Cultura, Eventi e Spettacolo
Abitare poeticamente la città: il festival dedicato a Umberto Kühtz
Domani 15 Aprile sarà inaugurata la piattaforma www.umbertokuhtzproject.it
Bitonto - mercoledì 14 aprile 2021
8.22
Domani 15 aprile il via al Festival della Parola| Abitare poeticamente la città con una serie di eventi dedicati all'architettura e a Umberto Kühtz, ex sindaco di Bitonto, architetto nato a Padova e bitontino-barese di adozione.
Il 15 aprile, in diretta online alle ore 19:30, il primo Dialogo del mese è Diario di Architettura, inaugura la piattaforma digitale www.umbertokuhtzproject.it che accoglie i lavori dell'architetto, i suoi progetti, i suoi scritti di architettura, la sua pittura segreta - centinaia di opere (disegni, acquerelli, china, oli) mai messe in mostra prima d'ora - . Con la spinta della figlia Silvana, dell'artista visivo e attivatore culturale e sociale Biagio Lieti, della designer e curatrice Rossella Tricarico, del web designer Emidio Torre, e la complicità del giornalista Nicola Signorile, il progetto era già stato imbastito fin dal 2019 come un archivio digitale propedeutico all'allestimento di una mostra materiale da tenersi al Museo Civico di Bari. L'intenzione resta questa, pur se sarà gioco forza rimandata nel tempo e per questo il 15 aprile se ne parlerà anche con i responsabili del Museo Civico e con l'architetto Ina Macaione dell'Università della Basilicata, che da tanti anni fa ricerca nell'ambito della rigenerazione urbana.
Sono molteplici le sfaccettature della vita di Umberto architetto, artista segreto, che negli ultimi anni prima di morire aveva anche iniziato a interessarsi all'arte pubblica e ai risvolti della street art come possibilità di attivazione culturale delle periferie e delle città. Già nei primi anni Settanta quando progettò il nuovo Piano Regolatore del Comune di Bitonto insieme al collega arch. Giuseppe Romanelli, aveva lavorato per «eliminare i ghetti periferici, quartieri monofunzionali dove (...) si viene relegati a vivere ai margini della città (...) e si opera una discriminazione nel godimento della città», come si legge nella sua relazione al Piano regolatore, e ancora «La qualità di un piano dipende dal destino che si vuole attribuire a quella città (...). Dalla sua ossatura verranno di conseguenza i particolari esecutivi dei grafici. (...) Un piano è anche una precisa scelta politica. Ossia dobbiamo scegliere tra la città dei pochi (...) e la città di tutti nella quale sia dato a ciascun cittadino il diritto di camminare e respirare, ai ragazzi di giocare senza essere perseguitati dai vigili».
Nell'ambito del Festival poi, il 26 aprile il gioco di letture condivise di Poesia in Azione, Clessidra, è centrato sulla parola Abitiamo, mentre il 28 aprile il secondo Dialogo dedicato all'architettura è Gli aperti spazi, che coinvolgerà architetti e designer, che parleranno di cosa significhi progettare e abitare poeticamente gli spazi aperti della città. Il siciliano Marco Terranova che si definisce architetto e artigiano e lavora alla città attraverso metodi di architettura partecipata, Francesco Maggiore, ingegnere e presidente della fondazione Dioguardi ideatore de CantiereEvento, Laura Pavia architetto che usa il camminare come strumento di indagine della città, Erika Grillo che dirige Clessidra Teatro che a Taranto da qualche anno lavora sul teatro dei luoghi e l'architetto Consuelo Nava, professoressa all'università Mediterranea di Reggio Calabria sui temi dei design sostenibile dialogheranno insieme alla direttrice artistica del Festival e docente UniBas, Silvana Kühtz.
Il Festival della Parola | Abitare poeticamente la città si avvale del supporto di Università degli Studi della Basilicata, Nature City Lab, Millelibri - Poesia e altri mondi, Gal Sud Est Barese, Casa de la Poésie El Cactus e Regione Puglia.
