Cronaca
Abuso d'ufficio: assolto l'ex dirigente del comune di Bitonto, Remine
È stato prosciolto, insieme al bitontino Francesco Colapinto, perchè «il fatto non sussiste»
Bitonto - giovedì 26 ottobre 2017
11.43
Assolto «perché il fatto non sussiste». Si chiude con un'assoluzione piena la delicata vicenda giudiziaria, iniziata nel 2011, che ha visto imputato l'ex dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Bitonto, Gaetano Ideale Remine, per abuso d'ufficio in concorso.
Con lui, difeso dal noto penalista giovinazzese Tiziano Tedeschi, prosciolto con formula piena anche il bitontino Francesco Colapinto. Dunque l'ex dipendente del Comune di Bitonto, residente a Giovinazzo dove ha lavorato per quasi 30 anni come dirigente del settore Patrimonio e Lavori Pubblici del Comune di Giovinazzo dopo un'esperienza presso l'Ente di Andria, chiude con una netta assoluzione la sua vicenda giudiziaria.
E oggi l'ingegnere di Bitonto può tirare un bel sospiro di sollievo. Sì, perché Remine è finito, da imputato, davanti al giudice, insieme a Colapinto (che rispondeva anche di truffa), per il reato di abuso d'ufficio in concorso. La Procura della Repubblica aveva accusato Colapinto «di aver dichiarato falsamente che un locale avesse i requisiti tecnici per lo svolgimento al suo interno di un'attività di vendita, mentre si trattava di un locale accatastato come deposito».
Inoltre, lo stesso Colapinto, «si è adoperato per ottenere dall'ufficio catastale l'atto di variazione della categoria catastale dell'immobile da C/2 a C/1 e Remine, in qualità di dirigente del settore tecnico del Comune di Bitonto, ha attestato nel certificato la destinazione d'uso commerciale del locale sulla base della sola visura camerale pur in assenza di progetti e/o certificati di destinazione urbanistica di DIA o SCIA e senza il pagamento del contributo di costruzione».
Nei giorni scorsi, però, la prima sezione collegiale del Tribunale di Bari, presieduta dal giudice Rosa Calia Di Pinto, li ha assolti «perché il fatto non sussiste», chiudendo definitivamente il procedimento a loro carico. Grande soddisfazione per entrambi, ma soprattutto la fine di un calvario che durava da tempo.
Con lui, difeso dal noto penalista giovinazzese Tiziano Tedeschi, prosciolto con formula piena anche il bitontino Francesco Colapinto. Dunque l'ex dipendente del Comune di Bitonto, residente a Giovinazzo dove ha lavorato per quasi 30 anni come dirigente del settore Patrimonio e Lavori Pubblici del Comune di Giovinazzo dopo un'esperienza presso l'Ente di Andria, chiude con una netta assoluzione la sua vicenda giudiziaria.
E oggi l'ingegnere di Bitonto può tirare un bel sospiro di sollievo. Sì, perché Remine è finito, da imputato, davanti al giudice, insieme a Colapinto (che rispondeva anche di truffa), per il reato di abuso d'ufficio in concorso. La Procura della Repubblica aveva accusato Colapinto «di aver dichiarato falsamente che un locale avesse i requisiti tecnici per lo svolgimento al suo interno di un'attività di vendita, mentre si trattava di un locale accatastato come deposito».
Inoltre, lo stesso Colapinto, «si è adoperato per ottenere dall'ufficio catastale l'atto di variazione della categoria catastale dell'immobile da C/2 a C/1 e Remine, in qualità di dirigente del settore tecnico del Comune di Bitonto, ha attestato nel certificato la destinazione d'uso commerciale del locale sulla base della sola visura camerale pur in assenza di progetti e/o certificati di destinazione urbanistica di DIA o SCIA e senza il pagamento del contributo di costruzione».
Nei giorni scorsi, però, la prima sezione collegiale del Tribunale di Bari, presieduta dal giudice Rosa Calia Di Pinto, li ha assolti «perché il fatto non sussiste», chiudendo definitivamente il procedimento a loro carico. Grande soddisfazione per entrambi, ma soprattutto la fine di un calvario che durava da tempo.