Atletico, l'anno prossimo si fa sul serio
Calcio a 5 femminile: il punto sulla stagione con l'allenatrice Varano
venerdì 14 aprile 2017
14.08
Mandata in archivio la stagione 2016-17 Roberta Varano, allenatrice dell'Atletico Bitonto di calcio a 5 femminile traccia un bilancio del campionato da poco concluso. Trent'anni, determinata, con le idee chiare e con una grande passione per questo sport, la stessa che vorrebbe trasmettere a pieno alle sue ragazze. Il tecnico bitontino ha appeso le scarpette al chiodo dopo aver militato in serie A nel Molfetta, ed ora è alla guida di una formazione, che se pur giovane, è riuscita a raggiungere una salvezza tranquilla nel girone A di serie C.
Roberta Varano, meglio allenare o giocare?
"Mi sento più completa nel ruolo di allenatore: è un'evoluzione che mi piace".
Tre vittorie, due pareggi ed undici sconfitte. Un ruolino che vale un settimo posto finale.
"La posizione in classifica è proporzionale alla nostra esperienza. Per assurdo le prestazioni più convincenti sono state proprio quelle contro le squadre più forti, probabilmente perché ci hanno sottovalutato concedendoci più spazio. Sono molto soddisfatta di quanto le giocatrici siano cresciute. Non siamo state spettatrici di questo campionato ma ci siamo ritagliate un nostro spazio, esprimendo un buon livello di gioco e facendo venir fuori la nostra identità".
Quale il punto di forza della vostra squadra?
"Non abbiamo una trascinatrice: la nostra forza è il gruppo. Siamo frutto di un amalgama tra giocatrici "storiche" e nuovi innesti. Siamo una squadra giovane: l' età media è di circa 23 anni. C'è il gruppo storico formato dal capitano Alessandra Tempesta, Annamaria Cortese, Teresa Pagone, Annamaria Antonino, Claudia Sorgente, Isabella Formiglio, Lorena Napoli, la modugnese Teryana Chierico, la giovinazzese Maria Francesca Basile, Rosaria Malcangi, Silvia Iacobone e da Palombaio Mariangela Vino.
A loro si sono aggiunte quest'anno la nostra "mascotte" la quindicenne Laura Carbonara, le baresi Marica Arciuli ed Ida Schiavino, Antonella Tateo, Margherita Brancaccio e Valeria Baldari, quest'ultima convocata insieme a Teresa Pagone per le selezioni della rappresentativa pugliese. Tempesta, Chierico e Pagone le giocatrici che hanno messo a segno più gol in questo campionato".
Quale il suo credo calcistico?
"Passione, spirito di sacrificio e tanta umiltà: le tre qualità indispensabili per crescere e migliorare. Caratteristiche che devono essere presenti soprattutto nel terzo tempo: non ci deve essere chiacchiericcio su chi ha giocato di più o chi ha giocato di meno. L'umiltà è indispensabile: senza, non potrebbero esserci passione, spirito di sacrificio e costanza, qualità che devono animare le giocatrici in ogni momento. Spesso infatti mi trovo a ripetere loro che non si pratica questa disciplina in sostituzione della palestra perché chi sposa questo progetto, ne sposa anche i limiti: come non poter fare tardissimo il sabato sera o non poter riposare la domenica".
Quale l'obiettivo del progetto di calcio a 5 femminile dell' Atletico?
"Lo scopo del nostro progetto è la crescita, come è fisiologico in un percorso. Il nostro auspicio è salire di categoria. Questo periodo è servito alle ragazze per approcciarsi a questo sport, ma dall'anno prossimo si fa sul serio e per farlo, oltre al gruppo storico, la squadra si avvarrà anche di elementi di esperienza".
Quale il seguito della città nei confronti della vostra squadra?
