VIDEO - Dalla Città Metropolitana di Bari 15 milioni all'area ASI per sicurezza e infrastrutture
Firmato ieri il protocollo d'intesa. Abbaticchio: «Soluzione condivisa dai 41 sindaci metropolitani»
mercoledì 21 febbraio 2018
8.53
Nelle casse del Consorzio ASI sono pronti ad arrivare 15 milioni di euro stanziati dalla Città Metropolitana di Bari. Ieri, infatti, è stato firmato dal vice sindaco metropolitano Michele Abbaticchio e dal consigliere ASI Paolo Bevilacqua il protocollo con cui la ex Provincia s'impegna a investire nel potenziamento dei servizi nell'area che afferisce al consorzio per lo sviluppo industriale.
Alle spalle di questo maxi intervento c'è un vero e proprio masterplan, partito dall'iniziativa della Bosch (uno dei giganti internazionali che hanno scelto di insediarsi nel plesso industriale barese) condivisa con gli imprenditori e il consiglio d'amministrazione ASI. Cinque tavoli di lavoro monotematici che hanno portato all'elaborazione di alcuni punti fondamentali per rilanciare l'immagine e l'attrattività dell'area industriale di Bari-Modugno-Giovinazzo-Bitonto-Molfetta.
Obiettivo numero uno resta garantire una maggiore sicurezza all'area industriale, da molto tempo oggetto di attività illecite a danno delle imprese e dei lavoratori, implementando un sistema di videosorveglianza più capillare e capace d'interagire con le Forze dell'Ordine in maniera tempestiva. Ma non solo: il masterplan prevede interventi significativi in materia di mobilità, introducendo infrastrutture nuove che (almeno parzialmente) vadano a sostituire una viabilità obsoleta e insicura, greening urbano, risparmio energetico, innovazione tecnologica, miglioramento della connettività e l'aggiunta di alcuni servizi alla persona in base alle esigenze delle singole aziende.
«Questo protocollo - spiega il vice sindaco metropolitano e sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio - nasce da una progettazione dal basso, che ha riscosso la condivisione da parte delle imprese che afferiscono alla zona ASI e delle associazioni di categoria, che chiedono una risposta certa da parte delle istituzioni in un momento in cui parlare di sviluppo economico-industriale pare sia diventato un tabù. La crisi degli ultimi anni ha contrassegnato una politica al ribasso economico, e questa che stiamo dando oggi invece è una risposta al rialzo alla sfida che le aziende ci hanno chiesto di condividere con loro. Lo sviluppo dell'area ASI nei prossimi vent'anni è legato a infrastrutture per la sicurezza e infrastrutture per una migliore accessibilità».
Rapidi sembrano anche i tempi per la messa a regime degli interventi previsti da questo protocollo. Ancora Abbaticchio: «I 15 milioni di euro sono stanziati dal patto per le città, strumento finanziario condiviso da tutti i quarantuno sindaci della conferenza metropolitana, che hanno compreso come la zona ASI sia un nodo strategico per l'intera ricaduta economica del territorio. Essa, infatti, presenta le potenzialità per accogliere grandi investimenti ed è votata all'insediamento di tipologie aziendali che possono riverberarsi in termini di occupazione. In dodici/diciotto mesi dalla partenza del finanziamento il progetto dovrebbe essere portato a compimento».
«L'iniziativa - prosegue il consigliere ASI Paolo Bevilacqua - è stata promossa dalla Bosch, che ha costituito un tavolo a cui hanno partecipato gli imprenditori, motore dell'area industriale. È un'idea che ho sempre perseguito, poiché sono convinto che ci siano tutte le condizioni per lavorare insieme e bene. Gli imprenditori beneficiano e pagano i contributi ed è giusto che le loro istanze vengano condivise da enti locali e finanziatori».
Una piccola goccia in un mare molto più vasto, che però può essere la scintilla per la rinascita dell'area industriale più solida e forte del versante adriatico. «Si tratta solo di un primo passo - continua Bevilacqua - per far risorgere l'area industriale grazie al contributo di tutti. Non è, però, un punto di arrivo: questo è un progetto che finanzierà una serie di investimenti a termine. L'ASI ogni giorno opera per promuovere il territorio e lo sviluppo industriale, e per questo ha bisogno di continue risorse. I comuni che partecipano al Consorzio ASI devono contribuire alla gestione corrente, e noi come ASI ci impegneremo per garantire una loro presenza più assidua».
Soddisfatto anche il commento del CEO di Bosch, Uwe Berthold Mang, che spiega la genesi di un progetto così ambizioso: «Dopo pochi mesi dal mio arrivo a Bari ho notato che c'erano cose che potevano essere cambiate o fatte meglio. Ho avuto la possibilità di parlare con persone che mi hanno fatto capire che questo progetto per la creazione di nuove infrastrutture, comune tra aziende e istituzioni, era la strada giusta. Come Bosch crediamo di avere un ruolo importante in questa regione dal quale non vogliamo sottrarci. Sentiamo questa responsabilità e non vogliamo rinunciare a dare il nostro contributo. Molti non hanno creduto nella possibilità di realizzare una cosa del genere a Bari, ma quando ci si è resi conto di essere tutti dalla stessa parte tante persone si sono impegnate attivamente, fino al riscontro positivo che tutti noi abbiamo oggi».
Non è, però, tutto oro quel che luccica sotto il sole. Un investimento del genere per la fruibilità e il potere attrattivo della Zona Industriale, infatti, fa a pugni con la possibilità che all'interno di essa venga costruita una bomba ecologica come l'inceneritore Newo. Aspetto che non manca di far notare il vice sindaco di Modugno Francesca Benedetto, che dice: «Per anni il territorio di Modugno non ha tratto benefici dalla presenza della Zona Industriale, finendo addirittura per risentire degli insediamenti produttivi. Ecco perché una rimodulazione della zona ASI per noi è una vera e propria boccata di ossigeno. Questo, però, stride con l'idea di realizzare in quell'area di un inceneritore, e mi auguro che questo masterplan si unisca a tutti noi nel dire no a questa possibilità».
