Cane smarrito recuperato dalla ASL a Bitonto: ma che fatica con le Istituzioni!
La mia storia, di cittadina comune, alle prese con un vigile urbano poco collaborativo e un sistema che va migliorato
mercoledì 7 aprile 2021
11.00
iReport
Cosa si dovrebbe fare quando ci si imbatte in un cane smarrito? Il senso civico, specie se sei un amante degli animali, dovrebbe imporre di cercare di salvarlo dalla strada.
E noi di BitontoViva, che proprio per senso civico abbiamo deciso di metterci al servizio della comunità con le notizie su questo territorio, siamo stati testimoni in prima persona del travagliato percorso che un cittadino comune deve seguire per fare il "proprio dovere".
Tutto è accaduto ieri sera, quando mi sono messa in contatto con i Vigili Urbani, per cercare di trovare una soluzione al cane trovato poco prima fuori dalla mia abitazione. Era impaurito, confuso e soprattutto docile.
Purtroppo non aveva nessuna medaglietta, nessun recapito telefonico. Era dolcissimo, sembrava un cane lupo cecoslovacco. "Sicuramente si sarà smarrito, è pulito, ha il collare - ho pensato - se fosse il mio, vorrei che qualcuno lo fermasse e non lo lasciasse andare". Così, armata di fiducia, sono prima andata dal mio veterinario per constatare l'esistenza di un eventuale microchip, che purtroppo non aveva e successivamente ho chiamato i Vigili Urbani.
«Non poteva chiamare mezz'ora fa?» è stata però la prima risposta del Vigile Urbano, come se per gestire una situazione d'emergenza ci fossero degli orari specifici. Successivamente ha insistito sul luogo del ritrovamento perché a quanto pare sospettava che lo avessi lasciato io.
Un atteggiamento alimentato, certamente, dalla grande mole di "segnalazioni" che arrivano al Comando della Polizia Municipale: probabilmente una percentuale delle chiamate di questo tipo in ingresso a via Dossetti arrivano proprio dai proprietari dei cani, decisi a sbarazzarsi del proprio animale con l'intenzione di scaricarlo in canile senza incorrere nei pericoli di un abbandono in strada.
Questo però non mi ha impedito di sentirmi, in ogni caso, abbandonata dalle Istituzioni. Sarebbe stato bello se il vigile fosse venuto a controllare la situazione di persona o mandato una pattuglia, piuttosto che, con fare sbrigativo, chiedermi se potessi tenerlo in stallo con me per una notte perché era troppo tardi per intervenire.
Il mio auspicio è che non sia stata la mia decisione di metterlo al corrente della mia professione di giornalista, a renderlo un po' più collaborativo, fino a mettermi in contatto con il Dott. Matera, responsabile della ASL canina, che è stato estremamente disponibile e cordiale, e che immediatamente ha fatto prelevare il cane e lo ha fatto lasciare al canile.
Anche se l'augurio più grande è che i padroni, perché "Lupo" ne ha certamente, possano reclamarlo presto, perché potrebbe in una sola sera aver perso la libertà e l'amore.
E noi di BitontoViva, che proprio per senso civico abbiamo deciso di metterci al servizio della comunità con le notizie su questo territorio, siamo stati testimoni in prima persona del travagliato percorso che un cittadino comune deve seguire per fare il "proprio dovere".
Tutto è accaduto ieri sera, quando mi sono messa in contatto con i Vigili Urbani, per cercare di trovare una soluzione al cane trovato poco prima fuori dalla mia abitazione. Era impaurito, confuso e soprattutto docile.
Purtroppo non aveva nessuna medaglietta, nessun recapito telefonico. Era dolcissimo, sembrava un cane lupo cecoslovacco. "Sicuramente si sarà smarrito, è pulito, ha il collare - ho pensato - se fosse il mio, vorrei che qualcuno lo fermasse e non lo lasciasse andare". Così, armata di fiducia, sono prima andata dal mio veterinario per constatare l'esistenza di un eventuale microchip, che purtroppo non aveva e successivamente ho chiamato i Vigili Urbani.
«Non poteva chiamare mezz'ora fa?» è stata però la prima risposta del Vigile Urbano, come se per gestire una situazione d'emergenza ci fossero degli orari specifici. Successivamente ha insistito sul luogo del ritrovamento perché a quanto pare sospettava che lo avessi lasciato io.
Un atteggiamento alimentato, certamente, dalla grande mole di "segnalazioni" che arrivano al Comando della Polizia Municipale: probabilmente una percentuale delle chiamate di questo tipo in ingresso a via Dossetti arrivano proprio dai proprietari dei cani, decisi a sbarazzarsi del proprio animale con l'intenzione di scaricarlo in canile senza incorrere nei pericoli di un abbandono in strada.
Questo però non mi ha impedito di sentirmi, in ogni caso, abbandonata dalle Istituzioni. Sarebbe stato bello se il vigile fosse venuto a controllare la situazione di persona o mandato una pattuglia, piuttosto che, con fare sbrigativo, chiedermi se potessi tenerlo in stallo con me per una notte perché era troppo tardi per intervenire.
Il mio auspicio è che non sia stata la mia decisione di metterlo al corrente della mia professione di giornalista, a renderlo un po' più collaborativo, fino a mettermi in contatto con il Dott. Matera, responsabile della ASL canina, che è stato estremamente disponibile e cordiale, e che immediatamente ha fatto prelevare il cane e lo ha fatto lasciare al canile.
Anche se l'augurio più grande è che i padroni, perché "Lupo" ne ha certamente, possano reclamarlo presto, perché potrebbe in una sola sera aver perso la libertà e l'amore.