Politica
Antimafia sociale, lavoro, diritto alla casa: il programma di Michele Abbaticchio
Il candidato alle Europee: «Un disoccupato del Sud assunto ogni migrante accolto»
Bitonto - giovedì 23 maggio 2019
9.28
La lotta alla mafia attraverso l'impiego dei giovani, il diritto ad avere un tetto sopra la testa, la valorizzazione dei prodotti tipici del Sud, infrastrutturare le zone industriali con le energie rinnovabili, assumere un disoccupato meridionale per ogni migrante accolto. Sono queste alcune delle "mozioni" che il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, candidato alle Europee del 26 maggio nella circoscrizione Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Basilicata, Puglia), ha intenzione di portare a Bruxelles in caso di elezione.
Si parte dall'antimafia sociale come materia scolastica obbligatoria.
«La criminalità organizzata – si legge nel programma - è un cancro che va sconfitto su più fronti, con misure repressive e patrimoniali. Prima di tutto, però, bisogna agire nelle coscienze, educando fin da piccoli i cittadini a rifiutare la cultura dell'illegalità e della sopraffazione, dando loro gli strumenti per una piena consapevolezza dei valori civici e delle cause sociali che, se non rimosse, determinano il consenso nei confronti delle mafie».
Occhi puntati anche al contrasto della povertà: «Sono ancora centinaia di migliaia gli italiani che rischiano lo sfratto perché non sono in condizione di permettersi un'abitazione. La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea prevede, all'articolo 34.3, che "l'Unione europea riconosce e rispetta il diritto alla casa e all'housing sociale". Questo diritto va reso effettivo e recepito nella nostra Costituzione. Occorre inoltre ampliare le possibilità per i Comuni di impiegare disoccupati per lavori di pubblica utilità».
Anche sull'immigrazione l'approccio è del tutto nuovo: l'idea è quella di assumere un disoccupato del Sud per ogni migrante accolto, garantendo «finanziamenti per i Comuni che attuano progetti di riutilizzo di beni dismessi in zone ad alto tasso di disoccupazione, con affidamento a cooperative che impieghino per il 50% migranti e per il 50% disoccupati del posto. Accoglienza indiscriminata degli stranieri e chiusura dei porti sono entrambe misure irragionevoli: l'unica strada percorribile è la solidarietà a misura delle nostre comunità, facendo attenzione a non scatenare guerre tra poveri e dando lavoro al Sud fondati attraverso l'integrazione».
Abbaticchio mette nero su bianco anche l'intenzione di tutelare i prodotti tipici e le eccellenze del sud, «non equiparabili ai prodotti importati dalla bassa qualità organolettica. Da anni nei nostri Comuni sono partiti processi virtuosi di valorizzazione di tipicità come l'olio, il vino, l'uva da tavola, eccetera. Occorre intervenire a livello legislativo per restituire potere contrattuale ai nostri coltivatori, spesso schiacciati dalle multinazionali e dalla grande distribuzione».
Per le aree industriali l'intenzione è quella di infrastrutturarle con le energie rinnovabili, ma anche combattere la disoccupazione «pianificando lo sviluppo industriale delle nostre regioni, studiando i fabbisogni delle nostre aree produttive e cogliendone le vocazioni. Tuttavia, questa azione è ormai assente dall'agenda politica. Finanziando strade e servizi per nuovi insediamenti industriali si possono attrarre imprese». La strada da percorrere è però quella dell'innovazione tecnologica, sostenendo «la conoscenza dell'INDUSTRIA 4.0 negli istituti tecnici superiori e nei centri di formazione. Promuovere le fondazioni, i titoli di studio, facilitare il riconoscimento dei CFU conseguiti nel percorso scolastico o accademico. per qualificare la manodopera e tentare di colmare il gap fra mondo dell'istruzione e mondo del lavoro». Sempre in campo lavorativo l'intenzione è quella di «istituire la misura "EUROPE FOR WORKERS" per consentire scambi di informazione tra lavoratori sui temi della sicurezza sul lavoro e dei diritti dei lavoratori». Ma anche «favorire il ritorno dei cervelli in fuga, attraverso bandi che promuovano progetti di integrazione tra i giovani laureati emigrati in altre aree d'europa e le comunità locali».
Per il sindaco di Bitonto fondamentale però è anche «introdurre il divieto delle esportazioni di armi verso i Paesi in stato di guerra».
