Cronaca
Arrestati 26 affiliati agli Strisciuglio: condanne per oltre 230 anni
L'operazione "Agorà" risale al 2015: l'indagine consentì di accertare la presenza del clan anche a Bitonto
Bitonto - lunedì 22 marzo 2021
11.33
26 affiliati al clan Strisciuglio di Bari sono stati colpiti da condanne definitive, per oltre 230 anni di reclusione, a seguito dell'operazione denominata "Agorà" che, nel 2015, consentì di accertare la primazia, su gran parte del capoluogo regionale, del clan, oltre che nell'area metropolitana, in particolar modo a Bitonto.
Con la decisione della Corte Suprema di Cassazione dell'11 marzo scorso, che ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dagli imputati, è divenuta definitiva la sentenza della Corte d'Appello di Bari che, il 15 luglio 2019 (in riforma della sentenza del 20 dicembre 2017 del giudice dell'udienza preliminare di Bari), aveva riconosciuto gli stessi colpevoli dei delitti contestati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsioni e possesso di armi.
15 imputati, dei quali 2 agli arresti domiciliari, sono stati arrestati, nelle prime ore della mattina di oggi, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari a seguito di un'operazione che ha visto impegnati oltre cento militari del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, con il supporto di un elicottero del 6° Nucleo Elicotteri di Bari e del Nucleo Cinofili di Modugno. Per gli altri 11, i provvedimenti restrittivi sono stati notificati presso le case circondariali ove si trovavano già detenuti. Il provvedimento odierno costituisce l'epilogo dei processi avviati a seguito delle indagini condotte, negli anni 2013-2015 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, nei confronti del clan Strisciuglio, consorteria mafiosa tuttora attiva a Bari e in provincia
L'operazione eseguita nel luglio 2015 e convenzionalmente denominata "Agorà", poiché il centro operativo dell'associazione mafiosa era all'epoca la piazza principale del quartiere Carbonara ove, tra l'altro, nel 28 maggio dello stesso anno fu ucciso Nicola Telegrafo, elemento di spicco del clan (cognato di Domenico e Sigismondo Strisciuglio, vertici incontrastati del sodalizio), costituisce il risultato di 3 anni di indagini del Nucleo Investigativo del Comando Provinciali di Bari, svolte nei borghi della città ove l'influenza della consorteria mafiosa esercita la maggiore influenza.
L'indagine consentì di accertare, nel periodo investigato, la primazia, su gran parte del capoluogo, del clan, in particolare nei quartieri di Carbonara, Bari Vecchia, Libertà, San Girolamo, San Pio, Santo Spirito, Santa Rita, oltre che nei comuni di Adelfia e Bitonto e di registrare l'esistenza di due articolazioni organizzate (in parte coincidenti con l'associazione mafiosa) finalizzate al traffico illecito di sostanze stupefacenti, operanti a Bari e provincia.
Nella circostanza, furono portati alla luce i metodi e i sistemi adottati dal clan per l'approvvigionamento dello stupefacente, di armi ed esplosivi, questi ultimi in talune occasioni utilizzati per azioni intimidatorie sul territorio finalizzate alla riscossione del "pizzo" da parte dei cantieri edili, specie nella zona di Bari e del rione Carbonara.
Con la decisione della Corte Suprema di Cassazione dell'11 marzo scorso, che ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dagli imputati, è divenuta definitiva la sentenza della Corte d'Appello di Bari che, il 15 luglio 2019 (in riforma della sentenza del 20 dicembre 2017 del giudice dell'udienza preliminare di Bari), aveva riconosciuto gli stessi colpevoli dei delitti contestati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsioni e possesso di armi.
15 imputati, dei quali 2 agli arresti domiciliari, sono stati arrestati, nelle prime ore della mattina di oggi, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari a seguito di un'operazione che ha visto impegnati oltre cento militari del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, con il supporto di un elicottero del 6° Nucleo Elicotteri di Bari e del Nucleo Cinofili di Modugno. Per gli altri 11, i provvedimenti restrittivi sono stati notificati presso le case circondariali ove si trovavano già detenuti. Il provvedimento odierno costituisce l'epilogo dei processi avviati a seguito delle indagini condotte, negli anni 2013-2015 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, nei confronti del clan Strisciuglio, consorteria mafiosa tuttora attiva a Bari e in provincia
L'operazione eseguita nel luglio 2015 e convenzionalmente denominata "Agorà", poiché il centro operativo dell'associazione mafiosa era all'epoca la piazza principale del quartiere Carbonara ove, tra l'altro, nel 28 maggio dello stesso anno fu ucciso Nicola Telegrafo, elemento di spicco del clan (cognato di Domenico e Sigismondo Strisciuglio, vertici incontrastati del sodalizio), costituisce il risultato di 3 anni di indagini del Nucleo Investigativo del Comando Provinciali di Bari, svolte nei borghi della città ove l'influenza della consorteria mafiosa esercita la maggiore influenza.
L'indagine consentì di accertare, nel periodo investigato, la primazia, su gran parte del capoluogo, del clan, in particolare nei quartieri di Carbonara, Bari Vecchia, Libertà, San Girolamo, San Pio, Santo Spirito, Santa Rita, oltre che nei comuni di Adelfia e Bitonto e di registrare l'esistenza di due articolazioni organizzate (in parte coincidenti con l'associazione mafiosa) finalizzate al traffico illecito di sostanze stupefacenti, operanti a Bari e provincia.
Nella circostanza, furono portati alla luce i metodi e i sistemi adottati dal clan per l'approvvigionamento dello stupefacente, di armi ed esplosivi, questi ultimi in talune occasioni utilizzati per azioni intimidatorie sul territorio finalizzate alla riscossione del "pizzo" da parte dei cantieri edili, specie nella zona di Bari e del rione Carbonara.