarmente penalizzate, come le discoteche.
«Siamo ancora in fase di lotta ma i segnali sono incoraggianti - ha dichiarato il Ministro della Salute Roberto Speranza dopo aver firmato una nuova ordinanza - e questo è stato possibile grazie ad una campagna vaccinale straordinaria».
COSA PREVEDE L'ORDINANZA
«Fino al 31 marzo 2022 - si legge - è fatto obbligo sull'intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private» e «nei luoghi all'aperto è fatto obbligo sull'intero territorio nazionale di avere sempre con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli laddove si configurino assembramenti o affollamenti».
«Non hanno l'obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo; i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva. Sono fatti salvi, in ogni caso, i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. Si precisa inoltre che l'uso del dispositivo di protezione delle vie respiratorie integra e non sostituisce le altre misure di protezione dal contagio».
GLI ULTIMI DATI NAZIONALI
I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari in Italia sono 18.675, ovvero 177 in più rispetto a lunedì. Una pressione che ancora persiste, come emerge dai dati dell'Agenas relativi al 6 febbraio, soprattutto per le rianimazioni dove resta al 15% la percentuale di occupazione, con un calo in Piemonte (che torna al 16%) e una crescita in 11 regioni o province autonome (molte delle quali, nei giorni scorsi, avevano visto un trend in calo).
Va meglio per i ricoveri in area non critica che restano stabili al 28% con una crescita in Abruzzo, dove tocca il valore più elevato (38%), ma dove è in atto un ricalcolo dei giorni scorsi, Basilicata (26%) e Bolzano (28%). In generale, si va verso una progressiva rimozione delle ultime misure di contenimento rimaste e si potranno riaprire attività che sono state particolarmente penalizzate, come le discoteche.