Nel programma elettorale di Abbaticchio centrale è anche l'intenzione di «promuovere misure di abbattimento delle barriere architettoniche in tutti i campi, compreso quello culturale, incentivando prestazioni professionali di artisti, musicisti e attori disponibili a esibirsi per persone con difficoltà motorie impossibilitate a partecipare a spettacoli dal vivo. Oltre che per i destinatari, questi progetti servirebbero a garantire un'integrazione di reddito per i tanti giovani artisti meridionali».
Si parte dall'antimafia sociale come materia scolastica obbligatoria.
«La criminalità organizzata – si legge nel programma - è un cancro che va sconfitto su più fronti, con misure repressive e patrimoniali. Prima di tutto, però, bisogna agire nelle coscienze, educando fin da piccoli i cittadini a rifiutare la cultura dell'illegalità e della sopraffazione, dando loro gli strumenti per una piena consapevolezza dei valori civici e delle cause sociali che, se non rimosse, determinano il consenso nei confronti delle mafie».
Occhi puntati anche al contrasto della povertà: «Sono ancora centinaia di migliaia gli italiani che rischiano lo sfratto perché non sono in condizione di permettersi un'abitazione. La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea prevede, all'articolo 34.3, che "l'Unione europea riconosce e rispetta il diritto alla casa e all'housing sociale". Questo diritto va reso effettivo e recepito nella nostra Costituzione. Occorre inoltre ampliare le possibilità per i Comuni di impiegare disoccupati per lavori di pubblica utilità».
Anche sull'immigrazione l'approccio è del tutto nuovo: l'idea è quella di assumere un disoccupato del Sud per ogni migrante accolto, garantendo «finanziamenti per i Comuni che attuano progetti di riutilizzo di beni dismessi in zone ad alto tasso di disoccupazione, con affidamento a cooperative che impieghino per il 50% migranti e per il 50% disoccupati del posto. Accoglienza indiscriminata degli stranieri e chiusura dei porti sono entrambe misure irragionevoli: l'unica strada percorribile è la solidarietà a misura delle nostre comunità, facendo attenzione a non scatenare guerre tra poveri e dando lavoro al Sud fondati attraverso l'integrazione».
Abbaticchio mette nero su bianco anche l'intenzione di tutelare i prodotti tipici e le eccellenze del sud, «non equiparabili ai prodotti importati dalla bassa qualità organolettica. Da anni nei nostri Comuni sono partiti processi virtuosi di valorizzazione di tipicità come l'olio, il vino, l'uva da tavola, eccetera. Occorre intervenire a livello legislativo per restituire potere contrattuale ai nostri coltivatori, spesso schiacciati dalle multinazionali e dalla grande distribuzione».
Per le aree industriali l'intenzione è quella di infrastrutturarle con le energie rinnovabili, ma anche combattere la disoccupazione «pianificando lo sviluppo industriale delle nostre regioni, studiando i fabbisogni delle nostre aree produttive e cogliendone le vocazioni. Tuttavia, questa azione è ormai assente dall'agenda politica. Finanziando strade e servizi per nuovi insediamenti industriali si possono attrarre imprese». La strada da percorrere è però quella dell'innovazione tecnologica, sostenendo «la conoscenza dell'INDUSTRIA 4.0 negli istituti tecnici superiori e nei centri di formazione. Promuovere le fondazioni, i titoli di studio, facilitare il riconoscimento dei CFU conseguiti nel percorso scolastico o accademico. per qualificare la manodopera e tentare di colmare il gap fra mondo dell'istruzione e mondo del lavoro». Sempre in campo lavorativo l'intenzione è quella di «istituire la misura "EUROPE FOR WORKERS" per consentire scambi di informazione tra lavoratori sui temi della sicurezza sul lavoro e dei diritti dei lavoratori». Ma anche «favorire il ritorno dei cervelli in fuga, attraverso bandi che promuovano progetti di integrazione tra i giovani laureati emigrati in altre aree d'europa e le comunità locali».
Per il sindaco di Bitonto fondamentale però è anche «introdurre il divieto delle esportazioni di armi verso i Paesi in stato di guerra».
Nel programma elettorale di Abbaticchio centrale è anche l'intenzione di «promuovere misure di abbattimento delle barriere architettoniche in tutti i campi, compreso quello culturale, incentivando prestazioni professionali di artisti, musicisti e attori disponibili a esibirsi per persone con difficoltà motorie impossibilitate a partecipare a spettacoli dal vivo. Oltre che per i destinatari, questi progetti servirebbero a garantire un'integrazione di reddito per i tanti giovani artisti meridionali».