Associazioni
Aumento prezzi, a Natale spesa con costi del 15% in più per i pugliesi
L'analisi di Coldiretti Puglia
Bitonto - giovedì 21 dicembre 2023
Comunicato Stampa
Nonostante il calo dell'inflazione, i pugliesi quest'anno spenderanno per il Natale a tavola una media di 150 euro a famiglia, il 15% in più rispetto a dicembre 2022, pur comprando meno, per effetto della fiammata di alcuni alimenti immancabili durante le festività.
È quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, sulla base della rilevazione dei dati dell'Istituto pugliese per il Consumo condotta a dicembre 2023 e ancora in corso, rispetto a dicembre 2022, diffusa in occasione dell'Assemblea elettiva di Coldiretti, la più grande organizzazione agricola d'Italia e d'Europa.
In Puglia, dunque, se la spesa media sarà di 150 euro a famiglia, ci sarà chi si manterrà tra i 40 e i 70 euro, ma anche chi andrà oltre i 300 euro, a causa dell'impennata dei prezzi delle più importanti voci del carrello della spesa, dalle cime di rapa alle lenticchie, dall'olio extravergine di oliva a formaggi e salumi, mentre scendono i prezzi degli oli di semi e restano sostanzialmente stazionari rispetto a dicembre 2022 i prezzi di pane e pasta.
Ma a fare balzare i costi della spesa di Natale – insiste Coldiretti Puglia - è il pesce, per cui per il prodotto italiano l'orata subisce un aumento del prezzo del 18%, il branzino allevato del +40%, gli sgombri del 27,8%. secondo i dati della Borsa Merci Telematica sulla piazza di Roma.
Continuano poi a ripopolarsi le tavolate dopo il crollo sotto la pandemia, con il Natale 2023 che vede una media di quasi 10 commensali in Puglia che si riuniscono a casa, tra chi lo farà nella propria abitazione (54%) e chi da parenti e amici (34%), mentre una minoranza del 6% sceglierà invece un ristorante o un agriturismo, ma c'è anche un 6% che deciderà all'ultimo momento, secondo Coldiretti/Ixe'.
Il trend generale vede comunque un deciso ritorno della tradizione – rileva Coldiretti - con la stragrande maggioranza degli italiani che si indirizzerà verso i piatti che hanno fatto grande la cucina italiana, non a caso candidata a Patrimonio dell'Unesco, con un occhio al portafogli senza risparmiare sulla qualità.
Se nel menu della vigilia – continua la Coldiretti – è servito soprattutto il pesce, a Natale prevale la carne e vincono bolliti, arrosti e fritti, dall'agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo e pizze rustiche. Ma a tavola trovano spazio anche i regali enogastronomici tra i più gettonati per la spinta verso doni utili ma anche per l'affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali.
È quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, sulla base della rilevazione dei dati dell'Istituto pugliese per il Consumo condotta a dicembre 2023 e ancora in corso, rispetto a dicembre 2022, diffusa in occasione dell'Assemblea elettiva di Coldiretti, la più grande organizzazione agricola d'Italia e d'Europa.
In Puglia, dunque, se la spesa media sarà di 150 euro a famiglia, ci sarà chi si manterrà tra i 40 e i 70 euro, ma anche chi andrà oltre i 300 euro, a causa dell'impennata dei prezzi delle più importanti voci del carrello della spesa, dalle cime di rapa alle lenticchie, dall'olio extravergine di oliva a formaggi e salumi, mentre scendono i prezzi degli oli di semi e restano sostanzialmente stazionari rispetto a dicembre 2022 i prezzi di pane e pasta.
Ma a fare balzare i costi della spesa di Natale – insiste Coldiretti Puglia - è il pesce, per cui per il prodotto italiano l'orata subisce un aumento del prezzo del 18%, il branzino allevato del +40%, gli sgombri del 27,8%. secondo i dati della Borsa Merci Telematica sulla piazza di Roma.
Continuano poi a ripopolarsi le tavolate dopo il crollo sotto la pandemia, con il Natale 2023 che vede una media di quasi 10 commensali in Puglia che si riuniscono a casa, tra chi lo farà nella propria abitazione (54%) e chi da parenti e amici (34%), mentre una minoranza del 6% sceglierà invece un ristorante o un agriturismo, ma c'è anche un 6% che deciderà all'ultimo momento, secondo Coldiretti/Ixe'.
Il trend generale vede comunque un deciso ritorno della tradizione – rileva Coldiretti - con la stragrande maggioranza degli italiani che si indirizzerà verso i piatti che hanno fatto grande la cucina italiana, non a caso candidata a Patrimonio dell'Unesco, con un occhio al portafogli senza risparmiare sulla qualità.
Se nel menu della vigilia – continua la Coldiretti – è servito soprattutto il pesce, a Natale prevale la carne e vincono bolliti, arrosti e fritti, dall'agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo e pizze rustiche. Ma a tavola trovano spazio anche i regali enogastronomici tra i più gettonati per la spinta verso doni utili ma anche per l'affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali.