Politica
Cardinale: «I giovani? Saranno commessi e camerieri»
Il presidente provinciale dei giovani di Puglia Popolare preoccupato per i dati sull'occupazione
Bitonto - venerdì 1 febbraio 2019
12.11
«Secondo quanto emerso dal 2° Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale presentato ieri a Roma è buio pesto per il rapporto giovani-lavoro nella nostra Nazione». La denuncia arriva dal presidente provinciale dei giovani di Puglia Popolare, il bitontino Roberto Cardinale, preoccupato per come si sta evolvendo il mercato del lavoro nei confronti dei ragazzi.
«Negli ultimi dieci anni – riporta Cardinale - il numero degli occupati (giovani) in Italia è diminuito dello 0,3% (in Germania, Regno Unito, Francia è in aumento). Nel Sud il tasso di occupazione è pari al 34,3%, al Centro al 47,4%, nel Nord-Ovest al 49,7%, nel Nord-Est al 51,1%. Vent'anni fa, nel 1997, i giovani di 15-34 anni rappresentavano il 39,6% degli occupati, nel 2017 sono scesi al 22,1%. I lavoratori "anziani" hanno un'alta presenza nella pubblica amministrazione e nei settori istruzione, sanità e servizi sociali. I millennial invece sono più presenti nel settore alberghi e ristoranti e nel commercio».
«Per l'occupazione giovanile in Italia le possibilità concrete di lavoro sono sintetizzate in due figure professionali: camerieri o commessi – spiega Cardinale - si creano sempre meno posti di lavoro e aumentano le disuguaglianze retributive tra operai, impiegati e dirigenti. Oltre questo grave problema sociale-lavorativo, rispetto agli altri Paesi dell'UE (come emerso dal rapporto Censis-Eudaimon), stiamo distruggendo di più proprio dove il lavoro ce n'è di meno, ovvero nel Mezzogiorno! Per questo - conclude il giovane esponente di Puglia Popolare - vanno adottati importanti e immediati provvedimenti che garantiscano l'occupazione giovanile nel nostro Paese, per evitare l'emigrazione e conseguente invecchiamento del nostro mondo lavorativo».
«Negli ultimi dieci anni – riporta Cardinale - il numero degli occupati (giovani) in Italia è diminuito dello 0,3% (in Germania, Regno Unito, Francia è in aumento). Nel Sud il tasso di occupazione è pari al 34,3%, al Centro al 47,4%, nel Nord-Ovest al 49,7%, nel Nord-Est al 51,1%. Vent'anni fa, nel 1997, i giovani di 15-34 anni rappresentavano il 39,6% degli occupati, nel 2017 sono scesi al 22,1%. I lavoratori "anziani" hanno un'alta presenza nella pubblica amministrazione e nei settori istruzione, sanità e servizi sociali. I millennial invece sono più presenti nel settore alberghi e ristoranti e nel commercio».
«Per l'occupazione giovanile in Italia le possibilità concrete di lavoro sono sintetizzate in due figure professionali: camerieri o commessi – spiega Cardinale - si creano sempre meno posti di lavoro e aumentano le disuguaglianze retributive tra operai, impiegati e dirigenti. Oltre questo grave problema sociale-lavorativo, rispetto agli altri Paesi dell'UE (come emerso dal rapporto Censis-Eudaimon), stiamo distruggendo di più proprio dove il lavoro ce n'è di meno, ovvero nel Mezzogiorno! Per questo - conclude il giovane esponente di Puglia Popolare - vanno adottati importanti e immediati provvedimenti che garantiscano l'occupazione giovanile nel nostro Paese, per evitare l'emigrazione e conseguente invecchiamento del nostro mondo lavorativo».