Le luminarie nel centro storico di Bitonto. <span>Foto Anna Verriello</span>
Le luminarie nel centro storico di Bitonto. Foto Anna Verriello
Vita di città

Bitonto in piazza contro la mafia nel ricordo di Anna Rosa

Accese 10 luminarie con le frasi degli eroi dell'antimafia. Ma a tre sono già stati già tagliati i cavi di alimentazione

Un uomo libero cade sempre in piedi (G. Siani); Ai miei figli dico: lo Stato siamo noi (F. Morcone); Avete chiuso 5 bocche, ne avete aperte 50 milioni (G. Falcone); Chi ha paura muore ogni giorno (P. Borsellino); La terra che ci ha cresciuto è il nostro futuro (P. Rizzotto); La mafia teme più la scuola che la giustizia (A. Caponnetto); La mafia uccide, il silenzio pure (P. Impastato); Sono i paesi che fanno il Paese (A. Vassallo); Oltre che credenti, dobbiamo essere credibili (R. Livatino).

Sono le citazioni che da oggi in poi chi attraversa il centro storico di Bitonto troverà appese lungo un vero e proprio percorso che celebra gli eroi italiani dell'antimafia. Sono state inaugurate ieri, infatti, le luminarie che accenderanno alcune fra le strade più delicate della parte antica della città, a partire da quella via Porta Robustina teatro, due anni fa, dell'efferato omicidio di Anna Rosa Tarantino, 87enne vittima innocente di uno scontro a fuoco tra bande. Proprio nel suo ricordo la città è scesa in piazza ed ha assistito all'apposizione di una targa in ricordo di quel tragico 30 dicembre 2017 che ha cambiato la vita di un'intera comunità. Che ha però bisogno dell'aiuto di uno Stato che deve essere da oggi ancora più presente: dopo la distruzione a sassate di una delle scritte, una mano ignota ne ha tagliato i cavi dell'alimentazione, concentrandosi poi su altre due luminarie, tutte e tre in via San Luca, epicentro strategico delle attività criminali e di spaccio del centro storico.

Il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, di fermarsi, però, non vuole sentir parlare: «Ne hanno spente tre su dieci. Tutte, in via San Luca. Da oggi dunque sarà la strada preferita dallo Stato, da noi, da tutti. Adottiamola: con l'amore soffocheremo l'odio». «Visto che abbiamo evidentemente colto nel segno – aveva già commentato ieri – vi informo che le iniziative culturali si ripeteranno ossessivamente proprio dove dimostrate che vi stiamo dando fastidio. Quelle frasi ve le imprimeremo in testa, davanti alla vostra casa. Continuate pure e vi ricorderemo, per ogni giorno della vostra esistenza, cosa significa la porcheria al quale avete consegnato la vostra vita».

Intanto ieri sera la città ha dimostrato di avvertire la necessità di testimoniare anche in piazza il suo "no" al crimine organizzato, riempiendo le vie del "Percorso dell'antimafia". In tantissimi, infatti, hanno assistito all'accensione delle luminarie che resteranno accese nel centro storico tutto l'anno. Un gesto simbolico, un primo passo, come tanti ne sono stati fatti, per iniziare un percorso di riappropriazione che riparta proprio dalla luce capace di rischiare il buio dell'odio e dell'oblio.
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