Politica
Abbaticchio: «Basta all’ideologia calata dall’alto. Si riparta dai territori»
Il sindaco di Bitonto a Giovinazzo per la tavola rotonda regionale di Italia in Comune
Bitonto - sabato 29 settembre 2018
11.01
«Invertire il consueto modus operandi: se, prima, il partito tradizionale dettava la ideologia e 'calava dall'alto' la linea, oggi, Italia in Comune parte dall'ascolto dei territori, punto di partenza per andare a comporre quella piattaforma programmatica che sarà redatta dal congresso regionale». Sono le parole del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che negli scorsi giorni ha partecipato a Giovinazzo alla tavola rotonda regionale di Italia in Comune.
Il partito di cui è tra i fondatori, è pronto a uscire dalla fase conoscitiva, utile per tracciare la linea identitaria e le aspirazioni del movimento, per entrare in quella operativa, quella della strategia e dell'azione.
«La domanda – ha detto il sindaco di Giovinazzo, Tommaso De Palma - non è 'perché lo stiamo facendo', ma 'perché non lo abbiamo fatto prima'». Partendo dall'esempio di Giovinazzo Città del Sole, la lista civica che lo ha condotto al governo della città contro tutti i partiti "storici" del territorio, De Palma ha spiegato come «se il cittadino vota alle amministrative, lo fa con una ponderazione maggiore di quella che utilizza per eleggere governanti che sente 'lontani' e le cui decisioni non percepisce come capaci di incidere direttamente nel suo vivere quotidiano».
«I veri problemi dell'Italia – ha aggiunto Giuseppe Lovascio, Sindaco di Conversano fino al settembre scorso - non sono i migranti, come ci vogliono far credere, ma la scuola, l'educazione civica, la riforma della giustizia. Sono queste le vere garanzie da dare ai cittadini e di cui dobbiamo tornare a occuparci, ma si tratta di temi meno d'appeal e, per questo, taciuti dal Governo».
«Dal Governo centrale, potranno anche continuare a propinarci slogan ad effetto – ha rincarato la dose Giuseppe Nitti, neo-eletto primo cittadino di Casamassima - poi, però, sui territori, siamo chiamati a rispondere con i fatti: dalla scelta delle aliquote TaRi alle misure da mettere in campo per aiutare la piccola imprenditoria locale».
Per tutti, poi, Italia in Comune non è «solo il 'partito dei sindaci', chiamiamolo 'partito delle buone prassi' e cerchiamo di portare, nelle rispettive comunità amministrate, quelle esperienze vincenti di altri comuni che siano praticabili. Il rilancio del più remoto quartiere è un tassello per lo sviluppo dell'intero Paese».
Il partito di cui è tra i fondatori, è pronto a uscire dalla fase conoscitiva, utile per tracciare la linea identitaria e le aspirazioni del movimento, per entrare in quella operativa, quella della strategia e dell'azione.
«La domanda – ha detto il sindaco di Giovinazzo, Tommaso De Palma - non è 'perché lo stiamo facendo', ma 'perché non lo abbiamo fatto prima'». Partendo dall'esempio di Giovinazzo Città del Sole, la lista civica che lo ha condotto al governo della città contro tutti i partiti "storici" del territorio, De Palma ha spiegato come «se il cittadino vota alle amministrative, lo fa con una ponderazione maggiore di quella che utilizza per eleggere governanti che sente 'lontani' e le cui decisioni non percepisce come capaci di incidere direttamente nel suo vivere quotidiano».
«I veri problemi dell'Italia – ha aggiunto Giuseppe Lovascio, Sindaco di Conversano fino al settembre scorso - non sono i migranti, come ci vogliono far credere, ma la scuola, l'educazione civica, la riforma della giustizia. Sono queste le vere garanzie da dare ai cittadini e di cui dobbiamo tornare a occuparci, ma si tratta di temi meno d'appeal e, per questo, taciuti dal Governo».
«Dal Governo centrale, potranno anche continuare a propinarci slogan ad effetto – ha rincarato la dose Giuseppe Nitti, neo-eletto primo cittadino di Casamassima - poi, però, sui territori, siamo chiamati a rispondere con i fatti: dalla scelta delle aliquote TaRi alle misure da mettere in campo per aiutare la piccola imprenditoria locale».
Per tutti, poi, Italia in Comune non è «solo il 'partito dei sindaci', chiamiamolo 'partito delle buone prassi' e cerchiamo di portare, nelle rispettive comunità amministrate, quelle esperienze vincenti di altri comuni che siano praticabili. Il rilancio del più remoto quartiere è un tassello per lo sviluppo dell'intero Paese».