Cultura, Eventi e Spettacolo
Bitonto spinge Bari a Capitale Italiana della Cultura 2022
Il capoluogo è finalista con Taranto. Abbaticchio e Mangini: «Orgogliosi di passare loro il testimone dopo la nostra esperienza»
Bitonto - mercoledì 18 novembre 2020
9.29
Ci sono anche Bari e Taranto fra le finaliste al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2022 e Bitonto, che in finale ci è finita nel 2020, lancia la volata alle due città pugliesi che concorrono con Ancona, Cerveteri (Roma), L'Aquila, Pieve di Soligo (Tv), Procida (Na), Trapani, Verbania e Volterra. Sono il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio e il vicesindaco Rocco Mangini a congratularsi con il risultato del capoluogo, cui la città degli ulivi «con orgoglio, consegna idealmente il testimone», come hanno commentato i due amministratori.
Mangini, concorda con il primo cittadino di Bari Decaro, che parla di "traguardo inimmaginabile", sottolineando «quanto fosse ancor più inimmaginabile tre anni fa, quando la nostra città, in sordina e come una Cenerentola, riuscì a conquistare la finale per il titolo di Capitale del 2020. Era inimmaginabile non solo pensarla in finale, ma - e ricordo ancora i tanti scettici e critici - pensare addirittura di candidarla al titolo».
La scelta di una città pugliese sarebbe, secondo Abbaticchio e Mangini «la ciliegina sulla torta e il completamento di un percorso avviato anni fa con lungimiranza dal presidente Vendola, che ha portato la Puglia ad accrescere significativamente la qualità della sua offerta socio-culturale e turistica».
«Il Piano strategico della Città metropolitana – aggiunge il sindaco - ci ha unito e l'eventuale vittoria di Bari sarebbe messa a disposizione dell'intera area metropolitana, come lo stesso Antonio Decaro dichiarò all'atto della candidatura».
Per Abbaticchio e Mangini il risultato di Bari, dopo quello di Bitonto, sarebbe il «segno e frutto della bontà e lungimiranza delle politiche culturali e sociali di queste due città così vicine e della forte collaborazione istituzionale tra i sindaci di Bari e di Bitonto. Sono queste le buone prassi amministrative di cui possiamo essere fieri».
Mangini, concorda con il primo cittadino di Bari Decaro, che parla di "traguardo inimmaginabile", sottolineando «quanto fosse ancor più inimmaginabile tre anni fa, quando la nostra città, in sordina e come una Cenerentola, riuscì a conquistare la finale per il titolo di Capitale del 2020. Era inimmaginabile non solo pensarla in finale, ma - e ricordo ancora i tanti scettici e critici - pensare addirittura di candidarla al titolo».
La scelta di una città pugliese sarebbe, secondo Abbaticchio e Mangini «la ciliegina sulla torta e il completamento di un percorso avviato anni fa con lungimiranza dal presidente Vendola, che ha portato la Puglia ad accrescere significativamente la qualità della sua offerta socio-culturale e turistica».
«Il Piano strategico della Città metropolitana – aggiunge il sindaco - ci ha unito e l'eventuale vittoria di Bari sarebbe messa a disposizione dell'intera area metropolitana, come lo stesso Antonio Decaro dichiarò all'atto della candidatura».
Per Abbaticchio e Mangini il risultato di Bari, dopo quello di Bitonto, sarebbe il «segno e frutto della bontà e lungimiranza delle politiche culturali e sociali di queste due città così vicine e della forte collaborazione istituzionale tra i sindaci di Bari e di Bitonto. Sono queste le buone prassi amministrative di cui possiamo essere fieri».