Cultura, Eventi e Spettacolo
#16 LivesOnColors: storia e tipologie della camicia
Sedicesimo appuntamento con la rubrica di Lorella Piperis
Bitonto - mercoledì 31 marzo 2021
8.11
Eccoci giunti al sedicesimo appuntamento con #Livesoncolors, quest'oggi parleremo di un capo intramontabile, la camicia.
Le sue origini sono antichissime. In passato era di bisso o lino. Si trattava di una tunica molto lunga utilizzata per diversi scopi: come vestito da bagno per uomini e donne o per separare il corpo nudo dagli indumenti di tessuto più pesanti. Veniva insomma utilizzata per creare una barriera contro lo sporco. Era l'equivalente della nostra biancheria e doveva essere molto lunga e utilizzata sotto la tunica. La camicia diventò un simbolo identificativo dello status sociale: quelle ornate di pizzi e merletti associate all'aristocrazia e le lunghe tuniche bianche alla plebe.
Col passare dei secoli la camicia subì profondi cambiamenti e solo verso la fine del 1500, si iniziarono a intravedere le maniche. Nel seicento la camicia diventò un simbolo identificativo dello status sociale: quelle ornate di pizzi e merletti associate all'aristocrazia e le lunghe tuniche bianche alla plebe. Ad indossarla erano principalmente gli uomini, soprattutto dopo l'invenzione delle primissime cravatte. Poi solo verso la fine del 1900, si pensò di separare, sia i polsini che il colletto dalla camicia. Chiaramente, cambiarono anche i tessuti.
Tra le diverse tipologie di camicie che hanno trovato posto nel mondo ne segnalo alcune:
Le sue origini sono antichissime. In passato era di bisso o lino. Si trattava di una tunica molto lunga utilizzata per diversi scopi: come vestito da bagno per uomini e donne o per separare il corpo nudo dagli indumenti di tessuto più pesanti. Veniva insomma utilizzata per creare una barriera contro lo sporco. Era l'equivalente della nostra biancheria e doveva essere molto lunga e utilizzata sotto la tunica. La camicia diventò un simbolo identificativo dello status sociale: quelle ornate di pizzi e merletti associate all'aristocrazia e le lunghe tuniche bianche alla plebe.
Col passare dei secoli la camicia subì profondi cambiamenti e solo verso la fine del 1500, si iniziarono a intravedere le maniche. Nel seicento la camicia diventò un simbolo identificativo dello status sociale: quelle ornate di pizzi e merletti associate all'aristocrazia e le lunghe tuniche bianche alla plebe. Ad indossarla erano principalmente gli uomini, soprattutto dopo l'invenzione delle primissime cravatte. Poi solo verso la fine del 1900, si pensò di separare, sia i polsini che il colletto dalla camicia. Chiaramente, cambiarono anche i tessuti.
Tra le diverse tipologie di camicie che hanno trovato posto nel mondo ne segnalo alcune:
- Kosovorotka: tipica camicia russa con chiusura laterale, portata fuori dai pantaloni, inizialmente era utilizzata come capo per i contadini oggi è un capo puramente "scenico";
- Barong Talalog: tipica camicia delle filippine, è la camicia più elegante in commercio, ricamata e preziosa, viene utilizzata da uomini di potere o nelle occasioni speciali;
- Guayabera: la sua origine è incerta. Potrebbe essere messicana o cubana, la sua caratteristica principale è la sua lunghezza e gli spacchi di 7 o 8 cm laterali;
- Hawaiana: originaria delle isole Hawaii, con stampe tropicali e colori vivaci, sono camicie tipicamente informali utilizzate in spiaggia o in situazioni easy, tipicamente larghe quasi fossero casacche e a maniche corte rappresentano anche uno stile di vita libero e festoso.