La Direzione Investigativa Antimafia
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Cronaca

Armi e traffico di droga, la Dia confisca beni per 23 milioni di euro

L'operazione si è svolta in diverse regioni italiane. Al centro la figura del 61enne bitontino Francesco Giordano

Appartamenti, gioielli, orologi, contanti, auto di lusso e quote societarie. È di 23 milioni di euro l'entità dei beni confiscati dalla Direzione Investigativa Antimafia di Bari, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, a 23 persone condannate, fra le quali il 61enne Francesco Giordano e la figlia 40enne Raffaella, di Bitonto.

Tutti hanno preso parte a due gruppi criminali con proiezione transnazionale, collegati e dediti alla commissione di una pluralità di delitti contro l'ordine pubblico, l'economia pubblica, il patrimonio, per la detenzione illegale di armi e per traffico di droga. I provvedimenti hanno riguardato il vertice del sodalizio, con condanna irrevocabile per associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, riciclaggio, autoriciclaggio, traffico di sostanze stupefacenti e bancarotta fraudolenta.

Il cosiddetto "doppio binario", «ovvero la confisca di prevenzione riguardante beni sproporzionati rispetto al tenore di vita legittimo di soggetti ritenuti socialmente pericolosi e la confisca dopo la condanna penale, attinente cioè alle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e ai beni che ne costituiscono il prodotto oppure il profitto, rappresenta lo strumento che s'è dimostrato il più efficace per togliere alla criminalità il patrimonio che illecitamente ha accumulato».

I provvedimenti hanno riguardato il vertice del sodalizio criminale, Giordano, residente nel milanese, su cui grava «una condanna irrevocabile per associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, riciclaggio, autoriciclaggio, traffico di stupefacenti e bancarotta fraudolenta». Nell'ambito del parallelo procedimento di prevenzione, che ha permesso di ricostruire la sproporzione del patrimonio rispetto ai suoi redditi, è stato possibile confiscare asset patrimoniali e finanziari.

I sigilli sono stati apposti anche ai beni degli altri 22 coimputati, con condanna irrevocabile, organici al gruppo con i ruoli di costitutori, promotori e di gregari. Nel corso delle investigazioni sono stati trovati rapporti economici in ambito Unione Europea utilizzati per eseguire, attraverso "triangolazioni", ingenti investimenti in paradisi fiscali. Allo stato, l'attività è stata eseguita in tutto il territorio nazionale e ha riguardato Puglia, ma anche Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto.

Sono stati confiscati denaro, rapporti finanziari, orologi di pregio (tra cui un Rolex Daytona da 38mila euro) e gioielli, ville e appartamenti di lusso, quote societarie e automobili per un valore di oltre 18 milioni di euro. Sono in corso attività tese all'acquisizione di ulteriori beni, per altri 5 milioni di euro, già individuati all'estero.
  • Francesco Giordano
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