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Cronaca
Aggressione in centro a Bitonto. Gli sferrano un violento pugno: la nota del sindaco Ricci
Traumi al volto per il ragazzo. Ma non c'è nessuna denuncia. Ed il primo cittadino chiede aiuto alla gente
Bitonto - domenica 9 febbraio 2025
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Un ragazzo è stato picchiato nella serata di venerdì 7 febbraio, in pieno centro cittadino. Una brutale ed improvvisa aggressione senza alcun motivo apparente. Il caso Caprio non ha insegnato evidentemente nulla ad alcuni idioti.
Il racconto del padre sui social ha smosso molte coscienze, tra cui quella del sindaco che ha inteso rispondergli attraverso una sua nota. Anche se ha scoperto che non vi sarebbe stata denuncia.
Ecco entrambi gli scritti.
LA DENUNCIA DEL PADRE
«E questa è la mia cara città…un paese bellissimo, ricco di storia, di arte, di cultura….dove si può passeggiare per le via del centro storico, ammirando palazzi e chiese di notevole prestigio….oppure, come fanno ormai quasi tutti i ragazzi, soggiornare davanti ai pochi superstiti locali rimasti ancora aperti…si perché oramai si possono contare sulla punta delle dita, i posti della "movida" bitontina rimasti aperti…grazie a quattro mentecatti rozzi e cafoni, che con il loro fare da bulli e spacconi da quattro soldi, stanno mettendo in ginocchio la nostra bellissima città, aggredendo in modo insensato e sconsiderato chi, dopo una giornata di studi o di lavoro, si ferma appunto davanti ad un locale, a bere una coca….con l'unica colpa, forse, di aver appoggiato la lattina su di un tavolo vuoto….un pugno sferrato così …all'improvviso…senza una reale ragione…senza un battibecco…con una cattiveria e vigliaccheria indicibile…un pugno che ti fa stramazzare a terra e farti riportare frattura del setto nasale e tre punti al labbro. Ecco…questa è la mia cara città…dove grazie all'amministrazione comunale, al sindaco, alle forze dell'ordine, un ragazzo….un bravo ragazzo…un universitario, non ha il diritto di bere una coca cola con i suoi amici, perché un vigliacco cafone decerebrato, ha pensato bene di usarlo come sacco da box….meditate gente….meditate, perché oggi è successo a mio figlio (e gli è andata bene)….domani potrebbe succedere a uno dei vostri figli. Grazie Sig. Sindaco e all'amministrazione comunale tutta.
Un padre molto arrabbiato».
LO SDEGNO E L'AMAREZZA DEL SINDACO
«Vorrei provare ad esprimere con parole giuste quello che provo in questo momento: un senso di enorme tristezza per la cattiveria dilagante ad ogni livello. Mi hanno mandato poco fa un post Facebook di un cittadino, giustamente arrabbiato, perché pare che il figlio sia stato picchiato (in un non specificato luogo della nostra città) e abbia riportato dei traumi al volto».
Lo scrive il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, in un post Facebook. Tra lo sdegno e l'amarezza le altre sue considerazioni:
«Mi sono preoccupato di chiamare le nostre forze dell'ordine - ha spiegato il primo cittadino -, ma non è stata fatta alcuna denuncia (altro aspetto diffuso ed inspiegabile dal nostro punto di vista, ndr). Risulta soltanto un intervento per un altro litigio tra minori, conosciuti tra loro, che si sono provocati alcuni graffi in viso, nell'indifferenza generale dei loro compagni.
Ora direte che la colpa è mia. Che la colpa è delle nostre forze dell'ordine, che non fanno niente, stanno al caldo in auto o negli uffici. Vero? - è l'amaro interrogativo di Ricci - Io, invece, vorrei solo abbracciarvi tutti.
Perché non sappiamo più comportarci come esseri umani dotati di intelletto, cos'è la solidarietà, il rispetto per la VITA del prossimo.
Non si può solo reprimere un eventuale reato, militarizzare una città, se non c'è una buona dose di cultura del saper vivere civile.
Quell'essere cittadini onesti, che passa anche attraverso la collaborazione con le istituzioni.
