Politica
Avvicendamento in giunta a Bitonto: Rosa Calò cede il posto a Rosalba Camasta
Critiche dal centrosinistra: «Manuale Cencelli». Abbaticchio: «Due anni in giunta senza rappresentanza in consiglio. Altro che Cencelli!»
Bitonto - venerdì 3 luglio 2020
9.40
Rosa Calò non concluderà gli ultimi 24 mesi di governo con la coalizione del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio. La vicesindaco con deleghe all'urbanistica, personale, politiche agricole, beni culturali e mobilità sostenibile ha presentato infatti le sue dimissioni, secondo un programma in realtà noto da tempo. La docente bitontina, infatti, dopo essere stata eletta e nominata assessore quasi dall'inizio dell'era Abbaticchio, 8 anni fa con Città Democratica poi scomparsa dal consiglio comunale e confluita nel Partito Democratico, non aveva da tempo un partito di riferimento nella massima assise cittadina, mentre altre forze di maggioranza scalpitavano per avere una propria rappresentanza in giunta. A partire dagli uomini di "70032 Bitonto in Movimento", gruppo politico composto da Giuseppe Fioriello e Giuseppe Santoruvo a cui è stato permesso di indicare il nome con cui sostituire la Calò: sarà infatti Rosalba Camasta, sentimentalmente legata a Giuseppe Santoruvo, il nuovo tassello della giunta Abbaticchio, con deleghe alle Politiche Giovanili, "Porta Futuro-Hub Metropolitano Del Lavoro e dell'innovazione Sociale", Orientamento al Lavoro e Cura degli Animali Residenti sul Territorio. Tutte le deleghe detenute dall'ex vicesindaco - ruolo che sarà affidato nei prossimi mesi – restano per il momento nelle mani del primo cittadino a cui non sono state risparmiate critiche da diversi esponenti del centrosinistra bitontino, che hanno espresso il loro dissenso condividendo l'aspra nota di commento del giornalista Valentino Losito.
«La sua lunga militanza nel mondo scoutistico – scrive Losito - oltre che dell'associazionismo solidale, non solo era un patrimonio di esperienze legate a temi emergenti come il mondo giovanile, la difesa dell'ambiente, la mobilità sostenibile e i beni culturali, ma costituiva anche uno strumento per "riconciliare" con la politica, mondi, persone e sensibilità che se ne erano allontanate non condividendone una deriva e una pratica lontane dal bene comune. A riprova dell'apprezzamento per l'azione amministrativa svolta dalla Calò, era arrivato il largo consenso, oltre 700 voti, nella tornata elettorale del 2017».
«Oggi – aggiunge il giornalista - la città è privata di questa preziosa risorsa di governo perché, ancora una volta, la politica deve piegarsi alla ferrea e ineludibile logica del "Manuale Cencelli", che distribuisce gli incarichi in base al peso elettorale di ogni forza politica di maggioranza, specie alla vigilia di una importante scadenza come quella delle elezioni regionali. A sopravanzare il merito della Calò nella sua azione amministrativa è stata dunque la "colpa" di non rappresentare nessun partito».
«Per quasi otto anni – ha risposto il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio - le nostre due amministrazioni le hanno riconosciuto, con i fatti e non a parole, attestazioni di merito verso l'onestà e la serietà con la quale ha svolto il suo ruolo. Non era mai accaduto prima, infatti, che la forza politica meno rappresentata in consiglio comunale e, poi, addirittura, non più rappresentata per quasi 2 anni esprimesse un ruolo così alto per la collettività (Rosa ha mantenuto le deleghe dell'urbanistica, del personale, delle politiche agricole, dei beni culturali e della mobilità sostenibile). E non era mai accaduto proprio perché il famoso manuale "Cencelli" non l'abbiamo mai applicato alla lettera, dando spazio a considerazioni come l'equo coinvolgimento delle forze politiche e di chi, in definitiva, ci mette anche la faccia, non solo la tastiera del computer o del cellulare».
«A Rosa Calò – conclude il primo cittadino - sono pervenute, da parte mia, diverse proposte politiche per continuare il nostro progetto: tutte, legittimamente e cortesemente, rifiutate dalla sua persona. Vorrà dire che tra due soli anni, quando avrò concluso il mandato, andremo insieme a visitare le ultime opere da inaugurare. Un invito a lei, dopo questi splendidi anni, non mancherà mai».
«La sua lunga militanza nel mondo scoutistico – scrive Losito - oltre che dell'associazionismo solidale, non solo era un patrimonio di esperienze legate a temi emergenti come il mondo giovanile, la difesa dell'ambiente, la mobilità sostenibile e i beni culturali, ma costituiva anche uno strumento per "riconciliare" con la politica, mondi, persone e sensibilità che se ne erano allontanate non condividendone una deriva e una pratica lontane dal bene comune. A riprova dell'apprezzamento per l'azione amministrativa svolta dalla Calò, era arrivato il largo consenso, oltre 700 voti, nella tornata elettorale del 2017».
«Oggi – aggiunge il giornalista - la città è privata di questa preziosa risorsa di governo perché, ancora una volta, la politica deve piegarsi alla ferrea e ineludibile logica del "Manuale Cencelli", che distribuisce gli incarichi in base al peso elettorale di ogni forza politica di maggioranza, specie alla vigilia di una importante scadenza come quella delle elezioni regionali. A sopravanzare il merito della Calò nella sua azione amministrativa è stata dunque la "colpa" di non rappresentare nessun partito».
«Per quasi otto anni – ha risposto il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio - le nostre due amministrazioni le hanno riconosciuto, con i fatti e non a parole, attestazioni di merito verso l'onestà e la serietà con la quale ha svolto il suo ruolo. Non era mai accaduto prima, infatti, che la forza politica meno rappresentata in consiglio comunale e, poi, addirittura, non più rappresentata per quasi 2 anni esprimesse un ruolo così alto per la collettività (Rosa ha mantenuto le deleghe dell'urbanistica, del personale, delle politiche agricole, dei beni culturali e della mobilità sostenibile). E non era mai accaduto proprio perché il famoso manuale "Cencelli" non l'abbiamo mai applicato alla lettera, dando spazio a considerazioni come l'equo coinvolgimento delle forze politiche e di chi, in definitiva, ci mette anche la faccia, non solo la tastiera del computer o del cellulare».
«A Rosa Calò – conclude il primo cittadino - sono pervenute, da parte mia, diverse proposte politiche per continuare il nostro progetto: tutte, legittimamente e cortesemente, rifiutate dalla sua persona. Vorrà dire che tra due soli anni, quando avrò concluso il mandato, andremo insieme a visitare le ultime opere da inaugurare. Un invito a lei, dopo questi splendidi anni, non mancherà mai».