Anaclerio: "Omnia, la finale si gioca così"
L'esperto attaccante: “La voglia di giocare per vincere non deve mancare mai”
martedì 14 marzo 2017
7.59
A poche settimane dal suo 36esimo compleanno Luigi Anaclerio si appresta a vivere l'ennesima finale. Tante quelle vissute nel corso della sua carriera, ma pur sempre una partita dal sapore speciale quella che attende il suo Omnia, giovedì prossimo a Monopoli, contro l' U.S. Città di Fasano per la conquista della Coppa Italia Promozione.
"La finale è una partita diversa dalle altre – ammette l'attaccante classe 1981 – Ti tremano le gambe, l'emozione è diversa e senti la carica dal giorno prima. Di finali ne ho affrontate tante da quando giocavo ancora nel settore giovanile del Bari".
Insomma, difficile farci l'abitudine. Anche per chi, di finali, ne ha disputate tante sin dall'inizio della carriera: "Con la Primavera ne abbiamo giocate due – ricorda Anaclerio – Una valida per la conquista dello scudetto, vinta da noi: a causa di un infortunio però non sono potuto scendere in campo. L'altra, valevole per l'assegnazione della Coppa Italia, l'abbiamo persa. Giocai entrambe le gare, ma è andata male perché a Bergamo abbiamo perso 1-0 contro l'Atalanta ed in casa, invece, non siamo riusciti ad andare oltre lo 0-0".
Nell' ottobre 2002 non si giocava una finale, ma era come se lo fosse al San Nicola: con la prima squadra nel derby contro il Lecce. I biancorossi perdevano per 1-0 ed Anaclerio entrò in campo e segnò il gol del pareggio facendo esplodere la gioia dei sostenitori biancorossi: "E' stata un'emozione unica: il sogno di ogni bambino barese".
Ed è ancora al San Nicola nel 2011, nove anni dopo, che il "Rivaldo" biancorosso, così come fu ribattezzato ad inizio carriera, affronta la sua ennesima gara per l'assegnazione della Coppa Italia, questa volta Dilettanti. "Giocavo nel Bisceglie, in Eccellenza: sono rimasto in panchina, ma è stata ugualmente una grande emozione poter vivere quella finale ed allo stesso tempo tornare al San Nicola dopo 7 anni. Vincemmo con un gol al 90' (di Moscelli ndg). Fu splendido esultare con i compagni e rientrare nella città in festa con la coppa".
E poi arriva l'Omnia Bitonto e la finale di Coppa Puglia della scorsa stagione, vinta per 1-0 contro il Trio Calcio Surbo (ex Pezze). A mezzora dalla fine del tempo regolamentare proprio Luigi Anaclerio si invola in area e si procura il rigore determinante per la conquista del trofeo. "Il nostro terzino aveva battuto un fallo laterale, sono entrato in area ed al secondo dribbling sono caduto, spinto da dietro". Rigore per l'Omnia trasformato con successo da capitan De Santis ed Anaclerio determinante anche nel susseguirsi della gara: prima come assist-man per Tenzone, poi come finalizzatore nei minuti di recupero con un tiro uscito di pochissimo fuori. "E' stata una vittoria della squadra – ci tiene a precisare – Tutti siamo stati chiamati ad essere determinanti e tutti lo siamo stati".
Adesso, a poche ore dalla finale di Coppa Italia Promozione, che si giocherà al "Veneziani" di Monopoli contro i fasanesi già matematicamente promossi in Eccellenza, l'esperto attaccante barese è chiamato anche a far da guida ai compagni più giovani: "Occorre rimanere sereni: è una finale, ma è pur sempre una partita di calcio. Serve giocare con la massima tranquillità e con la giusta adrenalina senza abbattersi nei momenti di difficoltà. All'inizio tremeranno un po' le gambe, ma dopo qualche minuto, tutto passerà".
L'esperto giocatore dell'Omnia non dimentica di metter in guardia i suoi dalle insidie dello scontro con la corazzata biancazzurra "Il Fasano è una squadra forte ed ha una bella tifoseria che può spingerli nei momenti difficili: sicuramente questa per loro è una carica in più, ma noi abbiamo dimostrato di riuscire a fare benissimo lo stesso sia in coppa che in campionato". Pur con tante stagioni alle spalle, Gigi Anaclerio avverte solo la differenza degli anni: "La voglia di giocare per vincere con il gruppo dalla prima all'ultima partita è sempre la stessa. Senza, non si va da nessuna parte".
