Bitonto, Serie C a rischio
Club deferito dalla Procura Federale con la pesantissima accusa di illecito sportivo
mercoledì 22 luglio 2020
14.30
La Procura della Federcalcio ha comunicato l'avviso di conclusione delle indagini relative alla presunta combine in occasione della gara del 5 maggio 2019 tra Picerno e Bitonto, valevole per la 34ª e ultima giornata del torneo di Serie D e terminato col successo - decisivo ai fini della promozione diretta in Serie C - della formazione lucana col punteggio di 3-2.
Secondo l'accusa formulata dai sostituti procuratori Silvia Loche e Michele Monaco, alcuni calciatori del team neroverde avrebbero concordato l'alterazione dell'esito del confronto col direttore generale del Picerno Vincenzo Mitro. Il tutto sarebbe avvenuto dietro pagamento di una cifra di 25 mila euro che sarebbe stata poi suddivisa. Intermediario fra le parti sarebbe stato il bitontino Vincenzo De Santis, all'epoca dei fatti direttore sportivo del Potenza. Il presunto illecito sportivo sarebbe stato perciò realizzato col coinvolgimento - a vario titolo - degli atleti Michele Anaclerio, Cosimo Patierno, Antongiulio Picci, Daniele Fiorentino, Giovanni Montrone, del dirigente neroverde Paolo D'Aucelli, dell'allora direttore generale del Bitonto Nicola De Santis, del vicepresidente Francesco Rossiello, degli stessi Vincenzo De Santis e Vincenzo Mitro.
La somma di 25 mila euro - si legge nel dispositivo - sarebbe stata «consegnata al capitano Cosimo Patierno e da quest'ultimo ripartita e distribuita secondo le indicazioni ricevute da Anaclerio tra i tesserati dell'U. S. Bitonto coinvolti nell'illecito, fatta salva la quota-parte riservata a Vincenzo De Santis che ne faceva richiesta». L'inchiesta è stata condotta con l'ausilio di intercettazioni telefoniche fornite dalla Guardia di Finanza di Bari e diversi altri atti forniti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, che a sua volta indaga sull'ipotesi di reato di frode sportiva.
La Procura Federale ha perciò deferito e, di fatto, rinviato a giudizio - per responsabilità oggettiva - le tre società chiamate in causa: Bitonto, Picerno e (in misura meno rilevante) Potenza. Il club neroverde è stato deferito anche per responsabilità diretta e in base alle normative federali rischierebbe, in caso di condanna, la retrocessione d'ufficio nel campionato inferiore, ovvero la discesa in Serie D. Le persone e i club coinvolti hanno la possibilità di presentare memorie o chiedere di essere sentiti entro sette giorni.
Secondo l'accusa formulata dai sostituti procuratori Silvia Loche e Michele Monaco, alcuni calciatori del team neroverde avrebbero concordato l'alterazione dell'esito del confronto col direttore generale del Picerno Vincenzo Mitro. Il tutto sarebbe avvenuto dietro pagamento di una cifra di 25 mila euro che sarebbe stata poi suddivisa. Intermediario fra le parti sarebbe stato il bitontino Vincenzo De Santis, all'epoca dei fatti direttore sportivo del Potenza. Il presunto illecito sportivo sarebbe stato perciò realizzato col coinvolgimento - a vario titolo - degli atleti Michele Anaclerio, Cosimo Patierno, Antongiulio Picci, Daniele Fiorentino, Giovanni Montrone, del dirigente neroverde Paolo D'Aucelli, dell'allora direttore generale del Bitonto Nicola De Santis, del vicepresidente Francesco Rossiello, degli stessi Vincenzo De Santis e Vincenzo Mitro.
La somma di 25 mila euro - si legge nel dispositivo - sarebbe stata «consegnata al capitano Cosimo Patierno e da quest'ultimo ripartita e distribuita secondo le indicazioni ricevute da Anaclerio tra i tesserati dell'U. S. Bitonto coinvolti nell'illecito, fatta salva la quota-parte riservata a Vincenzo De Santis che ne faceva richiesta». L'inchiesta è stata condotta con l'ausilio di intercettazioni telefoniche fornite dalla Guardia di Finanza di Bari e diversi altri atti forniti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, che a sua volta indaga sull'ipotesi di reato di frode sportiva.
La Procura Federale ha perciò deferito e, di fatto, rinviato a giudizio - per responsabilità oggettiva - le tre società chiamate in causa: Bitonto, Picerno e (in misura meno rilevante) Potenza. Il club neroverde è stato deferito anche per responsabilità diretta e in base alle normative federali rischierebbe, in caso di condanna, la retrocessione d'ufficio nel campionato inferiore, ovvero la discesa in Serie D. Le persone e i club coinvolti hanno la possibilità di presentare memorie o chiedere di essere sentiti entro sette giorni.