Politica
Approvato in Consiglio comunale il "Manifesto della comunicazione non ostile"
La proposta della I commissione consiliare è stata votata favorevolmente da tutti i presenti in aula
Bitonto - venerdì 24 maggio 2024
Su proposta della I commissione consiliare, è stata approvata in Consiglio comunale - all'unanimità dei presenti in aula - ieri, 23 maggio, l'adesione del Comune di Bitonto al "Manifesto della comunicazione non ostile". Il Manifesto è una carta che elenca dieci princìpi di stile utili a migliorare lo stile e il comportamento di chi sta in Rete: rappresenta, dunque, un impegno di responsabilità condivisa e vuole favorire comportamenti rispettosi e civili, per rendere la Rete un luogo accogliente e sicuro per tutti. Intende diffondere l'attitudine di scegliere le parole con cura e la consapevolezza che le parole sono importanti.
Il Comune di Bitonto si impegnerà a favorire tutte le azioni che mirano al benessere della propria comunità, anche facendone crescere la sensibilità sull'uso di un linguaggio rispettoso e non ostile. Il progetto costituisce un'occasione per ripensare modi e tempi con cui si comunica, sul web e in tutti i contesti (scolastici, amministrativi, politici, aggregativi, culturali, sportivi, ecc.) e per responsabilizzare tutti (utenti web, studenti, insegnanti, amministratori, politici, ecc.) a scegliere con cura e rispetto le parole tramite cui interagiscono, anche nel web, persone reali.
Il "Manifesto della comunicazione non ostile", elaborato dall'Associazione "Parole O_Stili", si basa su dieci principi:
1. Virtuale è reale. Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona
2. Si è ciò che si comunica. Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano
3. Le parole danno forma al pensiero. Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso
4. Prima di parlare bisogna ascoltare. Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura
5. Le parole sono un ponte. Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri
6. Le parole hanno conseguenze. So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi
7. Condividere è una responsabilità. Condivido testi e immagini dopo averli letti, valutati, compresi
8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare. Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare
9. Gli insulti non sono argomenti. Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi
10. Anche il silenzio comunica. Quando la scelta migliore è tacere, taccio.
«Le parole sono importanti. Ogni giorno ne utilizziamo molte: nelle conversazioni, nei dibattiti, sul web. Ricordiamoci di sceglierle con cura, utilizzando un linguaggio rispettoso verso chi ci ascolta e ci legge - ha commentato il sindaco Francesco Paolo Ricci -. La politica, in questo caso, deve essere d'esempio per la comunità, promuovendo una comunicazione pubblica appropriata e mai offensiva o violenta. Non parliamo di un atto dovuto e fine a sé stesso, ma di un manifesto che può fare davvero la differenza».
«Questa adesione non è una mera testimonianza simbolica, ma è un vero e proprio atto politico. È un atto politico in un periodo storico, in un contesto culturale, in una città, in un tutto sembra essere conflittuale ed ostile - ha scritto il consigliere comunale Rocco Mangini, presidente della I commissione consiliare -. È un atto politico che prova ad invertire la tendenza che mette al centro lo scontro, la competizione, la sopraffazione, la divisione. Questo è un atto politico che ci invita, invece, a lavorare per la cooperazione, per il rispetto del pensiero diverso dal nostro, per la ricucitura degli strappi nella Comunità. È un atto politico che ci impegna ad essere maggiormente responsabili nei confronti della Comunità, ad usare parole giuste, silenzi saggi, atteggiamenti concilianti».
Il Comune di Bitonto si impegnerà a favorire tutte le azioni che mirano al benessere della propria comunità, anche facendone crescere la sensibilità sull'uso di un linguaggio rispettoso e non ostile. Il progetto costituisce un'occasione per ripensare modi e tempi con cui si comunica, sul web e in tutti i contesti (scolastici, amministrativi, politici, aggregativi, culturali, sportivi, ecc.) e per responsabilizzare tutti (utenti web, studenti, insegnanti, amministratori, politici, ecc.) a scegliere con cura e rispetto le parole tramite cui interagiscono, anche nel web, persone reali.
Il "Manifesto della comunicazione non ostile", elaborato dall'Associazione "Parole O_Stili", si basa su dieci principi:
1. Virtuale è reale. Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona
2. Si è ciò che si comunica. Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano
3. Le parole danno forma al pensiero. Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso
4. Prima di parlare bisogna ascoltare. Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura
5. Le parole sono un ponte. Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri
6. Le parole hanno conseguenze. So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi
7. Condividere è una responsabilità. Condivido testi e immagini dopo averli letti, valutati, compresi
8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare. Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare
9. Gli insulti non sono argomenti. Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi
10. Anche il silenzio comunica. Quando la scelta migliore è tacere, taccio.
«Le parole sono importanti. Ogni giorno ne utilizziamo molte: nelle conversazioni, nei dibattiti, sul web. Ricordiamoci di sceglierle con cura, utilizzando un linguaggio rispettoso verso chi ci ascolta e ci legge - ha commentato il sindaco Francesco Paolo Ricci -. La politica, in questo caso, deve essere d'esempio per la comunità, promuovendo una comunicazione pubblica appropriata e mai offensiva o violenta. Non parliamo di un atto dovuto e fine a sé stesso, ma di un manifesto che può fare davvero la differenza».
«Questa adesione non è una mera testimonianza simbolica, ma è un vero e proprio atto politico. È un atto politico in un periodo storico, in un contesto culturale, in una città, in un tutto sembra essere conflittuale ed ostile - ha scritto il consigliere comunale Rocco Mangini, presidente della I commissione consiliare -. È un atto politico che prova ad invertire la tendenza che mette al centro lo scontro, la competizione, la sopraffazione, la divisione. Questo è un atto politico che ci invita, invece, a lavorare per la cooperazione, per il rispetto del pensiero diverso dal nostro, per la ricucitura degli strappi nella Comunità. È un atto politico che ci impegna ad essere maggiormente responsabili nei confronti della Comunità, ad usare parole giuste, silenzi saggi, atteggiamenti concilianti».