Territorio e Ambiente
A Bitonto le terre abbandonate ai giovani col progetto SiBaTer
I beni non utilizzati diventano un'opportunità di lavoro e di rilancio 'green' del territorio
Bitonto - sabato 2 maggio 2020
12.58
Recuperare un vecchio rudere abbandonato, magari di grande valore storico, e farne il proprio progetto di vita. Un sogno nella testa di tantissimi giovani che a Bitonto sarà un po' meno distante grazie al progetto SiBaTer, il programma di finanziamento Statale che punta al recupero delle terre abbandonate e incolte riservando risorse economiche per la valorizzazione dei beni non utilizzati nelle Regioni del Mezzogiorno. Il comune di Bitonto ha infatti aderito al progetto attraverso la delibera di giunta adottata, in videoconferenza, lo scorso 10 aprile con cui il Comune si è affidato all'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani per farsi supportare nello svolgimento delle funzioni attribuite dalla legge istitutiva della "Banca delle Terre" agli enti locali.
Sono proprio questi ultimi, attraverso l'individuazione e il censimento di terre ed edifici pubblici abbandonati, che praticamente potranno offrire a giovani imprenditori agricoli nonché a soggetti della cooperazione e del terzo settore, l'opportunità di avviare – in regime di convenzione con gli enti proprietari – progetti di utilizzo sostenibile della terra. Finalizzati, fra l'altro, alla creazione di opportunità occupazionali di reddito nel settore dell'agricoltura multifunzionale attraverso l'uso della terra come bene comune; Il censimento e il recupero delle terre abbandonate, poi, contribuisce ad assicurare la salvaguardia del paesaggio, a prevenire il dissesto idrogeologico, gli incendi, a limitare il rischio di abbandono di rifiuti urbani o nocivi nelle terre incolte nelle vicinanze dei centri abitati. Senza considerare che la Regione Puglia ritiene che il progetto "Banca delle Terre" possa dare un ulteriore contributo per fronteggiare la terribile epidemia di Xylella che sta martoriando l'agricoltura pugliese e che nelle terre lasciate in stato di abbandono trova un facile veicolo di propagazione.
Importante però è che la macchina comunale si metta presto in moto effettuando il censimento dei beni del proprio patrimonio immobiliare e di terre che risultino in stato di abbandono da lungo tempo. In seguito andranno pubblicati gli avvisi per assegnarli in concessione, sulla base di progetti di valorizzazione presentati da giovani meridionali in età 18 - 40 anni.
I beni a cui si riferisce la legge sono i terreni agricoli sui quali non sia stata esercitata l'attività agricola minima da almeno 10 anni, quelli oggetto di rimboschimento artificiale o in cui sono insediate formazioni arbustive ed arboree, ad esclusione di quelli considerati bosco, nei quali non siano stati attuati interventi di sfollo o diradamento negli ultimi 15 anni. Ma anche le aree edificate ad uso industriale, artigianale, commerciale, turistico-ricettivo (e le relative unità immobiliari) che risultino in stato di abbandono da almeno 15 anni o nelle quali non risultino più operative aziende o società da almeno 15 anni.
Successivamente i Comuni dovranno pubblicare avvisi per l'assegnazione in gestione dei beni del proprio patrimonio immobiliare e di terre che risultino in stato di abbandono da lungo tempo per un periodo massimo di 9 anni, rinnovabile, dietro corresponsione di un canone d'uso al Comune.
I criteri di valutazione della graduatoria predisposta dal Comune devono assicurare priorità ai progetti di riuso di immobili dismessi senza consumo di ulteriore suolo non edificato ed a quelli con elevati standard di qualità architettonica e paesaggistica.
Stando a quanto riportato nella legge, sarebbero ammessi a valutazione anche i progetti che prevedano cambi di destinazione d'uso o consumo di suolo non edificato, purché conformi alle procedure di legge sugli strumenti urbanistici.
Il beneficiario potrebbe anche costituire società agricole o società artigiane nelle quali l'assegnatario abbia la maggioranza del capitale ed il potere di amministrare e rappresentare la società; sono ammesse anche le imprese familiari. Il beneficiario non ha diritto di cedere a terzi, in tutto o in parte, il terreno e i diritti conseguiti con l'assegnazione.
Sono proprio questi ultimi, attraverso l'individuazione e il censimento di terre ed edifici pubblici abbandonati, che praticamente potranno offrire a giovani imprenditori agricoli nonché a soggetti della cooperazione e del terzo settore, l'opportunità di avviare – in regime di convenzione con gli enti proprietari – progetti di utilizzo sostenibile della terra. Finalizzati, fra l'altro, alla creazione di opportunità occupazionali di reddito nel settore dell'agricoltura multifunzionale attraverso l'uso della terra come bene comune; Il censimento e il recupero delle terre abbandonate, poi, contribuisce ad assicurare la salvaguardia del paesaggio, a prevenire il dissesto idrogeologico, gli incendi, a limitare il rischio di abbandono di rifiuti urbani o nocivi nelle terre incolte nelle vicinanze dei centri abitati. Senza considerare che la Regione Puglia ritiene che il progetto "Banca delle Terre" possa dare un ulteriore contributo per fronteggiare la terribile epidemia di Xylella che sta martoriando l'agricoltura pugliese e che nelle terre lasciate in stato di abbandono trova un facile veicolo di propagazione.
Importante però è che la macchina comunale si metta presto in moto effettuando il censimento dei beni del proprio patrimonio immobiliare e di terre che risultino in stato di abbandono da lungo tempo. In seguito andranno pubblicati gli avvisi per assegnarli in concessione, sulla base di progetti di valorizzazione presentati da giovani meridionali in età 18 - 40 anni.
I beni a cui si riferisce la legge sono i terreni agricoli sui quali non sia stata esercitata l'attività agricola minima da almeno 10 anni, quelli oggetto di rimboschimento artificiale o in cui sono insediate formazioni arbustive ed arboree, ad esclusione di quelli considerati bosco, nei quali non siano stati attuati interventi di sfollo o diradamento negli ultimi 15 anni. Ma anche le aree edificate ad uso industriale, artigianale, commerciale, turistico-ricettivo (e le relative unità immobiliari) che risultino in stato di abbandono da almeno 15 anni o nelle quali non risultino più operative aziende o società da almeno 15 anni.
Successivamente i Comuni dovranno pubblicare avvisi per l'assegnazione in gestione dei beni del proprio patrimonio immobiliare e di terre che risultino in stato di abbandono da lungo tempo per un periodo massimo di 9 anni, rinnovabile, dietro corresponsione di un canone d'uso al Comune.
I criteri di valutazione della graduatoria predisposta dal Comune devono assicurare priorità ai progetti di riuso di immobili dismessi senza consumo di ulteriore suolo non edificato ed a quelli con elevati standard di qualità architettonica e paesaggistica.
Stando a quanto riportato nella legge, sarebbero ammessi a valutazione anche i progetti che prevedano cambi di destinazione d'uso o consumo di suolo non edificato, purché conformi alle procedure di legge sugli strumenti urbanistici.
Il beneficiario potrebbe anche costituire società agricole o società artigiane nelle quali l'assegnatario abbia la maggioranza del capitale ed il potere di amministrare e rappresentare la società; sono ammesse anche le imprese familiari. Il beneficiario non ha diritto di cedere a terzi, in tutto o in parte, il terreno e i diritti conseguiti con l'assegnazione.