Territorio e Ambiente
Bitonto disseminata di discariche: mappati 280 siti
In 45 di essi c'è l'amianto. L'iniziativa di Vito D'Alessandro
Bitonto - lunedì 7 dicembre 2020
11.38
«Tutto è cominciato per gioco». Inizia così il racconto della sua iniziativa Vito D'Allessandro, solerte cittadino da tempo attento alle tematiche ambientali e di tutela, che ha trasformato le sue passeggiate alla scoperta delle bellezze del territorio, in un'operazione di ricerca delle discariche - piccole e grandi disseminate attorno alla città di Bitonto - che quelle bellezze invece le deturpano. Alla fine D'Alessandro mette su una delle più complete mappature dei siti inquinati mai realizzata del territorio bitontino, individuando ben 280 aree attaccate dai criminali ambientali che, in 45 di essi, hanno anche abbandonato del pericoloso amianto.
«Mentre passeggiavo con amici (alcune mie vittime) o molto spesso in solitaria – racconta il protagonista dell'iniziativa - alla riscoperta del mio territorio mi imbattevo sempre più spesso in microdiscariche che deturpavano il paesaggio che mi trovavo davanti. Fu così che decisi di non limitarmi ad indignarmi con amici sensibili al problema o con banali foto sui social ma di fare qualcosa di concreto e utile, spero.
Ho cominciato a fotografare e georeferenziare tutto quello che incontravo, da Bitonto a Palombaio fino a Mariotto». Per farlo si è servito di una semplice app sul cellulare che ha aggiornato ogni volta che si è imbattuto in uno di questi siti. Un lavoro che gli ha consentito anche di incrociare i tanti operatori impegnati nelle campagne. «Agricoltori, proprietari, cittadini e guardie campestri – racconta ancora D'Alessandro - alcuni incuriositi della mia presenza in quei luoghi per tanti sconosciuti, altri spaventati dall'essere derubati o aggrediti. Tutti mi hanno espresso la necessità di un intervento deciso contro questo grave problema e la speranza che a questa mia mappatura possano veramente seguire azioni concrete».
«Ora la mia parte è terminata – dice a conclusione del suo "tour" - ci sono sicuramente ancora tanti punti da individuare ma per questo sono sicuro che sia possibile organizzare una rete di associazioni e cittadini che vorranno dare il loro contributo e sopratutto per supportare le istituzioni nei controlli e nella pulizia. Sia chiaro, non voglio prendermi l'esclusività di questa iniziativa perché so che in passato è stato fatto anche da altri, ho copiato! Anzi li ringrazio. Ovviamente questi primi dati (tanti purtroppo) sono a disposizione delle Istituzioni locali per meglio pianificare interventi e controlli».
Il bello dell'iniziativa è che può non restare un elenco cristallizzato nel tempo: chiunque infatti può contribuire ad aggiungere immagini e nuovi siti. Vito D'Alessandro ha infatti creato un canale Telegram che è possibile seguire con un semplice clic. Qui sarà possibile per chiunque inviare foto e posizione di siti eventualmente non ancora censiti per dare un'idea chiara alle istituzioni di quali siano le situazioni su cui è necessario intervenire.
«Mentre passeggiavo con amici (alcune mie vittime) o molto spesso in solitaria – racconta il protagonista dell'iniziativa - alla riscoperta del mio territorio mi imbattevo sempre più spesso in microdiscariche che deturpavano il paesaggio che mi trovavo davanti. Fu così che decisi di non limitarmi ad indignarmi con amici sensibili al problema o con banali foto sui social ma di fare qualcosa di concreto e utile, spero.
Ho cominciato a fotografare e georeferenziare tutto quello che incontravo, da Bitonto a Palombaio fino a Mariotto». Per farlo si è servito di una semplice app sul cellulare che ha aggiornato ogni volta che si è imbattuto in uno di questi siti. Un lavoro che gli ha consentito anche di incrociare i tanti operatori impegnati nelle campagne. «Agricoltori, proprietari, cittadini e guardie campestri – racconta ancora D'Alessandro - alcuni incuriositi della mia presenza in quei luoghi per tanti sconosciuti, altri spaventati dall'essere derubati o aggrediti. Tutti mi hanno espresso la necessità di un intervento deciso contro questo grave problema e la speranza che a questa mia mappatura possano veramente seguire azioni concrete».
«Ora la mia parte è terminata – dice a conclusione del suo "tour" - ci sono sicuramente ancora tanti punti da individuare ma per questo sono sicuro che sia possibile organizzare una rete di associazioni e cittadini che vorranno dare il loro contributo e sopratutto per supportare le istituzioni nei controlli e nella pulizia. Sia chiaro, non voglio prendermi l'esclusività di questa iniziativa perché so che in passato è stato fatto anche da altri, ho copiato! Anzi li ringrazio. Ovviamente questi primi dati (tanti purtroppo) sono a disposizione delle Istituzioni locali per meglio pianificare interventi e controlli».
Il bello dell'iniziativa è che può non restare un elenco cristallizzato nel tempo: chiunque infatti può contribuire ad aggiungere immagini e nuovi siti. Vito D'Alessandro ha infatti creato un canale Telegram che è possibile seguire con un semplice clic. Qui sarà possibile per chiunque inviare foto e posizione di siti eventualmente non ancora censiti per dare un'idea chiara alle istituzioni di quali siano le situazioni su cui è necessario intervenire.