Se volete insultarmi, dire che c'è poca sicurezza, fatelo pure: ma provate anche ad aiutarmi e ad aiutare i nostri ragazzi (a partire da loro) a guardare con più dolcezza l'altro. Chiunque esso sia», è la conclusione del sindaco.
In corso accertamenti per acclarare l'accaduto che non sarebbe, purtroppo un episodio isolato a Bitonto ed in altri comuni del Barese.
Il racconto del padre sui social ha smosso molte coscienze, tra cui quella del sindaco che ha inteso rispondergli attraverso una sua nota. Anche se ha scoperto che non vi sarebbe stata denuncia.
Ecco entrambi gli scritti.
LA DENUNCIA DEL PADRE
«E questa è la mia cara città…un paese bellissimo, ricco di storia, di arte, di cultura….dove si può passeggiare per le via del centro storico, ammirando palazzi e chiese di notevole prestigio….oppure, come fanno ormai quasi tutti i ragazzi, soggiornare davanti ai pochi superstiti locali rimasti ancora aperti…si perché oramai si possono contare sulla punta delle dita, i posti della "movida" bitontina rimasti aperti…grazie a quattro mentecatti rozzi e cafoni, che con il loro fare da bulli e spacconi da quattro soldi, stanno mettendo in ginocchio la nostra bellissima città, aggredendo in modo insensato e sconsiderato chi, dopo una giornata di studi o di lavoro, si ferma appunto davanti ad un locale, a bere una coca….con l'unica colpa, forse, di aver appoggiato la lattina su di un tavolo vuoto….un pugno sferrato così …all'improvviso…senza una reale ragione…senza un battibecco…con una cattiveria e vigliaccheria indicibile…un pugno che ti fa stramazzare a terra e farti riportare frattura del setto nasale e tre punti al labbro. Ecco…questa è la mia cara città…dove grazie all'amministrazione comunale, al sindaco, alle forze dell'ordine, un ragazzo….un bravo ragazzo…un universitario, non ha il diritto di bere una coca cola con i suoi amici, perché un vigliacco cafone decerebrato, ha pensato bene di usarlo come sacco da box….meditate gente….meditate, perché oggi è successo a mio figlio (e gli è andata bene)….domani potrebbe succedere a uno dei vostri figli. Grazie Sig. Sindaco e all'amministrazione comunale tutta.
Un padre molto arrabbiato».
LO SDEGNO E L'AMAREZZA DEL SINDACO
«Vorrei provare ad esprimere con parole giuste quello che provo in questo momento: un senso di enorme tristezza per la cattiveria dilagante ad ogni livello. Mi hanno mandato poco fa un post Facebook di un cittadino, giustamente arrabbiato, perché pare che il figlio sia stato picchiato (in un non specificato luogo della nostra città) e abbia riportato dei traumi al volto».
Lo scrive il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, in un post Facebook. Tra lo sdegno e l'amarezza le altre sue considerazioni:
«Mi sono preoccupato di chiamare le nostre forze dell'ordine - ha spiegato il primo cittadino -, ma non è stata fatta alcuna denuncia (altro aspetto diffuso ed inspiegabile dal nostro punto di vista, ndr). Risulta soltanto un intervento per un altro litigio tra minori, conosciuti tra loro, che si sono provocati alcuni graffi in viso, nell'indifferenza generale dei loro compagni.
Ora direte che la colpa è mia. Che la colpa è delle nostre forze dell'ordine, che non fanno niente, stanno al caldo in auto o negli uffici. Vero? - è l'amaro interrogativo di Ricci - Io, invece, vorrei solo abbracciarvi tutti.
Perché non sappiamo più comportarci come esseri umani dotati di intelletto, cos'è la solidarietà, il rispetto per la VITA del prossimo.
Non si può solo reprimere un eventuale reato, militarizzare una città, se non c'è una buona dose di cultura del saper vivere civile.
Quell'essere cittadini onesti, che passa anche attraverso la collaborazione con le istituzioni.
Se volete insultarmi, dire che c'è poca sicurezza, fatelo pure: ma provate anche ad aiutarmi e ad aiutare i nostri ragazzi (a partire da loro) a guardare con più dolcezza l'altro. Chiunque esso sia», è la conclusione del sindaco.
In corso accertamenti per acclarare l'accaduto che non sarebbe, purtroppo un episodio isolato a Bitonto ed in altri comuni del Barese.