Bitonto corsaro ad Altamura: con la Team è 2-3

Domenica prossima al Degli Ulivi il Lavello allenato dal figlio di Zeman

martedì 20 ottobre 2020 11.42
Ci sono voluti 18 anni al Bitonto per tornare alla vittoria al "Tonino d'Angelo" di Altamura, ma l'attesa è stata ampiamente ripagata perchè la vittoria contro la squadra locale rilancia le sue ambizioni in campionato dopo il tribolato fine torneo dello scorso anno.

Con Figliola tra i pali, Sirri, Petta e Colella in difesa, Capece, Piarulli e Mariani in attacco e gli esterni Nannola e Triarico a sostenere il duo d'attacco Lattanzio – Pozzebon, mister Ragno dimostra subito di non temere la sfida fuori dalle mura amiche e dopo soli 6 giri di lancette i suoi uomini sono già in grado di insediare la porta difesa da Bozzi con un colpo di testa di Sirri. Solo un aperitivo per il vantaggio che arriva 3 minuti dopo con Petta che spinge in rete un assist al bacio di Lattanzio dalla sinistra. I murgiani sfiorano il pareggio al 23', ma il palo nega la gioia al colpo di testa di Croce. Il pressing dei biancorossi cresce, ma il Bitonto si salva due volte, prima con Figliola, poi con Petta sulla linea di porta. È il segno che la giornata sorriderà ai neroverdi e la conferma arriva al 35', con la punizione di Sirri dai 30 metri che beffa l'estremo Bozzi, che porta i bitontini nello spogliatoio col doppio vantaggio in tasca, grazie anche al miracolo di figliola su Langone al 37'.

Nella ripresa l'Altamura continua a spingere ma è il Bitonto a essere pericoloso con Lattanzio da fuori.
Al 57' i padroni di casa dimezzano lo svantaggio grazie a Errico che approfitta di un rinvio impreciso della difesa. Ma è solo un piccolo passaggio a vuoto: il mani di Errico in area al 68' concede infatti a Lattanzio un rigore che l'attaccante non sbaglia.
L'Altamura non si arrende e trova un rigore dubbio per un fallo su Croce che Guadalupi però mette in rete.

I neroverdi non vivranno però altri brividi, se non quelli del triplice fischio finale che regalano maggiore serenità per attendere domenica fra le mura amiche il Lavello di Karel Zeman, figlio del più noto Zdenek