"In questi anni la strada è stata in salita. Si inizia a comprendere che il calcio a 5 non è uno sport praticato dai soli ragazzi, anche se in occasione dei ritiri sono ancora molti coloro che rimangono sbigottiti, cosa che non accade a Bisceglie o a Molfetta. C'è ancora molto da lavorare su questo ed in tal senso certamente ci sarà d'aiuto anche andare a giocare nella nuova tensostruttura intitolata a "Paolo Borsellino", dove sarà anche più facile per i tifosi seguire le nostre gare ed appassionarsi al nostro campionato".
Roberta Varano, meglio allenare o giocare?
"Mi sento più completa nel ruolo di allenatore: è un'evoluzione che mi piace".
Tre vittorie, due pareggi ed undici sconfitte. Un ruolino che vale un settimo posto finale.
"La posizione in classifica è proporzionale alla nostra esperienza. Per assurdo le prestazioni più convincenti sono state proprio quelle contro le squadre più forti, probabilmente perché ci hanno sottovalutato concedendoci più spazio. Sono molto soddisfatta di quanto le giocatrici siano cresciute. Non siamo state spettatrici di questo campionato ma ci siamo ritagliate un nostro spazio, esprimendo un buon livello di gioco e facendo venir fuori la nostra identità".
Quale il punto di forza della vostra squadra?
"Non abbiamo una trascinatrice: la nostra forza è il gruppo. Siamo frutto di un amalgama tra giocatrici "storiche" e nuovi innesti. Siamo una squadra giovane: l' età media è di circa 23 anni. C'è il gruppo storico formato dal capitano Alessandra Tempesta, Annamaria Cortese, Teresa Pagone, Annamaria Antonino, Claudia Sorgente, Isabella Formiglio, Lorena Napoli, la modugnese Teryana Chierico, la giovinazzese Maria Francesca Basile, Rosaria Malcangi, Silvia Iacobone e da Palombaio Mariangela Vino.
A loro si sono aggiunte quest'anno la nostra "mascotte" la quindicenne Laura Carbonara, le baresi Marica Arciuli ed Ida Schiavino, Antonella Tateo, Margherita Brancaccio e Valeria Baldari, quest'ultima convocata insieme a Teresa Pagone per le selezioni della rappresentativa pugliese. Tempesta, Chierico e Pagone le giocatrici che hanno messo a segno più gol in questo campionato".
Quale il suo credo calcistico?
"Passione, spirito di sacrificio e tanta umiltà: le tre qualità indispensabili per crescere e migliorare. Caratteristiche che devono essere presenti soprattutto nel terzo tempo: non ci deve essere chiacchiericcio su chi ha giocato di più o chi ha giocato di meno. L'umiltà è indispensabile: senza, non potrebbero esserci passione, spirito di sacrificio e costanza, qualità che devono animare le giocatrici in ogni momento. Spesso infatti mi trovo a ripetere loro che non si pratica questa disciplina in sostituzione della palestra perché chi sposa questo progetto, ne sposa anche i limiti: come non poter fare tardissimo il sabato sera o non poter riposare la domenica".
Quale l'obiettivo del progetto di calcio a 5 femminile dell' Atletico?
"Lo scopo del nostro progetto è la crescita, come è fisiologico in un percorso. Il nostro auspicio è salire di categoria. Questo periodo è servito alle ragazze per approcciarsi a questo sport, ma dall'anno prossimo si fa sul serio e per farlo, oltre al gruppo storico, la squadra si avvarrà anche di elementi di esperienza".
Quale il seguito della città nei confronti della vostra squadra?
"In questi anni la strada è stata in salita. Si inizia a comprendere che il calcio a 5 non è uno sport praticato dai soli ragazzi, anche se in occasione dei ritiri sono ancora molti coloro che rimangono sbigottiti, cosa che non accade a Bisceglie o a Molfetta. C'è ancora molto da lavorare su questo ed in tal senso certamente ci sarà d'aiuto anche andare a giocare nella nuova tensostruttura intitolata a "Paolo Borsellino", dove sarà anche più facile per i tifosi seguire le nostre gare ed appassionarsi al nostro campionato".