Nasce la SS Bari 1908: nella cordata anche un imprenditore bitontino
«Non permetteremo la scomparsa del calcio a Bari»
sabato 28 luglio 2018
10.39
Si costituisce ufficialmente la prima società sportiva che potrebbe prendere il posto dell'ormai "fallita" Fc Bari 1908 e nella cordata di imprenditori protagonista di questa iniziativa ce n'è anche uno della città dell'ulivo. Si tratta di Francesco Rossiello, broker assicurativo di Bitonto a capo della Assitrade Srl che ha deciso di scendere in campo per evitare la scomparsa del calcio dal capoluogo dopo 110 anni di storia. Con lui anche Sebastiano Ladisa (FINLAD S.r.l.), Angelo Disabato (ARIETE Soc. Coop.), Eugenio Bernard (F.lli Bernard S.r.l.), Giuseppe Volpe (La Lucente S.p.A.), Raffaele Catalano (ASSIDEA S.r.l.), Domenico Di Paola (Merula S.r.l.) e Antonio Maria Vasile.
Al momento, nonostante ci siano altre due cordate ad aver formalmente costituito una società, quella di Rossiello è l'unica ad aver messo i soldi necessari. Il capitale sociale ammonta a 640mila euro diviso in quote uguali fra gli imprenditori che si dicono pronti ad aumentarlo «in relazione alle esigenze dopo l'eventuale assegnazione del titolo sportivo; nessuno di noi rivestirà cariche sociali, proprio a sottolineare la natura assolutamente disinteressata del nostro impegno».
«Ovviamente nessuno di noi è in grado di abbandonare la propria azienda per occuparsi a tempo pieno di calcio – tengo a precisare subito i soci - per questo, non ci sentiamo in concorrenza con grandi players nazionali o internazionali che dovessero manifestare l'intenzione di rilevare la Bari: se qualcuno interverrà, saremo anzi ben lieti di contribuire al suo successo, che sarebbe quello della nostra squadra e della nostra Città. Ma se nessun serio operatore si facesse avanti e il Sindaco ci dovesse chiamare, noi intendiamo farci trovare pronti».
Insomma, un porto sicuro, con un progetto a lungo termine nel caso in cui i grandi nomi dell'imprenditoria che si sono fatti avanti dovessero invece fare retromarcia. Come pare starebbe accadendo proprio al duo Raddrizzani-Napoli che avrebbe tentato di salvare la società fino a poche ore prima della scadenza dei termini per la presentazione dei capitali e della documentazione necessari all'iscrizione in serie B e che si diceva pronto a sostenere il progetto anche in C o in D.
Gli unici a passare dalle parole ai fatti, al momento, sono però gli imprenditori della Ss Bari 1908 che entro martedì 31 presenteranno un progetto di respiro almeno triennale per la Bari.
«La gestione della società – spiegano gli imprenditori - sarà affidata a tre professionisti-tifosi di sicuro affidamento (il prof. Gianvito Giannelli, l'avv. Gianni Di Cagno e il dott. Marcello Danisi), i quali metteranno la propria competenza e la propria passione gratuitamente al servizio della squadra e della città. Accanto a noi si sono già detti disponibili a intervenire altri imprenditori e professionisti baresi in forma di sponsorizzazioni, contributi e impegno personale. Intendiamo, inoltre, aprire la base sociale alla partecipazione dei cittadini baresi, prevedendo la sollecitazione di un azionariato popolare sino alla concorrenza del 20% del Capitale Sociale».
«Non intendiamo alimentare né sogni né illusioni – si legge ancora nella nota stampa - se non vogliamo che tra pochi anni il calcio barese si trovi a ripartire di nuovo da zero, bisogna essere consapevoli che il futuro della Bari deve fondarsi anzitutto su una solida base economica e su un bilancio in equilibrio. Il che significa non che rinunciamo a perseguire risultati sportivi importanti, ma che le doverose ambizioni - nostre e della Città - dovranno marciare meno su promesse mirabolanti e più su gambe forti, sane e serie quali quelle che ci sentiamo di assicurare. Forza Bari!».
Al momento, nonostante ci siano altre due cordate ad aver formalmente costituito una società, quella di Rossiello è l'unica ad aver messo i soldi necessari. Il capitale sociale ammonta a 640mila euro diviso in quote uguali fra gli imprenditori che si dicono pronti ad aumentarlo «in relazione alle esigenze dopo l'eventuale assegnazione del titolo sportivo; nessuno di noi rivestirà cariche sociali, proprio a sottolineare la natura assolutamente disinteressata del nostro impegno».
«Ovviamente nessuno di noi è in grado di abbandonare la propria azienda per occuparsi a tempo pieno di calcio – tengo a precisare subito i soci - per questo, non ci sentiamo in concorrenza con grandi players nazionali o internazionali che dovessero manifestare l'intenzione di rilevare la Bari: se qualcuno interverrà, saremo anzi ben lieti di contribuire al suo successo, che sarebbe quello della nostra squadra e della nostra Città. Ma se nessun serio operatore si facesse avanti e il Sindaco ci dovesse chiamare, noi intendiamo farci trovare pronti».
Insomma, un porto sicuro, con un progetto a lungo termine nel caso in cui i grandi nomi dell'imprenditoria che si sono fatti avanti dovessero invece fare retromarcia. Come pare starebbe accadendo proprio al duo Raddrizzani-Napoli che avrebbe tentato di salvare la società fino a poche ore prima della scadenza dei termini per la presentazione dei capitali e della documentazione necessari all'iscrizione in serie B e che si diceva pronto a sostenere il progetto anche in C o in D.
Gli unici a passare dalle parole ai fatti, al momento, sono però gli imprenditori della Ss Bari 1908 che entro martedì 31 presenteranno un progetto di respiro almeno triennale per la Bari.
«La gestione della società – spiegano gli imprenditori - sarà affidata a tre professionisti-tifosi di sicuro affidamento (il prof. Gianvito Giannelli, l'avv. Gianni Di Cagno e il dott. Marcello Danisi), i quali metteranno la propria competenza e la propria passione gratuitamente al servizio della squadra e della città. Accanto a noi si sono già detti disponibili a intervenire altri imprenditori e professionisti baresi in forma di sponsorizzazioni, contributi e impegno personale. Intendiamo, inoltre, aprire la base sociale alla partecipazione dei cittadini baresi, prevedendo la sollecitazione di un azionariato popolare sino alla concorrenza del 20% del Capitale Sociale».
«Non intendiamo alimentare né sogni né illusioni – si legge ancora nella nota stampa - se non vogliamo che tra pochi anni il calcio barese si trovi a ripartire di nuovo da zero, bisogna essere consapevoli che il futuro della Bari deve fondarsi anzitutto su una solida base economica e su un bilancio in equilibrio. Il che significa non che rinunciamo a perseguire risultati sportivi importanti, ma che le doverose ambizioni - nostre e della Città - dovranno marciare meno su promesse mirabolanti e più su gambe forti, sane e serie quali quelle che ci sentiamo di assicurare. Forza Bari!».