"La finale è una partita diversa dalle altre – ammette l'attaccante classe 1981 – Ti tremano le gambe, l'emozione è diversa e senti la carica dal giorno prima. Di finali ne ho affrontate tante da quando giocavo ancora nel settore giovanile del Bari".
Insomma, difficile farci l'abitudine. Anche per chi, di finali, ne ha disputate tante sin dall'inizio della carriera: "Con la Primavera ne abbiamo giocate due – ricorda Anaclerio – Una valida per la conquista dello scudetto, vinta da noi: a causa di un infortunio però non sono potuto scendere in campo. L'altra, valevole per l'assegnazione della Coppa Italia, l'abbiamo persa. Giocai entrambe le gare, ma è andata male perché a Bergamo abbiamo perso 1-0 contro l'Atalanta ed in casa, invece, non siamo riusciti ad andare oltre lo 0-0".
Nell' ottobre 2002 non si giocava una finale, ma era come se lo fosse al San Nicola: con la prima squadra nel derby contro il Lecce. I biancorossi perdevano per 1-0 ed Anaclerio entrò in campo e segnò il gol del pareggio facendo esplodere la gioia dei sostenitori biancorossi: "E' stata un'emozione unica: il sogno di ogni bambino barese".
Ed è ancora al San Nicola nel 2011, nove anni dopo, che il "Rivaldo" biancorosso, così come fu ribattezzato ad inizio carriera, affronta la sua ennesima gara per l'assegnazione della Coppa Italia, questa volta Dilettanti. "Giocavo nel Bisceglie, in Eccellenza: sono rimasto in panchina, ma è stata ugualmente una grande emozione poter vivere quella finale ed allo stesso tempo tornare al San Nicola dopo 7 anni. Vincemmo con un gol al 90' (di Moscelli ndg). Fu splendido esultare con i compagni e rientrare nella città in festa con la coppa".
E poi arriva l'Omnia Bitonto e la finale di Coppa Puglia della scorsa stagione, vinta per 1-0 contro il Trio Calcio Surbo (ex Pezze). A mezzora dalla fine del tempo regolamentare proprio Luigi Anaclerio si invola in area e si procura il rigore determinante per la conquista del trofeo. "Il nostro terzino aveva battuto un fallo laterale, sono entrato in area ed al secondo dribbling sono caduto, spinto da dietro". Rigore per l'Omnia trasformato con successo da capitan De Santis ed Anaclerio determinante anche nel susseguirsi della gara: prima come assist-man per Tenzone, poi come finalizzatore nei minuti di recupero con un tiro uscito di pochissimo fuori. "E' stata una vittoria della squadra – ci tiene a precisare – Tutti siamo stati chiamati ad essere determinanti e tutti lo siamo stati".
Adesso, a poche ore dalla finale di Coppa Italia Promozione, che si giocherà al "Veneziani" di Monopoli contro i fasanesi già matematicamente promossi in Eccellenza, l'esperto attaccante barese è chiamato anche a far da guida ai compagni più giovani: "Occorre rimanere sereni: è una finale, ma è pur sempre una partita di calcio. Serve giocare con la massima tranquillità e con la giusta adrenalina senza abbattersi nei momenti di difficoltà. All'inizio tremeranno un po' le gambe, ma dopo qualche minuto, tutto passerà".
L'esperto giocatore dell'Omnia non dimentica di metter in guardia i suoi dalle insidie dello scontro con la corazzata biancazzurra "Il Fasano è una squadra forte ed ha una bella tifoseria che può spingerli nei momenti difficili: sicuramente questa per loro è una carica in più, ma noi abbiamo dimostrato di riuscire a fare benissimo lo stesso sia in coppa che in campionato". Pur con tante stagioni alle spalle, Gigi Anaclerio avverte solo la differenza degli anni: "La voglia di giocare per vincere con il gruppo dalla prima all'ultima partita è sempre la stessa. Senza, non si va da nessuna parte".