Omnia Bitonto, innesto a centrocampo: arriva Caprioli
Con l'ex Unione si va dunque a completare la batteria di centrocampisti, che può contare anche su De Santis, Diagne e Gernone
venerdì 14 luglio 2017
Un girovago del calcio, pronto a regalare corsa e qualità a centrocampo. Operazione di mercato nel pacchetto di metà campo per l'Omnia Bitonto, che accoglie nel suo organico Antonio Caprioli, lucano, originario di Melfi, centrocampista interno, mezzala e vertice basso, classe 1992.
Caprioli, che compirà ventisei anni a gennaio, può vantare un interessante curriculum nonostante la sua giovane età: dopo 8 anni di settore giovanile nel Bari, ha girato in lungo e largo per l'Italia. È stato in Molise, dove ha vinto il campionato di Eccellenza con l'Isernia; poi ha assaporato il professionismo a Melfi con la serie C2; ed ancora, tanta serie D, a Bisceglie, a Selargius (Sardegna), a Termoli (Molise) e ad Amiternina (Abruzzo, provincia di l'Aquila).
Poi il riavvicinamento a casa, con dapprima l'Eccellenza a Lavello e poi a Bisceglie, sponda Unione Calcio, la scorsa stagione. Con Caprioli si va dunque a completare la batteria di centrocampisti centrali a disposizione di mister Costantino, che può contare anche sui confermati De Santis, Diagne e Gernone.
«Sono contento di aver sposato il progetto Omnia perché ho avuto il piacere ed il modo di conoscere la dirigenza ed il presidente ed ho avuto subito un'ottima impressione – commenta Caprioli –. Del mister ho avuto grandi referenze anche tramite Fabio Moscelli, mio vecchio amico di squadra nonché grande amico dello stesso mister Costantino. Poi, una volta sapute le loro intenzioni non ho perso subito occasione per accettare con l'intento di provare a fare più che bene».
«Personalmente non ho mai giocato con nessuno di questi miei nuovi compagni di squadra – aggiunge il centrocampista lucano –, ma ne ho sentito parlare bene di molti. Alcuni, come Loiodice, Campanella e Montrone li ho affrontati l'anno scorso da avversario e li conosco. Calcisticamente quest'anno la concorrenza è molto alta e stimolante, grazie al lavoro del presidente Rossiello e del direttore sportivo Rubini si sta allestendo un'ottima squadra».
Uno sguardo al passato. «Con me porto un po' tutte le mie esperienze calcistiche – continua –. Certo, in qualche posto mi sono trovato meglio e in altri meno, ma tutto sommato ogni esperienza mi è servita per crescere e per essere prima una buona persona e poi un buon giocatore».
Un giudizio sull'Eccellenza pugliese, confrontata con altri campionati sparsi per l'Italia: «L'Eccellenza pugliese credo sia paragonabile ad una serie D di qualsiasi girone – osserva –. In Eccellenza ci sono grandi piazze, grandi città, ed è per questo che molti giocatori sposano questi progetti di questi grandi imprenditori. Penso che per il livello tecnico di alcuni giocatori, essi siano sprecati in queste categorie. Pertanto questo campionato è di livello equo ed in ogni partita si ha bisogno di avere la giusta attenzione».
Gli obiettivi. «Credo che per raggiungere traguardi personali c'è bisogno in primis di fare bene di squadra – conclude –. Io spero di vincere qualcosa con l'Omnia e spero di salire sempre più in alto nella mia vita calcistica. Anche se ho 25 anni cerco sempre di trovare nuovi stimoli e nuove motivazioni per entrare, chissà un giorno, nel calcio professionistico».
Caprioli, che compirà ventisei anni a gennaio, può vantare un interessante curriculum nonostante la sua giovane età: dopo 8 anni di settore giovanile nel Bari, ha girato in lungo e largo per l'Italia. È stato in Molise, dove ha vinto il campionato di Eccellenza con l'Isernia; poi ha assaporato il professionismo a Melfi con la serie C2; ed ancora, tanta serie D, a Bisceglie, a Selargius (Sardegna), a Termoli (Molise) e ad Amiternina (Abruzzo, provincia di l'Aquila).
Poi il riavvicinamento a casa, con dapprima l'Eccellenza a Lavello e poi a Bisceglie, sponda Unione Calcio, la scorsa stagione. Con Caprioli si va dunque a completare la batteria di centrocampisti centrali a disposizione di mister Costantino, che può contare anche sui confermati De Santis, Diagne e Gernone.
«Sono contento di aver sposato il progetto Omnia perché ho avuto il piacere ed il modo di conoscere la dirigenza ed il presidente ed ho avuto subito un'ottima impressione – commenta Caprioli –. Del mister ho avuto grandi referenze anche tramite Fabio Moscelli, mio vecchio amico di squadra nonché grande amico dello stesso mister Costantino. Poi, una volta sapute le loro intenzioni non ho perso subito occasione per accettare con l'intento di provare a fare più che bene».
«Personalmente non ho mai giocato con nessuno di questi miei nuovi compagni di squadra – aggiunge il centrocampista lucano –, ma ne ho sentito parlare bene di molti. Alcuni, come Loiodice, Campanella e Montrone li ho affrontati l'anno scorso da avversario e li conosco. Calcisticamente quest'anno la concorrenza è molto alta e stimolante, grazie al lavoro del presidente Rossiello e del direttore sportivo Rubini si sta allestendo un'ottima squadra».
Uno sguardo al passato. «Con me porto un po' tutte le mie esperienze calcistiche – continua –. Certo, in qualche posto mi sono trovato meglio e in altri meno, ma tutto sommato ogni esperienza mi è servita per crescere e per essere prima una buona persona e poi un buon giocatore».
Un giudizio sull'Eccellenza pugliese, confrontata con altri campionati sparsi per l'Italia: «L'Eccellenza pugliese credo sia paragonabile ad una serie D di qualsiasi girone – osserva –. In Eccellenza ci sono grandi piazze, grandi città, ed è per questo che molti giocatori sposano questi progetti di questi grandi imprenditori. Penso che per il livello tecnico di alcuni giocatori, essi siano sprecati in queste categorie. Pertanto questo campionato è di livello equo ed in ogni partita si ha bisogno di avere la giusta attenzione».
Gli obiettivi. «Credo che per raggiungere traguardi personali c'è bisogno in primis di fare bene di squadra – conclude –. Io spero di vincere qualcosa con l'Omnia e spero di salire sempre più in alto nella mia vita calcistica. Anche se ho 25 anni cerco sempre di trovare nuovi stimoli e nuove motivazioni per entrare, chissà un giorno, nel calcio professionistico».