Cronaca
Ancora una sparatoria: uno dei due feriti già vittima dei sicari
Ferito il 29enne Giuseppe Antuofermo, uomo di fiducia del capoclan Domenico Conte
Bitonto - venerdì 23 febbraio 2018
17.12
Si chiama Giuseppe Antuofermo il 29enne ferito questa mattina a Bitonto, in via De Rossi, nel centro storico di Bitonto, mentre era in compagnia di un giovane di 17 anni, incensurato, anch'egli rimasto ferito, ma non in modo grave.
Antuofermo, pluripregiudicato, altre volte è stato vittima di agguati a Bitonto: in uno, il 16 ottobre 2015, avvenuto in via Nenni, a pochi metri dalla sua abitazione, l'uomo fu inseguito e colpito da tre colpi di arma da fuoco da due persone in sella a uno scooter, ma riuscì a ripararsi in un garage poco distante, e in un altro, il 2 luglio 2013, in piazza Partigiani d'Italia, riuscì a schivare i proiettili.
In quest'ultimo episodio infatti non ci furono feriti: i colpi di arma da fuoco si conficcarono in un bidone della spazzatura e nelle vetrine di un centro scommesse e di un negozio. Gli investigatori scoprirono poi che il bersaglio dell'agguato era proprio Antuofermo, ritenuto dagli inquirenti il braccio destro di Domenico Conte, a capo dell'omonimo clan e protagonista della guerra col gruppo rivale dei Cipriano.
Entrambi i feriti nell'agguato, piantonati all'ospedale San Paolo di Bari, pare non abbiano fornito agli investigatori elementi utili per chiarire la dinamica di quanto accaduto e sembra non siano stati in grado di riferire dove sia avvenuto con esattezza il ferimento, sul quale indagano i Carabinieri della Compagnia di Molfetta.
Antuofermo, pluripregiudicato, altre volte è stato vittima di agguati a Bitonto: in uno, il 16 ottobre 2015, avvenuto in via Nenni, a pochi metri dalla sua abitazione, l'uomo fu inseguito e colpito da tre colpi di arma da fuoco da due persone in sella a uno scooter, ma riuscì a ripararsi in un garage poco distante, e in un altro, il 2 luglio 2013, in piazza Partigiani d'Italia, riuscì a schivare i proiettili.
In quest'ultimo episodio infatti non ci furono feriti: i colpi di arma da fuoco si conficcarono in un bidone della spazzatura e nelle vetrine di un centro scommesse e di un negozio. Gli investigatori scoprirono poi che il bersaglio dell'agguato era proprio Antuofermo, ritenuto dagli inquirenti il braccio destro di Domenico Conte, a capo dell'omonimo clan e protagonista della guerra col gruppo rivale dei Cipriano.
Entrambi i feriti nell'agguato, piantonati all'ospedale San Paolo di Bari, pare non abbiano fornito agli investigatori elementi utili per chiarire la dinamica di quanto accaduto e sembra non siano stati in grado di riferire dove sia avvenuto con esattezza il ferimento, sul quale indagano i Carabinieri della Compagnia di Molfetta.