Il centrocampista del Bitonto, Biason, incanta i ragazzi ‘difficili’ di Eughenia con la sua storia di sport e riscatto
Il calciatore neroverde protagonista del laboratorio “Col calcio si impara”
martedì 4 dicembre 2018
11.28
Spiegare a chi è più vicino alle trappole della strada che un'altra via esiste ed è lastricata di soddisfazione e appagamento quando non si temono il sacrificio e il lavoro onesto. È stata questa la "missione" del centrocampista argentino dell'USD Bitonto, Carlos Ezequiel Biason, protagonista ieri durante il laboratorio "Col Calcio ... si impara" in collaborazione fra la squadra bitontina e la Cooperativa Sociale Eughenia.
«È quando i ragazzi non hanno più parole, ma solo occhi meravigliati per guardare, che chi gli parla ha fatto pienamente centro» assicurano dall'USD Bitonto raccontando l'esperienza di Biason con i ragazzi "difficili" della cooperativa, che hanno potuto ascoltare la sua testimonianza di sport, ma soprattutto di vita.
«Un meraviglioso racconto da ascoltare e vivere tutto d'un fiato, il suo – scrivono ancora i neroverdi parlando dell'iniziativa - un insieme di luoghi, fatti, vicende, culture e cambiamenti, sull'asse che lega l'Argentina all'Italia. Un racconto di quelli che fanno oscillare ogni certezza, far brillare in maniera commossa gli occhi e rabbrividire la pelle. Un racconto di coraggio e determinazione. Di umiltà ed umanità. Di fede, devozione, e di legami famigliari più forti di qualsiasi cosa. Una storia di scelte da fare e di strade da intraprendere, anche senza bussola e cartina alla mano, potendo contare solamente su se stessi. Un racconto che ha tenuto incollati alla sedia tutti i ragazzi partecipanti al laboratorio per un'ora intera. Perché in questa vita, incappare in errori è facile, ma, fortunatamente, col calcio ... si impara».
«È quando i ragazzi non hanno più parole, ma solo occhi meravigliati per guardare, che chi gli parla ha fatto pienamente centro» assicurano dall'USD Bitonto raccontando l'esperienza di Biason con i ragazzi "difficili" della cooperativa, che hanno potuto ascoltare la sua testimonianza di sport, ma soprattutto di vita.
«Un meraviglioso racconto da ascoltare e vivere tutto d'un fiato, il suo – scrivono ancora i neroverdi parlando dell'iniziativa - un insieme di luoghi, fatti, vicende, culture e cambiamenti, sull'asse che lega l'Argentina all'Italia. Un racconto di quelli che fanno oscillare ogni certezza, far brillare in maniera commossa gli occhi e rabbrividire la pelle. Un racconto di coraggio e determinazione. Di umiltà ed umanità. Di fede, devozione, e di legami famigliari più forti di qualsiasi cosa. Una storia di scelte da fare e di strade da intraprendere, anche senza bussola e cartina alla mano, potendo contare solamente su se stessi. Un racconto che ha tenuto incollati alla sedia tutti i ragazzi partecipanti al laboratorio per un'ora intera. Perché in questa vita, incappare in errori è facile, ma, fortunatamente, col calcio ... si impara».