Alle spalle di questo maxi intervento c'è un vero e proprio masterplan, partito dall'iniziativa della Bosch (uno dei giganti internazionali che hanno scelto di insediarsi nel plesso industriale barese) condivisa con gli imprenditori e il consiglio d'amministrazione ASI. Cinque tavoli di lavoro monotematici che hanno portato all'elaborazione di alcuni punti fondamentali per rilanciare l'immagine e l'attrattività dell'area industriale di Bari-Modugno-Giovinazzo-Bitonto-Molfetta.
Obiettivo numero uno resta garantire una maggiore sicurezza all'area industriale, da molto tempo oggetto di attività illecite a danno delle imprese e dei lavoratori, implementando un sistema di videosorveglianza più capillare e capace d'interagire con le Forze dell'Ordine in maniera tempestiva. Ma non solo: il masterplan prevede interventi significativi in materia di mobilità, introducendo infrastrutture nuove che (almeno parzialmente) vadano a sostituire una viabilità obsoleta e insicura, greening urbano, risparmio energetico, innovazione tecnologica, miglioramento della connettività e l'aggiunta di alcuni servizi alla persona in base alle esigenze delle singole aziende.
«Questo protocollo - spiega il vice sindaco metropolitano e sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio - nasce da una progettazione dal basso, che ha riscosso la condivisione da parte delle imprese che afferiscono alla zona ASI e delle associazioni di categoria, che chiedono una risposta certa da parte delle istituzioni in un momento in cui parlare di sviluppo economico-industriale pare sia diventato un tabù. La crisi degli ultimi anni ha contrassegnato una politica al ribasso economico, e questa che stiamo dando oggi invece è una risposta al rialzo alla sfida che le aziende ci hanno chiesto di condividere con loro. Lo sviluppo dell'area ASI nei prossimi vent'anni è legato a infrastrutture per la sicurezza e infrastrutture per una migliore accessibilità».
Rapidi sembrano anche i tempi per la messa a regime degli interventi previsti da questo protocollo. Ancora Abbaticchio: «I 15 milioni di euro sono stanziati dal patto per le città, strumento finanziario condiviso da tutti i quarantuno sindaci della conferenza metropolitana, che hanno compreso come la zona ASI sia un nodo strategico per l'intera ricaduta economica del territorio. Essa, infatti, presenta le potenzialità per accogliere grandi investimenti ed è votata all'insediamento di tipologie aziendali che possono riverberarsi in termini di occupazione. In dodici/diciotto mesi dalla partenza del finanziamento il progetto dovrebbe essere portato a compimento».
«L'iniziativa - prosegue il consigliere ASI Paolo Bevilacqua - è stata promossa dalla Bosch, che ha costituito un tavolo a cui hanno partecipato gli imprenditori, motore dell'area industriale. È un'idea che ho sempre perseguito, poiché sono convinto che ci siano tutte le condizioni per lavorare insieme e bene. Gli imprenditori beneficiano e pagano i contributi ed è giusto che le loro istanze vengano condivise da enti locali e finanziatori».
Una piccola goccia in un mare molto più vasto, che però può essere la scintilla per la rinascita dell'area industriale più solida e forte del versante adriatico. «Si tratta solo di un primo passo - continua Bevilacqua - per far risorgere l'area industriale grazie al contributo di tutti. Non è, però, un punto di arrivo: questo è un progetto che finanzierà una serie di investimenti a termine. L'ASI ogni giorno opera per promuovere il territorio e lo sviluppo industriale, e per questo ha bisogno di continue risorse. I comuni che partecipano al Consorzio ASI devono contribuire alla gestione corrente, e noi come ASI ci impegneremo per garantire una loro presenza più assidua».
Soddisfatto anche il commento del CEO di Bosch, Uwe Berthold Mang, che spiega la genesi di un progetto così ambizioso: «Dopo pochi mesi dal mio arrivo a Bari ho notato che c'erano cose che potevano essere cambiate o fatte meglio. Ho avuto la possibilità di parlare con persone che mi hanno fatto capire che questo progetto per la creazione di nuove infrastrutture, comune tra aziende e istituzioni, era la strada giusta. Come Bosch crediamo di avere un ruolo importante in questa regione dal quale non vogliamo sottrarci. Sentiamo questa responsabilità e non vogliamo rinunciare a dare il nostro contributo. Molti non hanno creduto nella possibilità di realizzare una cosa del genere a Bari, ma quando ci si è resi conto di essere tutti dalla stessa parte tante persone si sono impegnate attivamente, fino al riscontro positivo che tutti noi abbiamo oggi».
Non è, però, tutto oro quel che luccica sotto il sole. Un investimento del genere per la fruibilità e il potere attrattivo della Zona Industriale, infatti, fa a pugni con la possibilità che all'interno di essa venga costruita una bomba ecologica come l'inceneritore Newo. Aspetto che non manca di far notare il vice sindaco di Modugno Francesca Benedetto, che dice: «Per anni il territorio di Modugno non ha tratto benefici dalla presenza della Zona Industriale, finendo addirittura per risentire degli insediamenti produttivi. Ecco perché una rimodulazione della zona ASI per noi è una vera e propria boccata di ossigeno. Questo, però, stride con l'idea di realizzare in quell'area di un inceneritore, e mi auguro che questo masterplan si unisca a tutti noi nel dire no a questa possibilità».