Per partecipare scrivi a info@poesiainazione per richiedere il link per il collegamento e avere informazioni.
Le dirette sono su:
Youtube: https://www.youtube.com/poesiainazioneutube
Facebook: www.facebook.it/leggoquandovoglio
Il 15 aprile, in diretta online alle ore 19:30, il primo Dialogo del mese è Diario di Architettura, inaugura la piattaforma digitale www.umbertokuhtzproject.it che accoglie i lavori dell'architetto, i suoi progetti, i suoi scritti di architettura, la sua pittura segreta - centinaia di opere (disegni, acquerelli, china, oli) mai messe in mostra prima d'ora - . Con la spinta della figlia Silvana, dell'artista visivo e attivatore culturale e sociale Biagio Lieti, della designer e curatrice Rossella Tricarico, del web designer Emidio Torre, e la complicità del giornalista Nicola Signorile, il progetto era già stato imbastito fin dal 2019 come un archivio digitale propedeutico all'allestimento di una mostra materiale da tenersi al Museo Civico di Bari. L'intenzione resta questa, pur se sarà gioco forza rimandata nel tempo e per questo il 15 aprile se ne parlerà anche con i responsabili del Museo Civico e con l'architetto Ina Macaione dell'Università della Basilicata, che da tanti anni fa ricerca nell'ambito della rigenerazione urbana.
Sono molteplici le sfaccettature della vita di Umberto architetto, artista segreto, che negli ultimi anni prima di morire aveva anche iniziato a interessarsi all'arte pubblica e ai risvolti della street art come possibilità di attivazione culturale delle periferie e delle città. Già nei primi anni Settanta quando progettò il nuovo Piano Regolatore del Comune di Bitonto insieme al collega arch. Giuseppe Romanelli, aveva lavorato per «eliminare i ghetti periferici, quartieri monofunzionali dove (...) si viene relegati a vivere ai margini della città (...) e si opera una discriminazione nel godimento della città», come si legge nella sua relazione al Piano regolatore, e ancora «La qualità di un piano dipende dal destino che si vuole attribuire a quella città (...). Dalla sua ossatura verranno di conseguenza i particolari esecutivi dei grafici. (...) Un piano è anche una precisa scelta politica. Ossia dobbiamo scegliere tra la città dei pochi (...) e la città di tutti nella quale sia dato a ciascun cittadino il diritto di camminare e respirare, ai ragazzi di giocare senza essere perseguitati dai vigili».
Nell'ambito del Festival poi, il 26 aprile il gioco di letture condivise di Poesia in Azione, Clessidra, è centrato sulla parola Abitiamo, mentre il 28 aprile il secondo Dialogo dedicato all'architettura è Gli aperti spazi, che coinvolgerà architetti e designer, che parleranno di cosa significhi progettare e abitare poeticamente gli spazi aperti della città. Il siciliano Marco Terranova che si definisce architetto e artigiano e lavora alla città attraverso metodi di architettura partecipata, Francesco Maggiore, ingegnere e presidente della fondazione Dioguardi ideatore de CantiereEvento, Laura Pavia architetto che usa il camminare come strumento di indagine della città, Erika Grillo che dirige Clessidra Teatro che a Taranto da qualche anno lavora sul teatro dei luoghi e l'architetto Consuelo Nava, professoressa all'università Mediterranea di Reggio Calabria sui temi dei design sostenibile dialogheranno insieme alla direttrice artistica del Festival e docente UniBas, Silvana Kühtz.
Il Festival della Parola | Abitare poeticamente la città si avvale del supporto di Università degli Studi della Basilicata, Nature City Lab, Millelibri - Poesia e altri mondi, Gal Sud Est Barese, Casa de la Poésie El Cactus e Regione Puglia.
Per partecipare scrivi a info@poesiainazione per richiedere il link per il collegamento e avere informazioni.
Le dirette sono su:
Youtube: https://www.youtube.com/poesiainazioneutube
Facebook: www.facebook.it/leggoquandovoglio