Cronaca
A Bitonto, la prima Marcia per i Diritti
Grande partecipazione da parte degli studenti per il corteo a sostegno della comunità LGBTQ+
Bitonto - giovedì 18 maggio 2023
8.26
Quella di ieri, 17 maggio 2023, è una giornata storica per tutta la comunità LGBTQIA+ e per i sostenitori delle libertà individuali che vivono a Bitonto. Perché ieri, in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia, si è svolto il primo corteo bitontino a sostegno della comunità LGBTQIA+, organizzato dal Centro antidisciminazioni Mo.N.Di., il Centro antiviolenza comunale ambito Bitonto - Palo del Colle "Io sono Mia" e il Comune di Bitonto per ribadire il proprio no alle discriminazioni e per la creazione di una società inclusiva e plurale.
Il corteo, formato dagli alunni delle scuole secondarie di Bitonto, dalle istituzioni e dai rappresentanti delle associazioni presenti, è partito alle ore 10 da piazza Aldo Moro, percorrendo corso Vittorio Emanuele e approdando in Villa Comunale. Qui, diverse sono state le testimonianze dei più giovani, stanchi di constatare la disuguaglianza sociale delle persone omosessuali e gli inaccettabili atti di violenza e discriminazione verso questa comunità. Proprio negli scorsi giorni è stato registrato un ennesimo vile atto nei confronti di un giovane bitontino, che ha ricevuto un bigliettino che recitava "vatti a curare, ricchione".
"È un evento importante, quello che mi è accaduto non ci deve spaventare, non dobbiamo farci intimorire da questi episodi, anzi, dobbiamo camminare a testa alta, perché siamo quel che siamo. Lottate per la vostra libertà" ha affermato il ragazzo vittima del pessimo gesto.
"Una insopportabile piaga sociale" quella delle discriminazioni, come l'ha definita il presidente della Repubblica Mattarella, alla quale si può rispondere unicamente con azioni concrete, educando al rispetto della differenza. Così, quelle bandiere arcobaleno, quei messaggi scritti sui cartelloni, assumano una grande valenza civile. La generazione 4.0 è anche questo.
"Questo corteo rappresenta sicuramente una manifestazione di solidarietà verso il ragazzo che ha subito quest'atto discriminatorio, ma è anche per tutte le persone che subiscono discriminazioni di ogni genere. Questo corteo rappresentata anche la prolifica relazione del Comune com il centro regionale Mo.N.Di e Io sono mia. Questo corteo è un punto di partenza, infatti, stiamo ragionando sulla formazione di un consultorio dei diritti, un luogo che rappresenti un punto di ascolto e di consulenza ma che rappresenti un laboratorio di comunità, un luogo fisico e culturale per promuovere l'inclusione attorno ai diritti di cittadinanza " ha dichiarato l'assessora al welfare Silvia Altamura.
"Siamo qui a rappresentare una intera comunità educante, che è la comunità in cui noi viviamo, stiamo dando un segnale oggi - ha affermato Elisabetta Tonon, del centro antiviolenza Io sono mia - stiamo dicendo che noi vogliamo essere noi stessi e che le nostre differenze ci piacciono e che vogliamo che siano accolte, come vengono accolte anche le altre differenze, quelle che non danno fastidio"
Il corteo, formato dagli alunni delle scuole secondarie di Bitonto, dalle istituzioni e dai rappresentanti delle associazioni presenti, è partito alle ore 10 da piazza Aldo Moro, percorrendo corso Vittorio Emanuele e approdando in Villa Comunale. Qui, diverse sono state le testimonianze dei più giovani, stanchi di constatare la disuguaglianza sociale delle persone omosessuali e gli inaccettabili atti di violenza e discriminazione verso questa comunità. Proprio negli scorsi giorni è stato registrato un ennesimo vile atto nei confronti di un giovane bitontino, che ha ricevuto un bigliettino che recitava "vatti a curare, ricchione".
"È un evento importante, quello che mi è accaduto non ci deve spaventare, non dobbiamo farci intimorire da questi episodi, anzi, dobbiamo camminare a testa alta, perché siamo quel che siamo. Lottate per la vostra libertà" ha affermato il ragazzo vittima del pessimo gesto.
"Una insopportabile piaga sociale" quella delle discriminazioni, come l'ha definita il presidente della Repubblica Mattarella, alla quale si può rispondere unicamente con azioni concrete, educando al rispetto della differenza. Così, quelle bandiere arcobaleno, quei messaggi scritti sui cartelloni, assumano una grande valenza civile. La generazione 4.0 è anche questo.
"Questo corteo rappresenta sicuramente una manifestazione di solidarietà verso il ragazzo che ha subito quest'atto discriminatorio, ma è anche per tutte le persone che subiscono discriminazioni di ogni genere. Questo corteo rappresentata anche la prolifica relazione del Comune com il centro regionale Mo.N.Di e Io sono mia. Questo corteo è un punto di partenza, infatti, stiamo ragionando sulla formazione di un consultorio dei diritti, un luogo che rappresenti un punto di ascolto e di consulenza ma che rappresenti un laboratorio di comunità, un luogo fisico e culturale per promuovere l'inclusione attorno ai diritti di cittadinanza " ha dichiarato l'assessora al welfare Silvia Altamura.
"Siamo qui a rappresentare una intera comunità educante, che è la comunità in cui noi viviamo, stiamo dando un segnale oggi - ha affermato Elisabetta Tonon, del centro antiviolenza Io sono mia - stiamo dicendo che noi vogliamo essere noi stessi e che le nostre differenze ci piacciono e che vogliamo che siano accolte, come vengono accolte anche le altre differenze, quelle che non danno fastidio"