Via i migranti dal Maria Cristina, ma alla nuova Oasi Misericordia arrivano i primi 44 ospiti
La Prefettura assegna al neonato centro bitontino l’impegno di gestire l’accoglienza
lunedì 15 ottobre 2018
18.05
Per 80 migranti che vengono sgomberati dall'Istituto Maria Cristina, 44 ospiti arrivano nel nuovo centro di accoglienza realizzato nel casale Fon Sylos di Bitonto dalla Confraternita Misericordie. La notizia, pubblicata in anteprima da BitontoViva a maggio scorso, si conferma dunque in queste ore con l'ufficializzazione della partenza delle attività all'interno dell'Oasi Misericordia Bitonto, dedicata all'accoglienza di migranti e persone che versano in condizioni di difficoltà. Non è ancora chiaro se si tratti, in parte o integralmente, delle stesse persone ospitate all'interno dell'ex Azienda di Servizi alla Persona di piazza Ferdinando II di Borbone. Quasi certamente, però, questi 44 migranti sono solo il primo contingente che la Prefettura dispone di ospitare a Bitonto.
«Il Centro – spiegano i responsabili in un una nota stampa - nasce grazie all'impegno della Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia, del Consorzio Opere di Misericordia, della Federazione Regionale delle Misericordie di Puglia e della Confraternita Misericordia di Bitonto. La struttura è sita in Contrada San Cataldo (Sp 91 – Bitonto) e si compone di più edifici su una estensione di circa diecimila metri quadri, sull'antica residenza agricolo – residenziale (sec. XVI) di Alfonso Sylos».
«Il Centro "Oasi Misericordia" - si legge ancora nel comunicato - nasce dalla volontà dei confratelli e delle consorelle di realizzare una struttura di eccellenza nel territorio provinciale e regionale, per estensione e servizi totalmente a norma di legge, in cui si possano costruire percorsi di accompagnamento basati sul lavoro in rete con il territorio e la sperimentazione di pratiche di innovazione sociale». Stando a quanto riferiscono i responsabili, la struttura sarà «un luogo di accoglienza, incontro, socializzazione ed informazione, in cui sarà possibile costruire azioni di accompagnamento, favorendo processi di sviluppo delle potenzialità, autodeterminazione dei singoli individui, accesso ai servizi e alle risorse che la comunità esprime. Un luogo in cui gli operatori impiegheranno risorse e competenze per un progetto comune teso all'accoglienza, all'integrazione e all'attenzione di soggetti socialmente vulnerabili: da un lato gli immigrati per questioni economiche, di recente arrivo in Italia, dall'altra i profughi fuggiti da guerre e persecuzioni».
Agli ospiti saranno fornite attività di «prima accoglienza, un orientamento verso diritti e servizi, l'apprendimento della lingua italiana, la formazione professionale. Sarà anche a loro disposizione assistenza e supporto legale. Sarà promossa la corretta informazione della popolazione sui temi dell'immigrazione, attraverso azioni mirate di sensibilizzazione e intercultura».
«Il Centro – spiegano i responsabili in un una nota stampa - nasce grazie all'impegno della Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia, del Consorzio Opere di Misericordia, della Federazione Regionale delle Misericordie di Puglia e della Confraternita Misericordia di Bitonto. La struttura è sita in Contrada San Cataldo (Sp 91 – Bitonto) e si compone di più edifici su una estensione di circa diecimila metri quadri, sull'antica residenza agricolo – residenziale (sec. XVI) di Alfonso Sylos».
«Il Centro "Oasi Misericordia" - si legge ancora nel comunicato - nasce dalla volontà dei confratelli e delle consorelle di realizzare una struttura di eccellenza nel territorio provinciale e regionale, per estensione e servizi totalmente a norma di legge, in cui si possano costruire percorsi di accompagnamento basati sul lavoro in rete con il territorio e la sperimentazione di pratiche di innovazione sociale». Stando a quanto riferiscono i responsabili, la struttura sarà «un luogo di accoglienza, incontro, socializzazione ed informazione, in cui sarà possibile costruire azioni di accompagnamento, favorendo processi di sviluppo delle potenzialità, autodeterminazione dei singoli individui, accesso ai servizi e alle risorse che la comunità esprime. Un luogo in cui gli operatori impiegheranno risorse e competenze per un progetto comune teso all'accoglienza, all'integrazione e all'attenzione di soggetti socialmente vulnerabili: da un lato gli immigrati per questioni economiche, di recente arrivo in Italia, dall'altra i profughi fuggiti da guerre e persecuzioni».
Agli ospiti saranno fornite attività di «prima accoglienza, un orientamento verso diritti e servizi, l'apprendimento della lingua italiana, la formazione professionale. Sarà anche a loro disposizione assistenza e supporto legale. Sarà promossa la corretta informazione della popolazione sui temi dell'immigrazione, attraverso azioni mirate di sensibilizzazione e intercultura».