Cronaca
Amianto, rifiuti e persino una moto d’acqua abbandonati in lama Balice
La denuncia dei Sass Puglia sulla situazione del “polmone verde” di Bitonto
Bitonto - lunedì 31 dicembre 2018
10.36
Dovrebbe essere un purificatore naturale dell'aria di tutto il territorio, custode di ricchezze florifaunistiche e anche storiche e preistoriche inestimabili, ma in certi tratti sembra più una discarica a cielo aperto che un'area verde. Si tratta del tratto bitontino del Parco Regionale di Lama Balice, protagonista ieri di una bella iniziativa alla riscoperta del vallone scavato dallo scorrere secolare del torrente Tifris, ma anche scenario della stupidità umana nella denuncia degli sversamenti abusivi di rifiuti del gruppo dei Servizi Ausiliari per la Sicurezza Stradale e Sociale che hanno accompagnato i partecipanti.
Tra le «note dolenti» fotografate dai volontari c'è davvero di tutto: dal pericolosissimo amianto ai rifiuti speciali, dal materiale di risulta delle demolizioni edili, alle guaine isolanti dei cavi di rame da cui è stato strappato il prezioso metallo, per non parlare dei rifiuti di attività di ristorazione, dei sempre presenti pneumatici e delle new entry: le vasche idromassaggio.
Una pagina a sé meriterebbero gli ingombranti derivati dai "cambi di arredamento": dopo anni passati a spiegare che è possibile liberarsi - gratuitamente e lecitamente - di questi pesanti mobili "fuori moda" semplicemente portandoli presso l'Azienda Servizi Vari invece che scaricarli furtivamente nelle campagne, col rischio di prendersi anche una bella sanzione, i bitontini e i loro colleghi sporcaccioni dei comuni vicini non hanno ancora capito quanto stupida e controproducente sia questa azione.
Nel novero degli "squilibri mentali dello sversamento" rientra invece la moto d'acqua abbandonata in una delle campagne attraversate dal gruppo di "camminatori" del festival Viator con l'organizzazione dell'associazione Fare Verde: nonostante fosse possibile lasciarla a una delle autodemolizioni della città per pochi euro, il proprietario di questo scooter acquatico ha pensato bene fosse più pratico avventurarsi in uno stretto viottolo dell'agro bitontino e lasciarlo sul terreno.
Tra le «note dolenti» fotografate dai volontari c'è davvero di tutto: dal pericolosissimo amianto ai rifiuti speciali, dal materiale di risulta delle demolizioni edili, alle guaine isolanti dei cavi di rame da cui è stato strappato il prezioso metallo, per non parlare dei rifiuti di attività di ristorazione, dei sempre presenti pneumatici e delle new entry: le vasche idromassaggio.
Una pagina a sé meriterebbero gli ingombranti derivati dai "cambi di arredamento": dopo anni passati a spiegare che è possibile liberarsi - gratuitamente e lecitamente - di questi pesanti mobili "fuori moda" semplicemente portandoli presso l'Azienda Servizi Vari invece che scaricarli furtivamente nelle campagne, col rischio di prendersi anche una bella sanzione, i bitontini e i loro colleghi sporcaccioni dei comuni vicini non hanno ancora capito quanto stupida e controproducente sia questa azione.
Nel novero degli "squilibri mentali dello sversamento" rientra invece la moto d'acqua abbandonata in una delle campagne attraversate dal gruppo di "camminatori" del festival Viator con l'organizzazione dell'associazione Fare Verde: nonostante fosse possibile lasciarla a una delle autodemolizioni della città per pochi euro, il proprietario di questo scooter acquatico ha pensato bene fosse più pratico avventurarsi in uno stretto viottolo dell'agro bitontino e lasciarlo sul terreno.